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G8 : MASSIMO PUNTEGGIO A POLIZIOTTI INDAGATI
Publie le giovedì 15 settembre 2005 par Open-PublishingDichiarazione di Gigi Malabarba
Capogruppo PRC al Senato
"Il massimo punteggio (55 punti), attribuito per la promozione di
Alessandro Perugini e Vincenzo Canterini, deriva dai rapporti informativi
redatti dai superiori, che riguardano proprio anche l’anno della mattanza
di Genova. La commissione, presieduta dal grande burattinaio, il capo
della polizia Gianni De Gennaro, ha promosso i poliziotti indagati per
garantire loro l’impunità" dichiara Gigi Malabarba, capogruppo PRC al
Senato, presentatore di un’interpellanza al Ministro degli Interni
sottoscritta da 50 senatori, a cui ha risposto oggi in aula il
sottosegretario Saponara.
"Questo atto di vergognosa arroganza, che risponde a un concetto di
pubblica sicurezza che rappresenta in realtà una sorta di fronte interno
della ’guerra globale contro il terrorismo’ di diretta derivazione USA,
per cui è in atto un durissimo scontro tra apparati in Italia, ha anche
conseguenze devastanti sull’organizzazione della Polizia di stato"
aggiunge Malabarba.
"Con il combinato disposto di promozioni e pensionamenti anticipati, De
Gennaro sta allontanando quadri formatisi nel movimento democratico di
P.S., oggi ritenuti incompatibili con nuovo corso.Così facendo, ed è un
dato inquietante, si sguarniscono anche le possibilità di contrasto di
fronte a possibili attentati. Ma, si sa -conclude Malabarba- è già pronto
il capro espiatorio all’interno dei servizi per la ’falla’ nel sistema di
prevenzione, se un attentato effettivamente dovesse prodursi. Guarda caso
nemico di De Gennaro".
Roma 15-9-2005
L’Ufficio Stampa del Gruppo PRC Senato
Segue resoconto stenografico
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di
interrogazioni.
Sarà svolta per prima l’interpellanza 2-00761, con procedimento
abbreviato, ai sensi dell’articolo 156-bis del Regolamento, sulla
promozione alla qualifica di dirigente di alcuni funzionari di Polizia
indagati per i fatti del G8 di Genova.
Ricordo che, ai sensi dell’articolo 156-bis del Regolamento, la predetta
interpellanza potrà essere svolta per non più di dieci minuti e che dopo
le dichiarazioni del Governo è consentita una replica per non più di
cinque minuti.
Ha facoltà di parlare il senatore Malabarba per illustrare tale
interpellanza.
MALABARBA (PRC). Signor Presidente, a dimostrazione dell’attenzione
politica che desta l’operazione delle promozioni dei funzionari di
pubblica sicurezza ancora una volta è stato il numero molto ampio dei
senatori che hanno sottoscritto con me questa interpellanza con rito
abbreviato. E, compatibilmente con i tempi di sospensione dei lavori
parlamentari per la pausa estiva, vedo in questo caso una positiva
disponibilità del Governo a rispondere con rapidità ai nuovi quesiti che
abbiamo sottoposto a seguito delle precedenti risposte del sottosegretario
Saponara, che oggi voglio ringraziare.
Nella sua precedente risposta, signor Sottosegretario, lei ha indicato i
cinque criteri di massima proposti dalla commissione per la progressione
in carriera del personale direttivo e dirigente della Polizia di Stato,
definendo un punteggio per ogni tipologia di titolo, per una somma totale
non superiore ai 100 punti.
