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Abuso di posizione dominante

par luigi m.

Publie le domenica 9 novembre 2014 par luigi m. - Open-Publishing

Premetto che il rapporto con la Società Acea Energia, anche per quanto riguarda la fornitura di acqua potabile per il servizio relativo, non è stato mai idilliaco; naturalmente per responsabilità e lacune vistose della predetta Società.

Veniamo al fatto odierno, sintomatico di abuso di posizione - quasi - dominante (fanno tutti così!):

 verifico il c/c bancario con accesso dal PC di e da casa;
 trovo un addebito con data 10 c.m. per euro 183,95.= senza altra specifica, che poi verrà di certo inserita il giorno successivo da BNL, e ritengo possa essere relativa a fornitura dell’energia elettrica, tramite ACEA, pur non avendo ricevuta alcuna fattura (cartaceo) al riguardo:
 poiché ho da sempre attivato la domiciliazione bancaria ritengo di poter stare tranquillo, ma scartabello nelle pratiche a casa poiché il saldo del c/c, caso strano, non coincide con le mie risultanze per euro 161,73.= che in BNL risultano in eccesso rispetto alle mie evidenze;
 verifico gli Atti (varie fatture) di casa e, con meraviglia, scopro che la precedente fattura Acea Energia, ricevuta in cartaceo e da me scaricata sulle mie evidenze di c/c a casa, non è passata con addebito il 19 settembre c.a.. Ritengo che la domiciliazione non ha avuto esito positivo e chiamo il n. verde Acea 800.190.000. Per ben due volte, oggi pomeriggio, agli operatori nn. 6548 prima e 6170 dopo, senza risultato positivo, cerco di chiarie che il problema è, semmai, Acea e non certo mio. Aggiungo che non posso fare altro in BNL senza la segnalazione del mio dare da parte dell’Acea all’Istituto de quo ed invito gli interlocutori di prendere nota del disservizio Acea, la quale si dovrebbe attivare per recuperare il mio dare dal c/c - che ha capienza sia chiaro! - con i modi d’uso senza costringere l’utente (435407706 - Roma) a dover tenere contabilità degli strafalcioni ACEA;
 gli interlocutori, addetti al Call Center, seppur cortesi, non possono fare altro che assicurare di aver preso nota delle mie lagnanze, ma che devo essere io a rendermi parte diligente per risolvere l’arcano della mancata domiciliazione;
 chiudo dicendo che dovrà essere, semmai, l’Acea, anche per evitare duplicazioni di addebiti, a rimettere al mio domicilio nota con allegato c/c postale affinché io possa tacitare il mio dare;
 ripeto che la fattura in scadenza il 10 c.m. ha trovato esito positivo transitando per la domiciliazione bancaria da sempre attivata per tutte le forniture.

8 novembre 2014