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"la magistratura è la più grande minaccia per lo Stato italiano" Berlusconi? No,

Publie le venerdì 24 dicembre 2010 par Open-Publishing
2 commenti

 “la magistratura è la più grande minaccia per lo Stato italiano”
Berlusconi? No D’Alema
di Paolo De Gregorio, 24 dicembre 2010

L’ambasciatore americano a Roma, Spogli, il 3 luglio 2008, invia un dispaccio al Dipartimento di Stato con cui informa i suoi dirigenti che il signor D’Alema ha queste posizioni politiche, evidentemente apparse come degne di nota, anomale, per un uomo di sinistra che ha nella sua tradizione la difesa della magistratura.
Senza il documento pubblicato in originale da Wikileaks, non avremmo mai conosciuto il vero volto dell’inamovibile personaggio politico, che sopravvive tranquillamente a tutte le sconfitte del suo partito.
La vicenda ha probabilmente origine dal luglio 2007, quando il gip Clementina Forleo chiese al Parlamento l’autorizzazione a utilizzare le intercettazioni telefoniche su D’Alema e Consorte, in ordine alla fallita scalata Unipol-BNL (l’ipotesi di reato era “insider trading” e aggiotaggio). Naturalmente il Parlamento non autorizzò e la Forleo finì sotto procedimento disciplinare.

Il 5 aprile 1996, alla vigilia delle elezioni politiche, in visita ufficiale a Mediaset, unico italiano a non aver capito il peso del monopolio mediatico sulla politica e la democrazia, dichiarò che quell’azienda era una risorsa per il paese e rassicurò B. che non sarebbe stata toccata da un governo di centro-sinistra. Come in effetti accadde nei governi Prodi e D’Alema, che indecentemente lasciarono intatto il potere del monopolista, che poi si estese a Rai1 e Rai2.

In Italia abbiamo da quasi 20 anni il berlusconismo perché non c’è una opposizione decente e, se andassimo alle elezioni, B. vincerebbe ancora perché ha davanti una nomenklatura senza identità, senza più legami con masse popolari e territorio, che ha il solo obbiettivo di restare nel giro della CASTA politica e continuare a godersi il goloso appannaggio e tutti i privilegi.

Dimenticavo che durante il suo governo, precisamente il 23 marzo 1999, D’Alema ha partecipato con la Nato alla guerra di aggressione alla Serbia, in spregio alla Costituzione italiana che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Ciliegina sulla torta che ci descrive il personaggio: i 15 miliardi di euro che dovremmo sborsare agli USA per la fornitura di 131 bombardieri F35 li dobbiamo ad un impegno assunto 12 anni fa dal governo presieduto da D’Alema (il Fatto Quotidiano 22 dicembre 2010)

Alla luce dei fatti, associare Massimo D’Alema alla sinistra sembra un progetto assai ardito. Quale dunque è la differenza tra B. e D’Alema?
B. è un coerente uomo di destra. D’Alema è un coerente uomo di destra infiltrato nella sinistra.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Se vogliamo parlare con il linguaggio di oggi D’Alema è un social-traditore, del popolo e anche della memoria di suo padre.

    • Bah ... ho conosciuto il papà di D’Alema quando era responsabile per il credito e la finanza del Pci ... io allora giovane neobancario, delegato sindacale della Fisac/Cgil ed iscritto alla cellula Bnl del Pci ....

      Pessimo elemento pure lui, iperstalinista nel metodo di non-confronto con le istanze di base sia sindacali che del partito ed al tempo stesso subalterno ai limiti del tappetino nei confronti dei presunti "banchieri democratici" di allora ..... che a loro volta, salvo rare eccezioni, ve li raccomando.

      D’Alema padre rappresentava anche fisicamente il fatto che il Pci, al di là delle giaculatorie sulla "questione morale", non aveva alcuna linea veramente alternativa ed autonoma in materia economica ai governi di allora ( in genere Dc + Psi più ammenicoli vari) e che quindi si affidava a chi, nel potere economico/finanziario, veniva ritenuto il "meno peggio" ... e cioè le varie dirigenze Bankitalia ( alcune certamente da ricordare positivamente come Baffi e Sarcinelli, altre molto meno) e i banchieri di nomina socialista ( Nesi, Imperatori e persino quel Cantoni, poi processato e condannato ed ora alla corte del Berluska).

      Dicevo quindi che anche papà D’Alema era un pessimo elemento.... peraltro con lo stesso sarcasmo arrogante ed antipatico del figlio ...

      K.