I due funzionari in questione, il dottor Vincenzo Canterini e il dottor
Alessandro Perugini, hanno ottenuto rispettivamente 83 e 82,9 punti. Oggi
attendiamo di conoscere il dettaglio relativo alla composizione di questi
punteggi. In particolare, va da sé, è essenziale conoscere i rapporti
informativi sulla loro attività per l’anno 2001 e per quelli successivi,
visto che - se non sbaglio - vengono presi in considerazione gli ultimi 5
anni di carriera dei funzionari. Il 2001 è l’anno dei fatti di Genova, che
ha portato questi funzionari ad essere indagati dalla magistratura per
vicende gravissime, lo voglio ricordare, senza per questo (l’ho già detto
nella passata occasione) esprimere condanne, su cui non è questa sede a
doversi pronunciare.
Voglio essere esplicito: troverei singolare, dopo quanto successo a
Genova, che molti dei punti ottenuti dai due funzionari fossero tra quei
24 assegnati discrezionalmente dall’amministrazione. L’opportunità
politica di promuovere chi ha commesso azioni sottoposte a giudizio della
magistratura, anche se non con sentenza di condanna definitiva, è fatto
che non si può passare sotto silenzio. Sarebbe contraddittorio, sia
rispetto alle immagini che hanno sorpreso il dottor Perugini prendere a
calci un ragazzino a terra, sia rispetto a quanto fu detto da altri
esponenti delle forze dell’ordine in direzione del dottor Vincenzo
Canterini, che denunciò il ruolo di capro espiatorio che gli stavano
facendo subire.
Mi auguro che le risposte del Governo oggi chiariscano tutto ciò, fuori da
ogni burocratismo, che riterrei non accettabile.
Canterini e Perugini vengono promossi con precedenza su decine di primi
dirigenti, che non hanno avuto la «fortuna» - mi si consenta - di
diventare famosi per pestaggi gratuiti di quella portata.
Canterini era il capo del nucleo sperimentale antisommossa, unica
struttura speciale creata nei reparti mobili della pubblica sicurezza in
vista del G8 e sciolta subito dopo. Tale metodologia di costruire squadre
e squadrette e poi scioglierle non mi ha mai particolarmente convinto.
Stiamo parlando di una persona con un incarico molto importante in quelle
giornate.
Perugini, invece, era un funzionario della Digos addetto ai contatti e
alle mediazioni di piazza (questa era la funzione, tradizionalmente); da
lui forse non ci si sarebbe dovuti aspettare che perdesse la testa davanti
ad un minorenne già bloccato da altri agenti.
Il vulnus di queste promozioni sta nel fatto che centinaia (forse di più,
forse mille o duemila) vicequestori aggiunti non diventeranno primi
dirigenti se non tra dieci anni. Si potrà parlare di atti dovuti, ma in
realtà quelle dei due funzionari di cui stiamo parlando sono promozioni
alquanto discrezionali.
Le chiedo comunque di fornire i dati esposti nell’interpellanza, perché il
Parlamento e anche il Paese possano esprimere un giudizio più compiuto
sugli atti di progressione di carriera definiti nello scorso mese di
giugno.
PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere
all’interpellanza testé svolta.
SAPONARA, sottosegretario di Stato per l’interno. Signor Presidente,
onorevoli senatori, come ricordato dal senatore Malabarba, il Governo ha
già fornito chiarimenti in ordine alle promozioni dei funzionari della
Polizia di Stato Vincenzo Canterini e Alessandro Perugini il 30 giugno
scorso. Per questo motivo, mi limito oggi a fornire solo le ulteriori
informazioni richieste.
Come stabilito dai criteri di massima fissati dal Consiglio di
amministrazione per gli scrutini relativi al triennio 2004-2006, i titoli
presi in esame sono stati quelli acquisiti dai funzionari nel quinquennio
antecedente lo scrutinio, ad esclusione dell’anno solare cui si riferisce
il medesimo scrutinio.
Le promozioni contestate riguardano i posti vacanti al 31 dicembre 2004,
per le quali è stato preso in considerazione il quinquennio 1999-2003.
