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Appello manifestazione nazionale contro la guerra

Publie le mercoledì 23 marzo 2011 par Open-Publishing

 No all’intervento militare contro la Libia
 No alla concessione delle basi italiane per la guerra
 Appello per una manifestazione nazionale

Le bombe della cosiddetta “coalizione dei volonterosi” colpiscono da giorni la
Libia, le città, i porti e le infrastrutture di un paese sino a poche settimane fa
alleato sicuro e fedele di chi oggi lo sta bombardando. Gran parte degli aerei
partono dal nostro paese, trasformando per l’ennesima volta l’Italia in una grande
portaerei di guerra.

La “No Fly Zone” è stato un vergognoso paravento per legittimare una aggressione
funzionale alle mire colonialiste francesi, inglesi e statunitensi sulle immense
risorse petrolifere e di gas della Libia.

Il placet dell’ONU per quella che rischia di trasformarsi in una nuova occupazione
militare è passato attraverso l’uso delle solite “armi di distrazione di massa”.

Sono state inventate di sana pianta notizie allarmanti e orribili per legittimare
poi l’intervento “umanitario” a favore delle popolazioni civili libiche, che ora
però muoiono sia nella guerra civile che sotto le bombe statunitensi, francesi,
inglesi.. e italiane.

Il gruppo di paesi che guidano l’attuale avventura militare, sono andati alla guerra
senza alcun accordo sul ruolo della NATO e con contrasti all’interno tra i vari
governi.

In Italia il governo Berlusconi si è salvato da una crisi politica ben più grave di
quelle giuridico/sessuali degli ultimi tempi grazie al sostegno del PD alla guerra,
alimentando così una foga interventista vergognosa, coadiuvata dal Presidente della
Repubblica attraverso un sapiente uso delle celebrazioni sul 150° dell’Unità
d’Italia, funzionali a creare nel paese il clima nazionalista utile per veicolare
l’ennesima “missione di guerra”.

Ancora una volta al carro degli interventisti “umanitari”si è immediatamente legata
la cordata di coloro che gridarono impropriamente “forza ONU” alcuni anni fa mentre
l’Iraq e l’Afghanistan erano stati invasi e bombardati.

Ma contro il bellicismo bipartisan e i velenosi appelli di sostegno alla nuova
missione “di guerra umanitaria”, hanno risposto miagliai di attivisti No War scesi
subito in piazza a Roma, Bologna, Pisa, Napoli, Milano, Torino, Vicenza, Firenze,
Trapani, ed in tante altre città del paese con manifestazioni spontanee,
volantinaggi, assemblee e riunioni.

Nei prossimi giorni altre iniziative sono in programma ai quattro angoli del paese,
in una mobilitazione che trova di nuovo nella parola d’ordine “contro la guerra
senza se e senza ma” un forte comune denominatore.
Il movimento contro la guerra italiano ha però una responsabilità particolare di
fronte all’aggressione in atto contro la Libia. L’intera operazione aeronavale è
diretta dal Comando delle forze navali Usa in Europa, situato a Napoli, dove si
trovano anche il quartier generale delle forze navali del Comando Africa e quello
della Forza congiunta alleata. Tutti e tre i comandi sono nelle mani dello stesso
ammiraglio statunitense Sam J. Locklear III, ossia del Pentagono.


Occorre allora indicare in questo luogo l’obiettivo comune di questa fase di
mobilitazione, in un crescendo che ci porti tutti insieme a Napoli, dove è il
cervello di questa nuova e vergognosa guerra con una Manifestazione Nazionale nelle
prossime settimane che riunifichi il movimento contro la guerra italiano e indichi
chiaramente le responsabilità e i luoghi decisivi di questa guerra.

La Rete nazionale “Disarmiamoli!!”

www.disarmiamoli.org