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TALI FAHIMA UNA DONNA CONTRO L’OCCUPAZIONE ISRAELIANA

Publie le venerdì 22 luglio 2005 par Open-Publishing

Una donna contro l’occupazione: Tali Fahima

Tali Fahima è una donna di 28 anni. Figlia di una famiglia ebrea marocchina, da molti anni trasferitasi in Israele. E’ nata a Dimona, una città povera del sud del Paese. Non è molto istruita, no è una fine intellettuale delle élites urbane. Per un certo tempo è stata una militante del Likud (il blocco di destra attualmente al governo in Israele).

Oggi questa donna è il simbolo di tutte le contraddizioni di una società, quella israeliana, perché in modo semplice ha incontrato “l’altro”, il nemico per antonomasia: i palestinesi.

Tali, come molti giovani israeliani, navigando in Internet si imbatte in un film “I bambini di Arna”, che racconta la storia di un gruppo di bambini palestinesi del Campo profughi di Jenin. Il film parte dal 1988 (durante la Prima Intifada) ed arriva fino al 2002. I protagonisti del film dopo un anno dalla seconda Intifada sono tutti morti, uccisi dall’esercito di occupazione o in atti di resistenza. Tutti morti, tranne uno Zakaria Zubeidi, che diventa un leader della resistenza del Campo e di conseguenza uno degli uomini più ricercati da Israele.

Tali dopo aver visto questo documentario decide di recarsi in quel campo profughi e scopre che tutto ciò che le hanno insegnato a credere dei palestinesi non sono che menzogne: non trova odio, non trova rabbia. Trova voglia di vivere e resistere. Conosce anche Zakaria Zubeidi, che non la odia, non vuole vedere scorrere il suo sangue “in quanto ebrea”, anzi al contrario stringono amicizia. Torna a Dimona e racconta ciò che ha visto, inizia a raccogliere fondi per la gente del campo profughi. Dopo poco tempo, nell’agosto del 2004, viene arrestata e sottoposta a molestie e pressioni di ogni tipo per spingerla a diventare una collaboratrice dello Shin Bet (i servizi di sicurezza interni israeliani). Lei ogni volta ripete “andate a quel paese...!”.

Dopo il suo arresto non perde occasione per ripetere che i suoi veri amici sono i palestinesi di Jenin, che i loro nomi sono Mustafa, Hassan, Hana, ecc. e che mai li tradirà.

Per le autorità, tutte, israeliane è uno schiaffo sonoro. E’ insopportabile che una marocchina povera e ignorante possa abbattere il muro culturale imposto al popolo israeliano che vuole imporre la paura dell’altro in quanto tale.

Tali viene punita in modo esemplare per questo atto di insubordinazione senza precedenti. Viene sottoposta alla carcerazione amministrativa, un modo per arrestare qualcuno senza prove per sei mesi e rinnovare indefinitivamente ogni sei mesi la carcerazione.

Per la prima volta, ciò che è normale per i palestinesi, viene subito da un’ebrea israeliana. Solo dopo una petizione internazionale a Tali, dopo nove mesi di arresti trascorsi in totale isolamento, viene concesso di poter parlare con altri detenuti.

Il processo si basa su una clamorosa e kafkiana montatura. Tali è accusata di “sostegno al nemico in tempo di guerra”. Il reato più grave previsto dal codice penale israeliano e rischia l’ergastolo.

Questa accusa non ha prove. Secondo l’accusa Tali avrebbe tradotto in arabo, lingua che non conosce, un documento riservatissimo a Zakaria Zubeidi, che conosce alla perfezione l’ebraico. Questo documento è una foto che ritrae Zakaria all’età di 12 anni! Questa foto, inoltre, circola in internet e la stessa accusa sostiene che Tali l’avrebbe raccolta in terra nel campo profughi! Alla faccia del comune senso del pudore e della riservatezza!

I suoi amici ed amiche del Campo profughi di Jenin non l’hanno dimenticata e le hanno inviato diverse lettere in carcere tutte con molte firme in calce: Hassan, gelataio; Mustafa, calzolaio; Hana, sarta; Zakaria, militante...

I militanti e le militanti israeliani/e che lottano contro la guerra e si oppongono all’occupazione ci chiedono di mobilitarci per la liberazione di Tali e di tutti i prigionieri politici in Israele. Il 17 luglio c’è stata una nuova udienza del processo.

L’Alternative Information Center insieme al Comitato per l’immediata liberazione di Tali Fahima ci hanno fatto pervenire questo appello con indicazioni precise su cosa è necessario fare per poter contribuire a questa battaglia che più di molte parole servirà alla risoluzione vera del conflitto israelo-palestinese, alla fine dell’occupazione di tutti i territori palestinesi, alla fine dell’Apartheid in Israele, alla lotta contro il Muro della vergogna. Noi della campagna Solidali Aic facciamo nostro questo appello ed invitiamo tutti e tutte coloro che fanno parte del Movimento a mobilitarsi, localmente e razionalmente, in questa direzione.