Il dottor Vincenzo Canterini, in relazione allo scrutinio per la
promozione alla qualifica di dirigente superiore della Polizia di Stato a
decorrere dal 1° gennaio 2005, ha riportato complessivamente, nelle cinque
categorie di titoli di servizio, 83 punti su 100.
In particolare, nella categoria relativa ai rapporti informativi e alla
scheda di valutazione dell’attività dirigenziale, ha avuto il punteggio
massimo di 55 punti, in quanto dal 1999 al 2003 il dottor Canterini ha
sempre conseguito il giudizio di "ottimo" e il punteggio massimo di 74.
Relativamente agli incarichi e servizi svolti, il dottor Canterini ha
conseguito il punteggio di 0,8 su 6 di punteggio massimo, in ragione di
quattro incarichi di insegnamento in materie tecnico-professionali e di
tre incarichi di presidente di commissioni di esame.
Nella categoria concernente "altri titoli", non gli sono stati attribuiti
punti (sono 9 i punti attribuibili), mentre il coefficiente di anzianità
ha determinato l’attribuzione di tutti e 6 i punti previsti.
In merito alla "qualità delle funzioni" e alla "attitudine ad assumere
maggiori responsabilità" - il cui punteggio è affidato alla
discrezionalità dell’Amministrazione - il dottor Canterini ha riportato,
rispettivamente 7 punti su 8 e 14,2 su 16.
Il dottor Alessandro Perugini, nello scrutinio per la promozione alla
qualifica di primo dirigente della Polizia di Stato a decorrere dal 1°
gennaio 2005, ha riportato 82,9 punti su 100, così distribuiti nelle
singole categorie.
Nei "rapporti informativi", 55 punti su 55, avendo ricevuto, negli anni
dal 1999 al 2003, il giudizio complessivo di "ottimo" e il punteggio
massimo di 74.
Per "particolari incarichi e servizi svolti", 0,1 punto sui 6
attribuibili, mentre per "altri titoli" ha avuto 1 punto su 9 di punteggio
massimo previsto.
Tali punteggi sono stati attribuiti in relazione, rispettivamente, ad
attestazioni premiali (un encomio e due parole di lode), nonché ad
incarichi di rappresentanza del Ministero.
Anche per il dottor Perugini il "coefficiente di anzianità" ha determinato
l’attribuzione dei 6 punti a disposizione.
Infine, il punteggio relativo alla "qualità delle funzioni" è stato di 7
punti su 8 e quello relativo alla "attitudine ad assumere maggiori
responsabilità" di 13,8 su 16
MALABARBA (PRC). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MALABARBA (PRC). Signor Sottosegretario, lei è molto cortese ed è stato
anche abbastanza puntuale nel riferire, in base alle singole voci, quali
siano le composizioni del punteggio di questi due funzionari.
Devo dire che la voce dei "rapporti informativi" è particolarmente
preoccupante e mi riferisco, in particolare, al raggiungimento del massimo
del punteggio (55) sia per il dottor Canterini che per il dottor Perugini.
Esattamente il punteggio del "rapporto informativo" è quello che viene
dato per quel che riguarda il comportamento nell’attività principale
svolta da questi due funzionari.
Credo che tutto quel che è stato detto in relazione al loro comportamento
di piazza e anche a quanto è avvenuto nei mesi successivi, per la mancata
collaborazione (credo che dobbiamo definirla così) nei confronti delle
indagini della magistratura, dovremmo rilevare questo tipo di
considerazioni in modo molto negativo.
È francamente un po’ scandaloso, tuttavia, che i criteri definiti dalla
commissione e approvati dal consiglio di amministrazione consentano questi
esiti. È per questo che, al di là anche della specificità, che credo sarà
comunque rilevata, di queste promozioni scandalose, dobbiamo allargare il
discorso più in generale ai meccanismi, perché le conseguenze sulle forze
dell’ordine sono abbastanza preoccupanti.
