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I lauti guadagni di borsa di 23 managers della Bnl
Publie le lunedì 29 agosto 2005 par Open-Publishing3 commenti
L’articolo originale e’ all’indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2005/08/861293.php
I lauti guadagni di borsa di 23 managers della Bnl
by Rafaniello Monday, Aug. 29, 2005 at 9:37 PM mail:
VERAMENTE IL C.... IN FACCIA !!!
Tutti protagonisti del mordi e fuggi in borsa soprattutto fra aprile e luglio
C’è anche chi è rientrato in fretta dalle vacanze per realizzare subito
di CHRIS BONFACE
Fra la resistenza «politica» e la possibilità di ricchezza immediata non hanno avuto dubbi.
Al diavolo le questioni di principio, la necessità di fare «squadra» e opporsi agli invasori, come probabilmente avrebbe agognato il loro comandante, il presidente della Bnl, Luigi Abete.
Invece di fare cartello pensando di fermare i vari Stefano Ricucci, Francesco Gaetano Caltagirone, Giuseppe Statuto, Danilo Coppola, Gianni Consorte & c, tutti i dirigenti della banca di via Veneto hanno pensato di approfittare dei fuochi di artificio della scalata.
Diventando ricchi, in qualche caso anche milionari.
Da anni alcuni di loro avevano ricevuto dalla banca opzioni a sottoscrivere azioni a un prezzo prefissato (le stock option). Le più vecchie a poco più di un euro, le più recenti a 2,35 euro per azione.
A resistere alle lusinghe di una borsa dove il titolo Bnl era sempre più effervescente grazie agli scalatori non ha pensato proprio nessuno.
Così i 23 più alti dirigenti della banca, i fedelissimi di Abete, hanno lasciato solo il loro presidente a combattere.
E si sono venduti il tesoretto.
Incassando oltre 18,8 milioni di euro e guadagnandone oltre 4,4 milioni.
C’è chi l’ha fatto (con le vecchie opzioni) a inizio anno, verso fine gennaio, ma la maggiore parte di loro ne ha approfittato a primavera, fra aprile e giugno, quando lo scontro fra le due cordate contrapposte si era fatto più cruento, facendo lievitare il titolo. Poi le operazioni sono continuate a luglio fino allo scorso 10 agosto. Per una banca dove nessuno dei manager negli ultimi tre anni aveva dichiarato la compravendita di una sola azione, un risultato davvero sorprendente. Che non ha eguali in casi simili.
Qualcuno dei consiglieri di amministrazione ha fatto la stessa operazione in Antonveneta, uno solo l’ha deciso in Rcs mediagroup sotto assedio di Ricucci: Paolo Andrea Colombo, presidente di Rcs Investimenti, che ha incassato poco più di 86 mila euro nello scorso mese di maggio.
A cedere al profumo delle guerre di Opa e contro-Opa è stato fra i primi il manager più importante della Banca nazionale del Lavoro, il direttore generale Mario Girotti, che Abete volle alla guida dell’istituto di credito dopo la rottura del rapporto con Davide Croff.
Girotti da solo ha incassato con più operazioni in sei mesi oltre 3 milioni di euro, realizzando una non trascurabile plusvalenza di 608 mila euro, più di un miliardo delle vecchie lire.
Non è stato lui però il più abile dei dirigenti Bnl sul mercato. Perché in cima alla classifica del mordi e fuggi è senza dubbio Riccardo Lupi, direttore della divisione wholesale e investment banking di Bnl: è riuscito ad incassare, non perdendo un solo momento favorevole del mercato, oltre un milione e 334 mila euro, guadagnandone quasi la metà: 544 mila.
Cifra simile (ma non eguale rendimento) quella del cosiddetto capital gain del vicedirettore generale, Amedeo Lanzara. Anche lui, come tutti gli altri 22, ha venduto la sua quota sul mercato.
E pazienza se in quei giorni ad acquistare erano soprattutto mani nemiche: quelle degli scalatori che tanto facevano irritare il presidente Abete.
giovedì 25 agosto 2005 da "Il Tempo"
que se ne vayan todos !!!
by bancariomat Monday, Aug. 29, 2005 at 10:01 PM mail:
Non mi stupisce certo il comportamento di Riccardo Lupi, visto che e’ notoriamente l’ uomo di Fazio - e di conseguenza della Unipol - in Bnl.
Avra’ quindi avuto sempre "dritte" di prima mano da Via Nazionale.
Lupi a parte, e pur pensando personalmente malissimo della operazione Unipol su Bnl, ma e’ questo il gruppo dirigente tanto difeso dalla Cgil ?
Gente che invita i clienti ( e pure i dipendenti) a dare fiducia alla operazione Bilbao e che poi, in privato, fa tutto il contrario !!!
Bei pezzi di m..... !!!
Come dicono i compagni argentini, que se ne vayan todos !!!!
E prima possibile !!!!!
Messaggi
1. > I lauti guadagni di borsa di 23 managers della Bnl , 30 agosto 2005, 19:27
GIANFRANCO VERZARO ......
Gianfranco Verzaro, vecchio democristiano ed ora considerato uomo di Abete e di Rutelli ( salvo ovviamente quando si tratta di avere utili di borsa, allora e’ disposto a tutto, puo’ essere fascista, diessino, berlusconiano e persino islamista ).
