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Fiom, la sinistra fuori dalla segreteria

par ripreso da E.B.

Publie le giovedì 4 ottobre 2012 par ripreso da E.B. - Open-Publishing
17 commenti

Alla fine l’estromissione di Sergio Bellavita dal vertice del sindacato metalmeccanico è avvenuta. Ma passa di misura e la maggioranza si ritrova con il 53% dei consensi. La Rete 28 aprile si costituisce in Area programmatica

Di:imq
www.ilmegafonoquotidiano.it
E’ una svolta rispetto alla gestione del sindacato negli ultimi dieci anni. La Fiom estromette, infatti, la sinistra interna, che si riconosce nella Rete 28 Aprile, dalla segreteria e ne elegge una nuova in piena sintonia con il segretario Maurizio Landini. I nuovi componenti, eletti ieri dal Comitato centrale, sono Giorgio Airaudo, Michela Spera, Roberta Turi, Rosario Rappa: Ma si è trattato di una votazione sofferta avvenuta con 98 si’, 2 contrari e un astenuto. Il quorum richiesto per l’elezione era di 93 favorevoli (il 50 per cento più uno dei aventi diritto) e il fatto che il margine sia stato superato per soli 5 voti (in un organismo che ne contempla 184) indica la delicatezza del passaggio. Ben 39 componenti del massimo organismo della Fiom, infatti, non hanno votato nonostante i componenti della Rete 28 aprile siano solo 15. I quali, ieri, hanno annunciato la loro costituzione in "area programmatica" all’interno della Fiom, passo che la sinistra interna, già costituitasi come tale in Cgil, non aveva mai fatto nel sindacato metalmeccanico.

Giorgio Airaudo è l’unica conferma rispetto alla segreteria varata nel 2010. Michela Spera viene dalla Fiom bresciana mentre Rosario Rappa, siciliano, è stato segretario della Fiom pugliese. Roberta Turi, di Roma, era invece allo scorso congresso schierata con l’area rappresentata da Bellavita che oggi lascia per passare in maggioranza.
Dura e amareggiata la reazione della Rete 28 aprile: "Il segretario generale della Fiom Landini - si legge nel comunicato della sinistra interna - ha proposto al Comitato Centrale della Fiom una nuova segreteria di 5 persone omogenee al suo punto di vista, estromettendo Sergio Bellavita. (...) Landini e Airaudo hanno affermato l’incompatibilità dei dissensi di Bellavita con la presenza in segreteria. E’ un fatto gravissimo e doloroso che mette in discussione il diritto al dissenso e la maggioranza che ha guidato la Fiom in questi ultimi 10 anni. E’ un principio inaccettabile per la Fiom e per la Cgil - continua la Rete 28 aprile - che il dissenso dal segretario generale comporti l’estromissione dalla segreteria ed è il segno di una involuzione da contrastare a tutti i livelli. Come prima risposta la Rete28aprile si è costituita in area di opposizione anche in Fiom, mentre i suoi componenti nel Comitato Centrale non partecipano al voto, dichiarando illegittima sul piano statutario questa scelta".
Ma le critiche a Landini provengono anche dall’area di opposizione interna, "di destra" filo Camusso. Gianni Venturi, Fabrizio Potetti, Augustin Breda osservano infatti che "in un contesto segnato dal drammatico aggravamento della crisi industriale e dei conseguenti problemi occupazionali e di reddito il segretario generale della Fiom si e’ assunto la responsabilità di proporre al comitato centrale l’elezione di una nuova segreteria secondo criteri non condivisi e non condivisibili". Nella nuova composizione, infatti, dicono i sindacalisti Fiom, "la segreteria non fa riferimento nè a una parte della ex maggioranza (Rete 28 Aprile) nè all’area che si è riconosciuta nella mozione di maggioranza. Questa scelta lascia quindi una organizzazione divisa politicamente su tre aree e in cui la maggioranza ottiene appena il 53% degli aventi diritto al voto". "Il consenso più basso degli ultimi 15 anni", aggiunge la Rete 28 aprile.
Nessun commento da Landini e dalla maggioranza che, nei giorni scorsi, aveva motivato questa scelta con le dure critiche che Bellavita stesso aveva mosso al segretario generale e con il fatto che un’area del 10 per cento dei consensi fosse ancora rappresentata in segreteria nazionale. "Resta il fatto, risonde però Bellavita, che l’estromissione si giustifica solo per il dissenso. E questo è un fatto davvero grave".

Messaggi

  • Bene, benissimo, continuiamo a farci del male !!!!!!!!!