Gli attuali meccanismi di promozione per i funzionari di pubblica
sicurezza hanno aperto le porte alla sistematica eliminazione di quelli
non accondiscendenti o scomodi, anche se professionalmente preparati, per
privilegiare cordate interne di carriera spesso a fini ricompensatori di
silenzi, favori, o compromessi, oppure fedeli esecutori di brutalità con
la garanzia di una sostanziale impunità (ed è il riferimento a questi due
funzionari, in particolare). Ciò avviene attraverso un uso strumentale,
evidenziato dalle sentenze del magistrato amministrativo che hanno
severamente, ma vanamente, stigmatizzato la gerarchia del dipartimento
della pubblica sicurezza, di criteri di valutazione che, introdotti nel
2001, hanno innovato rispetto al precedente sistema dei consigli di
amministrazione, affidando incontrollabili poteri discrezionali appunto ad
una commissione, presieduta non a caso dal capo della polizia e formata da
nove dirigenti generali di pubblica sicurezza sostanzialmente suoi
fiduciari.
Se si collega ciò con il contraddittorio decreto legislativo n. 334 del
2000, predisposto dalla stessa Amministrazione, che ha introdotto il
congedo d’ufficio anticipato dei funzionari civili di polizia
equiparandone l’età pensionistica a quelli dei militari ufficiali, si
constata come sia stato creato un sistema ingiusto e vessatorio in cui
alla non progressione in carriera consegue l’eliminazione d’ufficio da
parte della gerarchia dei funzionari non allineati. Insomma, la
commissione condiziona la stessa volontà del Ministro.
In occasione della discussione della precedente interpellanza, ho
evidenziato un caso di mancata promozione. Qui ne voglio sollevare un
altro, quello del dottor Ennio Di Francesco, cui è stata fatta pagare con
tali meccanismi, ossia la non promozione per cinque anni in ben cinque
consigli d’amministrazione consecutivi, ergo pensionamento d’ufficio a 62
anni invece che a 65 anni, la colpa di essere stato tra i promotori del
movimento democratico che ha portato alla riforma della polizia con la
legge n. 121 del 1981.
Da tempo egli sta cercando di attirare l’attenzione
su queste ed altre aberrazioni che stanno gravemente mortificando non solo
i funzionari preparati e leali della Polizia di Stato ma, ed è quanto mai
grave, il sistema sicurezza civile basato su valori di democraticità,
cultura, trasparenza, partecipazione tra la gente, compromettendo con ciò
(i fatti di Napoli e Genova sono significativi) lo straordinario processo
culturale e democratico a cui negli anni Settanta, superando differenze
ideologiche nell’interesse del Paese, parteciparono accanto ai "poliziotti
carbonari" personalità del mondo politico, sindacale e sociale.
Credo sia stato sbagliato respingere un emendamento a mia prima firma che
abbiamo presentato al recente decreto Pisanu, una modifica per riuscire in
qualche modo ad evitare questo tipo di situazioni di pensionamento
anticipato.
Credo che il prefetto De Gennaro, anche attraverso l’utilizzo della
commissione, sta creando un centro di potere che mira a stravolgere - come
ho già avuto occasione di dire più volte in questa ed altre sedi - un
sistema di sicurezza sotto controllo parlamentare per imporre un’altra
filosofia: quella del partito americano che, con il pretesto del
terrorismo, intende varare norme liberticide ed attuare pratiche
comportamentali delle forze dell’ordine che colpiscono in primo luogo
l’antagonismo politico e sociale. Questo vogliamo denunciare.
Mi auguro che i ricorsi degli esclusi possano modificare in parte questo
scempio, anche se la collocazione ai livelli alti della graduatoria ha
esattamente lo scopo di escludere i due funzionari in questione dal
rischio di decadere. Speriamo che, invece, la magistratura possa avere
migliori risultati.
Non è certo per lei, signor Sottosegretario, ma certamente i presentatori
di questa interpellanza non possono dichiararsi soddisfatti.