Ex Direttore Risorse Umane della Bnl ( anche se allora si chiamava piu’ semplicemente Capo del Personale ) e poi Vice Direttore Generale della stessa banca, attualmente Direttore Generale di Artigiancassa ( interamente di proprieta’ Bnl )nonche’ da alcuni mesi Presidente del famigerato Fondo Pensioni del Personale BNL.
Anche lui naturalmente e’ tra i 23 infedeli supermanagers che ufficialmente appoggiavano il piano del Banco de Bilbao, invitando clientela e dipendenti Bnl ad aderire a questa operazione, e nel frattempo vendevano il loro pacchetto azionario - pressoche’ regalato dalla stessa Bnl - al gruppo di Ricucci o all’ Unipol, con guadagni di borsa stratosferici.
A differenza di altri - deve aver sbagliato qualcosa - i suoi utili di borsa non sono tra i piu’ alti ( poverino, solo 480.000 euro ) ma, come si dice, e’ il principio quello che conta .....
Peccato pero’ che mentre portava a termine, insieme agli altri, questa puttanata, come Direttore Generale di Artigiancassa non si avvedeva della truffa colossale portata avanti dal Sig. Vincenzo Pesce ( alto funzionario Bnl gia’ noto alle pagine di Indymedia, Bellaciao ed altri siti di movimento ) di cui la stessa Artigiancassa e’ stata la principale vittima.
In compenso pero’, come Presidente del Fondo Pensioni Bnl, chiedeva ed otteneva aperture di provvedimenti disciplinari contro lavoratori Bnl che avevano presentato, per bisogno, qualche "carta falsa" per ottenere di attingere a soldi propri depositati nello stesso Fondo qualche anno prima della pensione, senza per questo provocare danno alcuno ne’ al Fondo, ne’ alla Bnl, ne’ tantomeno agli altri lavoratori della banca.
Bella faccia tosta lui e i sindacalisti confederali che gestiscono - peraltro malissimo - quel Fondo Pensioni !
Questo e’ il livello medio del gruppo dirigente che ha portato la Bnl allo sfascio attuale.
L’ operazione Unipol e’ sicuramente assai discutibile, per alcuni versi oscura e temibile, soprattutto perche’ fatta sostanzialmente "a buffo" e, complice l’ ineffabile Fazio, condotta completamente al di fuori delle regole.
Pero’ la critica serrata a questa operazione non puo’ portare, come fa la Cgil, a difendere anche questo impresentabile gruppo dirigente.
Veramente, comunque vada, que se ne vayan todos !!!!!!!
KEOMA
1. > I lauti guadagni di borsa di 23 managers della Bnl , 1 settembre 2005, 18:24
CARLO CAPRODOSSI e MICHELE CIBRARIO .........
Carlo Caprodossi, Responsabile Affari Generali e Legali della Bnl , in pieno insider trading, a fronte di un investimento di Euro 322.389,00 ha lucrato negli scorsi mesi euro 67.250,00.
Michele Cibrario, Amministratore Delegato della Bnl Fondi Immobiliari Sgr, pure lui in pieno insider trading, a fronte di un investimento di Euro 268,604,00 ha lucrato negli scorsi mesi euro 46.737,00.
Peraltro l’ investimento iniziale era gia’ un regalo che i dirigenti Bnl si erano fatti da soli precedentemente con la logica delle stock options.
Entrambi avevano giurato fedelta’ a quel coglione del Presidente Luigi Abete e invece hanno tradito vergognosamente.
Entrambi erano stati inseriti - con lauti guadagni ulteriori per questo - dallo stesso Abete nel Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensioni del Personale Bnl.
Entrambi hanno deliberato, in quanto membri del Consiglio del Fondo Pensioni Bnl le iniziative contro i poveri disgraziati di lavoratori di cui parlavo nel precedente commento.
Ci vorrebbe il lanciafiamme !!!!!
sempre Keoma
2. > I lauti guadagni di borsa di 23 managers della Bnl , 3 settembre 2005, 17:24
Stefano Libotte ......
Nato a Portoferraio (LI) nel 1951, vedovo, con due figli.
Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa, con tesi in Diritto del Lavoro.
Dopo un biennio in Confindustria, entra in BNL nel giugno 1978. Ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità tra i quali: Responsabile Commerciale della Filiale di Milano Centro, Direttore della Filiale di Parma, di Modena, Direttore Mercato Corporate dell’area Emilia Romagna e, da ultimo, Direttore della stessa area.
Dirigente Centrale, è ora Direttore Risorse Umane.
Ricopre inoltre la carica di Consigliere di Amministrazione di Cooperleasing SpA. E’ membro del Comitato di Direzione.
Ed esercita il reato di "insider trading" lucrando, con un investimento di E.297.759,00 la somma di E.66.013,00.
E’ INFATTI COME UN CALCIATORE CHE SCOMMETTE CONTRO SE STESSO E CI LUCRA SOPRA.
Anche senza la certezza del reato, e’ legittimo il sospetto che abbia giocato male apposta.
O che abbia utilizzato informazioni riservate "della sua squadra" per addivenire a tale scommessa.
Pure lui, come Direttore Risorse Umane, ha avallato le iniziative contro i lavoratori, ben sapendo peraltro che la Bnl non e’ affatto competente in materia, trattandosi casomai di errori commessi come SOCI del Fondo Pensioni Bnl e non come dipendenti della Banca soggetti al Contratto Colletitvo di Lavoro .
Ma quel lanciafiamme proprio non si trova ?
Keoma