    MaxVinella

    • Ma Max che ti prende???????

      Puoi precisare dove ci si fa male difendendo delle idee giuste???????

    • Non entro in merito alle questioni, dico soltanto che non mi fa piacere che si continui a litigare tra di noi e a dividerci !!

      Nel vecchio PCI, quello del "centralismo democratico", pur di non essere accusati di "frazionismo", a cui poi veniva sempre ed inevitabilmente associata l’accusa di "avventurismo", si preferiva discutere, magari animatamente, ma si usciva fuori con un’unica linea da contrapporre compatti all’avversario di classe.

      Non ho nostalgia quei tempi, era tutta un’altra storia ed il conflitto sociale era talmente aspro che ci non ci si poteva permettere di dividerci, ma forse oggi sarebbe il caso di recuperare un po’ di quel passato !!

      O no ??

      MaxVinella

    • Scusami, caro MaxVinella, ma non capisco cosa significhi il non entrare nel merito delle questioni.
      Credo sinceramente che l’agonia odierna e passata della sinistra sia proprio figlia del non entrare nel merito delle questioni.
      Di fatto le questioni diventano indistinte, non criticabili, e quindi impossibili da affrontare nel merito.
      Come affrontare l’avversario di classe diventa un non senso, a cui le burocrazie politiche e sindacali della sinistra bollita hanno attinto a piene mani per far carrierismi e per far passare svendite incredibili, che ci fanno arrivare ai nostri giorni.
      All’antipolitica, all’individualismo, all’andarsene a casa, al non impegno.
      Un "sentire", a cui andare controcorrente, politicamente e culturalmente, solo se saremo capaci di entrare nel merito di quel che avviene.
      La sinistra o è credibile, o non è,e per essere credibile non può essere simile a que che dovrebbe avversare.
      E non con le parole, ma con i fatti concreti, con l’agire di ogni giorno.
      Capisco che non faccia piacere il litigare, ancora meno piacere il dividersi, ma il far finta di niente, non porta da nessuna parte.
      Più o meno, il luogo dove oggi è situata buona parte della cosiddetta sinistra radicale, poco sinistra e per niente radicale.

      Enrico

    • Caro Enrico, pensavo che fosse chiaro che ponevo solo un problema di metodo, come non era casuale il mio riferimento al "centralismo democratico" che era appunto proprio un metodo di far politica interno al vecchio PCI.

      Ripeto non ho nostalgia di quei metodi, che già all’epoca faticavo moltissimo ad accettare, ma erano figli di una stagione politica in cui non ci era consentito presentarsi al confronto con i nostri avversari politici e di classe, mettendo in piazza le nostre divisioni e le nostre contraddizioni interne.

      Eravamo in guerra e non potevamo mostrare debolezze.

      Allora, pur a dispetto del centralismo, si entrava anche moltissimo in merito alle questioni e ci fu anche "qualcuno" che pose sul tavolo con forza la cosidetta "questione morale, che poi quelle che tu chiami le burocrazie politiche e sindacali misero rapidamente in un cassetto e accettarono un comodo compromesso con il nemico, accordandosi per una gestione consociativa del potere e svendendo gli interessi dei lavoratori in nome dell’autoreferenzialità e dei propri interessi di casta e di corporazione.

      Dove tutto questo ci ha portato è sotto gli occhi di tutti e se continuiamo a frammentarci e dividersi in un devastante "cupio dissolvi", sarà sempre più difficile far credere a chi dovrebbe credere in noi che facciamo i loro interessi e non i nostri.

      MaxVinella

    • poi si tratterebbe di vedere "contro chi" fosse in guerra quel PCI... o almeno i suoi leader...

    • Dove tutto questo ci ha portato è sotto gli occhi di tutti e se continuiamo a frammentarci e dividersi in un devastante "cupio dissolvi", sarà sempre più difficile far credere a chi dovrebbe credere in noi che facciamo i loro interessi e non i nostri.

      E bene finalmente si capisce cosa proponi... ;-))))) Tutti dentro il PD!!!!

      Almeno per te, cosi, saremo tutti uniti ;-))))))))))))

    • Complimenti !! Acuta deduzione, io non ci ero arrivato !!

      MaxVinella

    • Non credo che Max voglia portare nessuno, meno che mai se stesso, dentro il Pd ...

      Mi sembra però un dato oggettivo, sin dalla contestazione degli operai di Brescia a Landini fino alla incredibile vicenda dell’Ilva di Taranto, che l’ "antagonismo" Fiom si è molto molto allentato ...

