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La lingua Italiana come valore assoluto

par Antonio Recanatini

Publie le lunedì 2 novembre 2015 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

Difendere la lingua italiana non è una bestialità e neanche il frutto di idee nazionaliste. Mi riferisco soprattutto ai giovani.
Sono convinto, ammesso che conti il mio giudizio, che voler "inglesizzare" a tutti i costi "il parlato e lo scritto" di una società, di una tribù o etnia, sia una violenza, una vessazione, sotto tutti gli aspetti.
Non contano i modus operandi, i modi operanti, magari alcuni giornalisti, scrittori o pennivendoli non sono sempre consapevoli, ma ad essi è doveroso puntare il dito.
Vedete, l’accorpamento della lingua Italiana nella nostra nazione si deve al vecchio fiorentino, tanto più ai fenomeni letterari del tempo. La divulgazione della letteratura, a suo tempo, non plasmò i vari dialetti, diede solo un’altra opzione di riferimento comunicativo tra il cittadino lombardo con quello marchigiano. Oggi utilizziamo una lingua derivante dal latino, ma proprio perché figlia della letteratura e delle varie occupazioni storiche, essa si nutre di vocaboli di origine greca, "barbarica o celtica", finanche araba. Ogni lingua ha una sua matrice, quella Italiana ha una profonda ispirazione poetica, forse siamo l’unico popolo che può vantare certe origini.
Dal lontano 1200, fino a quel 1800, questo paese, questa parte di mondo, poté contare sull’apporto costante della letteratura. Cito per amor, Machiavelli, nato a metà del 1400, in quel periodo storico, la lingua italiana ebbe una svolta clamorosa. Nel concilio di Firenze, il patto tra la chiesa d’oriente con quella d’occidente parteciparono molti studiosi greci.
L’Italia era il centro esatto della cultura, dell’innovazione, la principale fonte d’ispirazione artistica, fino a consolidarsi con il Rinascimento, periodo storico di assoluto valore, forse il più importante della nostra storia.
La letteratura stava cementificando il linguaggio di stati e "statucci", la cultura fungeva da collante, pur mantenendo e rispettando le origini di ogni parte d’Italia. Il Risorgimento ha bloccato questa divulgazione, non il contrario, ha destabilizzato e disunito i vari costumi, non unito.
Provo astio verso chi fa un uso improprio dell’inglese in Italia, anzi trovo disgustosi certi epiteti e locuzioni negli editoriali, nei romanzi e nella saggistica in generale. L’Italiano ha un’origine elegante, la più elegante in assoluto, la lingua italiana è precisa, di certo non la più precisa, è rispettata da qualsiasi cittadino, proprio per il valore sociale.
La lingua Italiana va difesa e non offesa, questo è quel che mi sento di dire ai vari strimpellatori che appaiono all’orizzonte. Aggiungo, che l’imbarbarimento della lingua va di pari passo con la distruzione dei nostro valore storico e della nostra dignità personale. Pensateci, almeno qualche volta!

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