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SOLIDARIETA’ AGLI ASSISTENTI DI VOLO SICUREZZA PER CHI VOLA

Publie le mercoledì 14 settembre 2005 par Open-Publishing

I sacrifici dei lavoratori di Alitalia sono stati vani: il piano di risanamento escogitato dall’ingegnere Giancarlo CIMOLI, presidente di Alitalia, era sbagliato.

Un errore da 300 Milioni di euro, la metà dei quali si pensa di recuperare mandando via altri 2 mila dipendenti.

In totale, l’Azienda pensa di poter fare a meno di 5.700 lavoratori.

Quindi errori di strategia imprenditoriale sostituiti solo da escamotage finanziari per arrivare al ridimensionamento della quota azionaria pubblica (TESORO) sotto il 50% ed aumentare le quote delle banche nella ricapitalizzazione.

Il S.U.L.T. (Sindacato unitario lavoratori trasporti) sotto quel piano non ha voluto mettere la propria firma. Chi ha sbaglato?

Secondo noi sbaglia chi ha fatto scelte economiche dannose per l’Alitalia, sbaglia chi ha obbligato i singoli piloti alla manutenzione dell’aereo in dotazione, anziché le apposite squadre di manutenzione.

Sbaglia chi mette gli utenti in condizione di scegliere altre compagnie aeree perché di Alitalia non si fida più! Anche le banche sono arrivate a questa conclusione.

Cimoli ha usato nei confronti del S.U.L.T. le regole della “guerra preventiva” qui sta’ il vero motivo dello scontro aperto con il S.U.L.T.: la sospensione dei diritti sindacali doveva servire per dimostrare ai mercati che si possono tagliare costi e personale, senza guardare in faccia a nessuno.

Rifondazione Comunista è dalla parte dei lavoratori , del S.U.L.T. , degli utenti.

E’ la prima volta che in Italia una categoria di lavoratori precettati sciopera due giorni di fila nonostante i ricatti aziendali, le multe da 500 euro a cui chi sciopera sarà condannato, la sostituzione del personale in sciopero con i lavoratori stagionali.

Le lotte dei controllori di volo sono contro il piano industriale , la cassa integrazione ed i licenziamenti,

Le lotte che non si fermeranno, hanno l’obiettivo di ripristinare la legalità democratica nelle relazioni sindacali, cioè il fatto che l’azienda tratti con il sindacato più rappresentativo.

Era già accaduto con la F.I.O.M., riteniamo inaccettabile che sia la controparte a stabilire con chi contrattare!

Questa situazione richiama un problema generale dell’assenza di regole democratiche che regolino la rappresentanza dei lavoratori nel settore privato.

Cimoli può fare quello che vuole, perché non vi è alcuna legge che garantisca ai lavoratori di poter eleggere democraticamente le proprie rappresentanze e obblighi le controparti al loro riconoscimento effettivo.

UN ACCORDO DI GOVERNO DEVE NECESSARIAMENTE PREVEDERE IL VARO DI UNA LEGGE CHE ROVESCI QUESTA SITUAZIONE.

La loro lotta è la nostra lotta:SOSTENIAMOLI!!!

COMMISSIONE LAVORO E PRECARIETA’ FEDERAZIONE P.R.C. PROVINCIA DI ANCONA