      E già nel territorio una serie di "normalizzazioni" c’erano state, quella contro Bellavita è stata solo la logica conclusione di queste operazioni cominciate già da svariati mesi ...

      Con questo non credo che la Fiom di Landini sia ormai come gli altri sindacati nè che sia ormai "persa" ad ogni questione conflittuale ... ma non c’è dubbio che le vicende che dicevo assumono aspetti inquietanti ... molto inquietanti ....

    • Beh, Max non è certo piddino nè mi sembra che abbia il "feticcio" dell’ unità della sinistra in stile "Manifesto" ...

      Sono settimane che ci dice che l’unico modo per far saltare gli equilibri è votare Grillo ...

      Si può non essere d’accordo su questo ... ma certo fa a pugni con impostazioni piddine ....

    • Vi ringrazio per lo forzo sforzo esegetico, ma lasciate che sia io a dare l’interpretazione autentica del mio pensiero, in particolare per quanto riguarda la questione Grillo.

      Mi sembra di aver già detto che non condivido nemmeno il 30% del programma di Grillo e non sono affatto sicuro di votarlo.

      E’ però un dato di fatto che siamo in presenza , come Renzi, di un grande comunicatore che si rivolge alla massa per lo più con proclami e slogan , ma di grande efficacia ed oggi è proprio questo che fa la differenza.

      Noi della sinistra ci siamo sempre lamentati del fatto che, non disponendo di giornali e TV, non eravamo in grado di diffondere le nostre idee ed acquisire consenso sulle stesse.

      Oggi non si può più fare politica con i comizi, i tatzebao e i manifestini da distribuire ai cancelli delle fabbriche e Grillo ci ha insegnato che , usando sapientemente il WEB, si può bypassare l’ostracismo dei media di regime e diffondere il "verbo" tra le masse.

      Il nostro declino è cominciato, guarda caso, quando abbiamo iniziato a perdere negli anni ’70 la nostra indiscutibile egemonia culturale, su cui si è poi innestato il processo di perdita di peso politico, che dura fino ai nostri giorni.

      Pasolini profetizzò lucidamente fino da quegli anni, che la televisione ed i media in generale sarebbero stati i principali strumenti di cambiamento sociale, antropologico e quindi politico.

      Pierpaolo mise in guardia la sinistra anche dal pericolo che quegli strumenti, come poi è puntualmente successo, finissero in cattive mani e che poi fossero usati non per il cambiamento ma per la conservazione ed il consolidamento dello status quo.

      Tutti i partitucoli e partitelli che succedettero al vecchio PCI non capirono un cazzo e quando ci fu da prendere delle decisioni fondamentali in materia di sistema TV e conseguenti conflitti d’interessi, si calarono le brache e .................poi sappiamo com’è andata a finire.

      Qui dico e confermo che non probabilmente non voterò Grillo ne inviterò altri a farlo, ma non posso negare che non mi dispiacerebbe affatto un M5S primo partito al 51 % e gustarmi lo spettacolo di veder la faccia di Napolitano al momento di conferire l’incarico di Primo Ministro a Beppe Grillo !!!!!!!!

      MaxVinella

    • Non vedo una sinistra incapace di veicolare le proprie idee, ma una sinistra incapace di farsi forza sulle proprie idee.
      Supina su guerre, privatizzazioni, precarietà e tanto altro.
      Succube di leaderismi,carrierismi,personalismi, incapace di mostrare lavori collettivi, partecipativi con senso classista.
      In altri termini, giusto parlare di strumenti, ma prima comprendere quello che si vuole comunicare.
      Bertinotti era presidente della Camera,era indicato come leader,ma non per questo ha fatto un buon lavoro per la sinistra.
      Anzi.................

      Enrico

    • Mi sembrava chiaro che quando parlo di sinistra non mi riferisco certo al PD, che, oltre a non essere un partito in senso classico , non è neppure un partito, seppure vagamente, di sinistra.

      Il PD oggi avrebbe anche gli strumenti : il gruppo Espresso-Repubblica è schierato in toto a sostegno delle posizioni piddine ed in particolare di quelle filo-montiane !!

      Il problema è che quelle non sono più posizioni di sinistra e forse neppure di centro, ma di vera e popria destra, seppure "liberal" e obamiana.

      E poi che significa "farsi forza sulle proprie idee" ??

      Se farsi forza significa sperare che possano camminare con le proprie gambe ed imporsi solo perchè sono giuste e progressiste, si va poco lontano e le forze conservatrici si fanno matte risate !!

