Home > IRAN : BOMBA NUCLEARE LONTANISSIMA
Ci vorranno anni prima che l’Iran sia in grado di avere abbastanza uranio arricchito e plutonio per produrre anche una sola bomba atomica, e questo, ammesso che Teheran riesca a superare tutti gli enormi problemi tecnici connessi, potrebbe accadere forse nel prossimo decennio. E potrebbe accadere solo se, da un punto di vista politico, l’Iran decidesse che pur di inseguire il miraggio di un arsenale atomico, senza compromessi, sia disposta ad affrontare le conseguenze dell’isolamento e le inevitabili ripercussioni internazionali. A queste conclusioni sono giunti gli esperti dell’Istituto internazionale di studi strategici (Iiss), che hanno pubblicato a Londra uno studio sui programmi di armamento strategico di Teheran.
’’Sebbene permangano alcune lacune nella conoscenza delle sue attivita’ presente e passata...giudichiamo improbabile che l’Iran stia nascondendo materiale fissile o apparecchiature per produrne’’, si legge nel comunicato stampa - accessibile sul sito del prestigioso istituto - con cui John Chipman, direttore dell’Iiss, ha presentato a Londra lo studio. Segue poi un’analisi sulle capacita’ tecniche di Teheran, basate, si legge, sulle ’’estese’’ ispezioni compiute dall’Aiea (l’Agenzia per l’energia atomica dell’Onu) dal 2003,
dall’opinione di molti esperti ’’ben informati’’ e da visite compiute sul luogo.
Lo studio ricorda che per produrre un solo ordigno nucleare occorrono almeno 20-25 chili di altamente arricchito (Heu, contenente cioe’ almeno il 90% di Uranio 235), e altri 6-8 chili di plutonio. L’uranio arricchito, si legge, l’Iran lo sta cercando di ottenere attraverso la centrifugazione di un gas, l’esafluoride di uranio (Uf6), ma si tratta di una lavoro certosino che richiede anni ed enormi strutture. Sul sito atomico di Natanz, dove progetta di avere 1.000 centrifughe, l’Iran ne ha per ora in funzione solo 164, che servono, secondo quanto dichiara pubblicamente Teheran, per produrre uranio a basso arricchimento (Leu) con cui intende far funzionare in futuro la centrale elettrica nucleare di Bushehr, ma assolutamente inadatto a produrre armi atomiche. Inoltre, spiega Chipman, l’Iran deve risolvere grandi problemi tecnici per procurarsi dall’impianto di conversione di Isfahan, la cui attivita’ e’ recentemente ripresa, sufficienti quantitativi di Uf6 abbastanza puro da poterlo arricchire.
’’E se anche l’Iran decidesse di liberarsi di ogni precauzione e cercasse di dotarsi di capacita’ nucleare il piu’ presto possibile e senza tener conto delle reazioni internazionali, potrebbe essere in grado di produrre abbastanza Heu (uranio arricchito) per una singola arma atomica per la fine del decennio, sempre che produca sufficienti quantita’ di Uf6, riesca a completare l’impianto di centrifugazione, faccia lavorare l’impianto a pieno regime e senza intoppi per almeno due anni’’, considerando, che ’’qualsiasi problema tecnico imprevisto in questo campo allungherebbe i tempi’’.
E tutto questo senza tenere contro dell’altra, necessaria componente di una qualsiasi bomba atomica: il plutonio. E secondo l’esperto dell’Iiss, ’’la capacita’ dell’Iran di produrre plutonio di qualita’ militare sembra molto piu’ distante’’ di quella di produrre uranio arricchito. Per ora il pericolo atomico, conclude lo studio, ’’non e’ imminente’’. Quello che l’Iiss non dice è che l’Iran, come altri paesi del sud del mondo in qualche modo tentati di dotarsi di armi nucleari, sarebbero messi in difficoltà da una decisa polica di disarmo nucleare del cosiddetto "club atomico". Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina sono tra le principali potenze responsabili di aver violato sistematicamente il Trattato di Non Proliferazione Nucleare. Il recente fallimento del vertice Onu sul disarmo nucleare trova proprio in loro i principali responsabili.Il Pentagono sta anche "ammodernando", legandola alla guerra il terrorismo, la sua teoria sul primo colpo nucleare. L’arma atomica ritorna ad essere prevista come una possibilità concreta per le forze armate degli Stati Uniti.
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