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Comunicato contro il Vertice dei Presidenti centroamericani

Publie le giovedì 30 giugno 2005 par Open-Publishing

Messaggio per i Presidenti del Messico, Centroamerica, Colombia e Repubblica Domenicana riuniti a Tegucigalpa - Honduras

Eccellentissimi signori Presidenti di:

Messico, Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia e Repubblica Dominicana:

Voi celebrate questa riunione nel quadro di una denominata democrazia che è in crisi, per questo motivo tutto quello che tratterete ha un aspetto di servilismo e non ha calore di popolo.
È l’abuso dei politici quello che pesa sull’interesse generale, è l’autoritarismo e la repressione ciò che impera e progredisce verso la lotta al terrorismo perché considerate terrorista la resistenza popolare, è la ricerca dell’integrazione delle oligarchie subordinate all’impero degli Stati Uniti quello che determina le vostre riunioni.
Sono la consegna dei nostri mercati, ricchezze, territori e manodopera a basso costo quello che si impone in cambio di briciole. Per questo motivo, perché la vostra riunione non cerca di dare risposte ai veri problemi dei nostri paesi, è che chiediamo di cambiare l’ordine del giorno, affinché questa riunione abbia calore di popolo.

Voi sapete che la trappola del sovraindebitamento estero durante gli anni settanta e ottanta ha portato governi ed impresari a non essere soggetti di credito esterno alla fine degli anni ottanta, per l’incapacità di pagare il suo servizio e la mora.
Questa nuova crisi ci ha portato ad un’altra trappola nel 1990, quella dell’apertura al "libero commercio", condizione reclamata per continuare ad ottenere prestiti. Quell’apertura ci lasciò con meno dignità e senza sovranità.

Fallita l’apertura al "libero commercio" e per salvare gli interessi delle oligarchie e delle multinazionali, ci impongono ora una nuova trappola: un "libero commercio" più profondo con il TLC, che ha per gli Stati Uniti secondo le sue Leggi (TPA) "quello stesso proposito che ebbero i patti di sicurezza durante la guerra fredda".

Questa azione più profonda esige non solo l’approvazione dei TLC già negoziati e la loro estensione fino a Panama e Colombia, bensì l’ampliamento del Plan Puebla Panamá fino alla Colombia e la regionalizzazione del Plan Colombia. La America Latina rimane divisa tra chi appoggia e chi non appoggia l’Alca.

La vostra Agenda del 29 e 30 giugno sarà quella che hanno già affrontato Vicente Fox, George Bush e Paul Martin lo scorso 23 marzo, sottoscrivendo una dichiarazione su una Alleanza per la Sicurezza e la Prosperità dell’America del Nord (ASPAN), vendendo ai paesi l’idea della "cooperazione" ed un’integrazione regionale che includa sicurezza, energia, infrastrutture e finanze, così come un patto energetico nordamericano, politiche migratorie "armonizzate" e politiche comuni nella lotta contro il terrorismo.

Di fronte a questo ordine del giorno, a cui aggiungeranno il tema del lavoro e delle bande giovanili, il nostro ordine del giorno è di continuare a lottare perché i diritti dei popoli, la sovranità nazionale, la democrazia, la solidarietà, la cooperazione e lo sviluppo sostenibile siano i principi di qualunque accordo di integrazione.
Per ciò diciamo non al "libero commercio" ed al suo strumento il Plan Puebla Panamá che voi approfondirete, senza dubbio, coscienti che è una nuova trappola.

Sig.ri Presidenti:

Voi sapete meglio di noi la gravità della crisi che soffriamo come popoli. Sapete bene che siamo in una situazione estrema di accumulazione di povertà che si scontra con la ricchezza smisurata di poche persone. Alcuni camminano vestiti con stracci ed altri con lusso e sperpero.

Voi sapete che le cifre di indebitamento estero sono immorali. Questo debito è già stato pagato per gli interessi che superano quello che entra come nuovi debiti, donazioni o investimenti e se a ciò sommiamo il saccheggio storico, siamo creditori e non debitori.

Le condonazioni, per generose ed umane che sembrino, non risolvono il problema dell’indebitamento, al contrario crediamo che molti, e voi sapete chi, si arricchiranno ed i governi saranno stimolati a contrarre più debiti.
Sapete che il debito estero è stata una strada facile e veloce per l’arricchimento illecito e i suoi beneficiari utilizzano la condonazione come bandiera politica.
D’altra parte, il commercio e la compravendita disuguale dei nostri prodotti, causano squilibri nella bilancia commerciale, migliaia di produttori vedono come il proprio lavoro sia mal pagato da chi maneggia le quote, le borse valori ed il commercio.

