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Carlo Ruta

Publie le martedì 27 ottobre 2009 par Open-Publishing

La crisi economica raddoppia la droga: coca ed eroina per dimenticare

Carlo Ruta

Raddoppiano le morti per overdose, raddoppia l’hashish a Milano
USA e Europa, coscienze della democrazia, guidano il consumo di droga nel mondo.

In Abruzzo raddoppiano i morti di overdose .

In Francia in un anno il giro d’affari del narcotraffico ha raggiunto la cifra record di circa 2 miliardi dieuro.

I sequestri di hashish nei primi 8 mesi del 2009 hanno superato di gran lunga quelli, già in crescita, del 2008. E sta riprendendo quota l’eroina che sembrava in calo.

In UK la crisi economica sta portando ad una esplosione di traffici clandestini retti da gruppi inglesi e internazionali, con un giro d’affari record di 30 mld di sterline.

In Spagna i narcotrafficanti fanno addirittura vendite a domicilio!
L’aria stessa di Madrid e Barcellona reca tracce di cocaina, anfetamine, oppiacei, cannabis e acido lisergico.

I sequestri spagnoli di droga toccano un record europeo, con le 9 tonnellate di cocaina colombiana recuperate in pieno Atlantico.

Nell’Europa occidentale, capolinea con gli USA del mercato mondiale di droga, si stanno giocando partite importanti, tali da ridefinire gli assetti dell’intero traffico nei prossimi decenni.

Si aprono le porte a est all’eroina e agli oppiacei, alla cannabis e alle metamfetamine .
Il crollo dei regimi socialisti ha fatto la fortuna dei narcotrafficanti russi, ucraini, turchi, serbi e montenegrini. Forte peso hanno le organizzazioni campane, pugliesi e calabresi, camorra e ’ndrandheta.

Dal Sudamerica una montagna di coca arriva a Lisbona, Malaga, Marsiglia, Genova e Sicilia.

I narcos sudamericani hanno conquistato l’Africa E ne beneficiano e mafie campane e calabresi. Che hanno assunto, quasi per intero, la guida del business europeo. La Spagna apre al contatto coi narcos sudamericani, e le mafie italiane se ne servono grazie alle loro lussuose latitanze
Spagna e Italia sono al 1° posto per consumo di coca.
Solo nel 2004 il business era di 7 miliardi di €.

Italiani e narcos godono di un favorevole terreno politico, vista la corruzione diffusa nella politica. E ora sono anche gruppi di poliziotti spagnoli a gestire l’affare. La strage di Duisburg ha rivelato il livello di penetrazione di clan come quello di San Luca .

La giornalista Petra Reski lancia l’allarme affermando che le cosche dell’estremo sud, con i loro traffici e la forza del cash, sono capaci di ingoiare la Germania. Essa, che nei decenni del dopoguerra era stata priva di serie emergenze criminali, occupa ora un ruolo centrale nell’Europa dell’€, dei finanziamenti a pioggia da nord a sud, e del grande riciclaggio Circondata da stati che hanno fissato regole duttili sulla circolazione di capitali, dall’Austria alla Svizzera, dal Belgio al Lussemburgo, agli occhi delle economie illegali occupa una posizione strategica per poter interloquire con le grandi banche, le sedi dell’UE, le maggiori borse continentali D’altronde, come i paesi anzidetti, manca di leggi assimilabili a quella, italiana, che prende il nome da Pio La Torre. La Germania non consente di operare confische sulla base di indizi e sospetti, né considera reato l’associazione mafiosa, mentre giudica di poco conto l’associazione a delinquere.

Si può dire allora che se per i narcotrafficanti italiani la Spagna ha una postazione chiave sul piano della logistica, la Germania è una porta spalancata sui “paradisi” d’Europa, oltre che un “paradiso” essa stessa, per la custodia e l’impiego di ingenti patrimoni. Interi pezzi di città, a Duisburg come a Berlino,Dresda o Francoforte, sono stati acquisiti da società ombra, impenetrabili, intangibili, dietro cui si staglia l’ombra del narcotraffico. Esistono evidentemente motivi di convergenza, prese di contatto con i poteri territoriali, sostegni ai maggiori livelli. Ed è in tale quadro, dominato dal denaro, che le etnie, pur rimanendo fedeli a se stesse, sono in grado di sciogliersi in un sistema.

http://domani.arcoiris.tv/?p=2599

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Viviana Vivarelli

Anche da profani, non possiamo che notare la crescita esponenziale dell’uso della droga in Italia sotto la vergognosa ‘protezione’ di una classe politica marcia e infetta, ricattata e ricattabile, preda di ‘debolezze’ ormai troppo infami per essere ancora tollerate.

Le retate della polizia possono fare veramente poco di fronte a una legislazione che è durissima contro il ragazzo che fuma uno spinello e permette che i piccoli coltivatori di marijuana siano massacrati in carcere dai secondini, ma è assolutamente inesistente di fronte all’uso massiccio di cocaina ai piani alti, con pusher che entrano nei palazzi con pass di Stato, un premier, arrivato al comando grazie al riciclaggio del narcotraffico, che telefona dieci volte al giorno a uno spacciatore ben noto, presenta come eroe alla nazione uno spacciatore della mafia suo ospite per mesi, “elogiato perché non ha parlato”, favorisce l’ingresso della mafia in Parlamento, impone uno scudo fiscale per farle riportare i capitali sporchi in Italia, candida persone già condannate per collusione mafiosa e organizza festini da bordello dove partecipano spacciatori.

Da questo quadro sciagurato emerge che la diffusione di droga in Italia non potrà che aumentare, che la legge Fini-Giovanardi è una buffonata e che la Chiesa dovrebbe recriminare il gravissimo fenomeno e non occuparsi solo delle donne e della pillola del giorno dopo.

La Fini-Giovanardi non reprime alcunché e permette solo di marcare il profondo dislivello tra vip a cui è permesso tutto e poveri cristi che rischiano di essere pestati a morte in carcere. E non ha certo represso la diffusione di droga, mentre il veto all’uso medico della marijuana, la mancanza di centri di disintossicazione statale, la penalizzazione estrema delle droghe leggere, la protezione sempre e comunque a tossici doc o spacciatori, la degenerazione dei politici costituiscono ormai un gravissimo quadro di depravazione

A fronte di casi impuniti di piccoli coltivatori di marijuana che vengono massacrati in carcere (siamo già a 4), restano plateali gli esempi degenerati della politica. Marrazzo e Berlusconi non sono i soli.

ripreso da http://masadaweb.org