      E’ chiaro che non basta "veicolarle", cioè farle conoscere, ma è necessario riuscire a convincere chi da quelle idee potrebbe trarre vantaggio, che le stesse sono veramente utili e funzionali ad i suoi interessi !!

      Per far questo occorrono gli strumenti e saper usare quegli strumenti in maniera efficace , come sanno fare gli imbonitori pubblicitari, altrimenti è come buttare un seme in una terra sterile : non germoglierà mai.

      A me sembra che il limite maggiore della sinistra sia proprio questa incapacità ad usare correttamente i nuovi strumenti che ci mette a disposizione la tecnololgia e che, almeno finchè non avranno messo il bavaglio anche a questi, ci permetterebbero di superare le censure dei media di regime !!

      Chi pensa che possa in qualche modo riferirmi a Grillo, ha perfettamente ragione !

      MaxVinella

    • Di imbonitori, caro MaxVinella, a sinistra non se ne sente il bisogno di inventarne.
      Abbiamo avuto il Bertinotti per il passato e "abbiamo" il Vendola perl’oggi.
      Senza contare per il Grillo, che di sinistra non si definisce , ma a sinistra pesca consensi, per il gran vuoto che a sinistra si sente.
      Gli imbonitori devono vendere merce, buona o meno non importa, importa che sia merce e che come tutte le merci si possa vendere al prezzo più remunerativo.
      A sinistra si dovrebbe invece proporre ben altra prassi.
      Non merci, ma percorsi politici e sociali, nettamente controcorrente.
      Sul lavoro, sulla scuola, in ogni ambito, dovremmo affrontare frontalmente il capitalismo in crisi e proporre una via d’uscita a sinistra.
      Rifiutarsi di stare "al gioco delle compatibilità", all’essere complici di fatto, dell’avversario di classe.
      All’individualismo, contrapporre prassi collettive, e soprattutto non venir mai meno alle forme più avanzate di democrazia.
      Poi è ovvio che dovremo usare "anche" tutti i possibili mezzi di propaganda, ma sapendo cosa veicolare.
      Se la sinistra odierna, vincesse le elezioni, di fatto le perderebbe, perchè sarebbe incapace di essere quel che dovrebbe essere.
      Le istituzioni parlamentari sono uno strumento, un megafono delle lotte, un denunciare le differenze di classe.
      Invece nell’oggi, sono il tutto.
      Tutto che diventa niente, se non supportato da movimenti di lotta.
      Per non parlare dell’utilizzo carrieristico che si fa, di esse anche a sinistra.
      Ai populisti alla Grillo, interclassisti dichiarati, il "vendere la merce",ad una sinistra reale, il compito di scardinare le ingiustizie esistenti.
      Compito difficile, ma non impossibile, se vogliamo ancora ricercare un senso alla definizione sinistra.

      Enrico

    • La realtà è che noi è non riusciamo a vendere neppure la merce buona, per cui il problema non si pone !!

      Quanto poi alla "crisi del capitalismo", dico soltanto che se continuiamo a trastullarci con questo assioma e ad illuderci che sia così, non andiamo da nessuna parte !!

      Se il capitalismo e i capitalisti fossero in crisi oggi dovremmo assistere ad un imminente storico trionfo delle masse popolari da secoli oppresse e sfruttate : non mi pare proprio che sia così !!

      Forse è in crisi il capitalismo tradizionale quello di cui trattavano Marx ed Engels, quello dell’accumulazione del plusvalore prevalentemente in forma di merci e capitali reali ed in cui la forza lavoro, seppur sfruttata, riusciva ancora a recitare un ruolo in commedia.

      Oggi circola per il mondo un massa pazzesca di prodotti finanziari cartacei (futures e derivati) del tutto privi di aggancio all’economia reale, pari ad oltre 400.000 milardi di dollari ( sei volte il PIL mondiale !), manovrata da non più di dieci mega-banche , con in testa la Goldman Sachs del nostro caro amico Monti !!

      Se questa montagna di carta dovesse crollare , chi credi che sarà a pagare il conto ????????

      MaxVinella

    • Se la montagna di carta dovesse crollare,il conto lo pagheranno le classi deboli, così come lo pagano nell’oggi.
      Grazie soprattutto ad una sinistra che tutto è meno che sinistra.
      Come puoi ben capire, il "problema" si pone, eccome.
      E, le scorciatoie politiciste, o ultra-politiciste, non risolvono di certo il problema, anzi lo aggravano.
      Decenni di governismo di sinistra,ne sono la triste riprova, dal mio punto di vista, innegabile.

      Enrico