Il lavoro è svalutato mentre quello che importiamo aumenta di prezzo. Questo voi lo sapete e questo trattamento ingiusto non deve continuare.
Le svalutazioni sono una realtà permanente da molti anni fa, e voi sapete perfettamente chi le soffrono e che, chi ne ottiene benefici, sono quelli che controllano il capitale di speculazione che non rischiano nella produzione, ma guadagnano cifre milionarie.
Voi meglio di noi sapete come il prezzo del petrolio e dei suoi derivati aumenta e va in una corsa di ricchezza e miseria.

Aumentano i prezzi e la lista di milionari. Mentre alcuni si arricchiscono per questo contrabbando di combustibile altri non hanno cibo. L’imposta sui combustibili è alta perché si sono abbassate o eliminate le imposte ai più ricche ed alle multinazionali.
Nelle campagne, ci sono milioni di ettari di terre non coltivate e si continua ad approfondire una disuguaglianza che risponde all’assenza di politiche pubbliche agrarie ed alla decisione di proteggere i grandi proprietari terrieri e i monopoli agroesportatori in detrimento della sicurezza alimentare.
Questa assenza di sovranità alimentare peggiorerà con il TLC.

Voi sapete meglio di noi degli indici di corruzione che ci sono, tanto nei governi come tra gli impresari, e sapete chi stimola questo affanno per diventare ricco.
Monopoli di ogni tipo corrompono gli impiegati del Governo, includendo presidenti o ministri, affinché si concedano contratti, gare d’appalto o concessioni per privatizzare i servizi pubblici e contrabbandare prodotti.
Voi meglio di noi sapete che non sono il Plan Puebla Panamá o il Trattato di Libero Commercio quelli che porteranno lo sviluppo, al contrario crediamo che ci saranno più miseria e arretratezza, gli anni di apertura al "libero commercio" l’hanno dimostrato nella regione.

Le nostre economie sono sottomesse ad un mercato mondiale ingiusto e controllato da chi genera povertà: le multinazionali.

 Si rovinerà il nostro ecosistema per il costruzione di superstrade, canali secchi, dighe, etc.
Si stimolerà l’economia di servizi e l’alto consumo di petrolio.
Perché invece di superstrade, non si fa la ferrovia interoceanica che unisca l’Atlantico e il Pacifico hondureño?
 I mercati nazionali continueranno ad essere invasi da mercanzie inutili ed apparentemente economiche, continuerà a sparire la piccola e mediana industria.
Gli investimenti continueranno aa arrivare per conquistare mercati, acquisendo le imprese esistenti e frustrando il vero sviluppo dei nostri paesi.
 Il TLC sarà la nostra nuova Costituzione e garantirà la sicurezza nazionale degli USA Il Plan Puebla Panamá è la sua infrastruttura.

L’apertura al "libero commercio" nelle ultime due decadi ha prodotto molti milioni di disoccupati e "sottoccupati" e ciò si prova con

a) con i milioni di venditori ambulanti;

b) con i milioni di emigranti i cui invii di denaro sostengono anche il consumo superfluo dell’oligarchia, ma lasciano milioni di famiglie disintegrate;

c) con l’incremento della delinquenza di cui non combattete le sue cause, ma i suoi effetti come bandiera politica.
Voi conoscete gli indici di delinquenza, principalmente quelli del narcotraffico.
Siamo coscienti che bisogna combatterli, ma con questo pretesto si vuole promuovere una nuova politica di sicurezza e di guerra fredda. E’ stata dichiarata la guerra contro la nostra gioventù, e voi sapete bene chi sono i veri delinquenti e dove sono e sono loro che bisogna combattere.

Ci preoccupa che il Plan Puebla Panamá ed il Trattato di Libero Commercio siano una continuità del Plan Colombia, e che l’aggressione e la militarizzazione sia l’ariete di un nuovo colonialismo. Crediamo fermamente che siano da sviluppare e mettere in moto piani nazionali e internazionali che stimolino i mercati interni, regionali, prima che quello mondiale.

Voi sapete meglio di noi che le vostre politiche hanno frustrato le popolazioni e adesso siamo per le strade a protestare per l’inganno che abbiamo sofferto scegliendo presidenti o deputati che hanno usato la demagogia per essere eletti e processi elettorali in cui i padroni del potere convocano i poveri affinché votino per i ricchi.

Tegucigalpa, Honduras 28 de Junio 2005

COORDINADORA NACIONAL DE RESISTENCIA POPULAR
COALICION HONDUREÑA DE ACCION CIUDADANA (CHAAC)