Nei prossimi giorni lanceremo un appello da sottoscrivere per sostenere questa lotta e questa donna che sta lottando per se stessa, per il suo popolo, per i palestinesi e per noi...

Campagna di Sostegno All’Alternative Information Center - Solidali Aic

Cari compagni e compagne dei Movimenti di Solidarietà

Il processo a Tali Fahima proseguirà il 17 luglio. In quest’occasione rivolgiamo un appello a tutti i movimenti di solidarietà sparsi nel mondo ad unirsi a noi per far sapere allo Stato d’Israele e agli abitanti del pianeta che l’ingiusta carcerazione e la persecuzione della donna che rappresenta la speranza di un avvenire di amicizia e fratellanza tra palestinesi ed israeliani non saranno ignorate.

Tali Fahima, una donna ebrea israeliana, è oggetto di persecuzione da parte dei Servizi di sicurezza generali di Israele già da più di un anno per aver sfidato la logica di Apartheid attuata dalle forze di occupazione ed per aver espresso pubblicamente solidarietà con i palestinesi del Campo profughi di Jenin nel loro sforzo di continuare a vivere ed opporsi ai loro oppressori. Il suo esempio sottolinea fino a che punto le istituzioni israeliane (comprese quelle giuridiche) non possono tollerare la fraternità fra i due popoli e fino a che punto sia cruciale che il Movimento di Solidarietà faccia sentire una voce alternativa. Pur avendo trascorso quasi un anno in prigione, Tali esprime in ogni possibile occasione la propria solidarietà con tutti i detenuti politici ed esorta a porre fine completamente ad ogni forma di oppressione verso i palestinesi. Per questo motivo noi, il 17 luglio, chiederemo la liberazione immediata di Tali Fahima e di tutti i prigionieri politici in Israele.

Vi preghiamo di aderire immediatamente alla campagna internazionale, che per tutti noi rappresenta un’occasione per ribadire il nostro messaggio su ciò che avviene nella regione, sulla realtà della guerra - che non è né una fatalità, né una catastrofe naturale, ma il frutto di politiche intenzionali e calcolate fin nei dettagli dallo Stato d’Israele. Nel momento in cui il mondo sembra farsi trasportare in un clima di euforia perché il Primo ministro d’Israele vuole smantellare un piccolo numero di colonie illegali [da Gaza, ndt] al fine di legalizzarne molte altre altrove, il modo di affrontare il caso di Tali Fahima da parte dell’insieme delle istituzioni israeliane dimostra anche chiaramente in che modo Israele intende il co-esistere in pace con i suoi vicini palestinesi.

Modalità di azione:

1 Il 17 luglio noi organizzeremo una grande manifestazione all’esterno della Corte di Giustizia dove si svolgerà il processo contro Tali. Saremo felici di sapere che eventi simili si svolgeranno in altre parti nel mondo in quel giorno.

2 Incoraggiamo e siamo pronti a sostenere con il nostro aiuto l’organizzazione di conferenze sul caso di Tali Fahima, i prigionieri politici in Israele e in Palestina e tutte le azioni di solidarietà, in generale.

3 Saremo felici se in ogni evento in solidarietà con la Palestina ed il popolo palestinese, il caso di Tali Fahima fosse ricordato. Informazioni, volantini e fonti di ogni tipo si trovano sul sito internet www.FreeTaliFahima.org

Lettere di protesta, lettere di sostegno

Lettere di protesta ed indignazione per il trattamento riservato a Tali Fahima possono essere inviate al Procuratore Generale d’Israele, al Ministro della difesa, al Gabinetto del Primo ministro e al Presidente. Una copia, di queste, deve essere inviata alle ambasciate ed ai consolati israeliani e presso i corpi diplomatici stranieri [dei Paesi da cui giungono le lettere, ndt] presenti in Israele. Un modello di lettera e gli indirizzi e-mail e i numeri di fax si trovano sul sito www.FreeTaliFahima.org
Essendo in isolamento Tali Fahima è grata per le lettere che riceve in prigione, il cui indirizzo si trova sul sito internet.

Petizioni e donazioni

Delle petizioni possono essere trovate sul sito o scritte dalle vostre organizzazioni. La petizione che chiedeva la fine dell’isolamento alle autorità carcerarie per Tali si è rivelata straordinariamente efficace. Tali è stata detenuta per nove mesi in completo isolamento. Nell’aprile 2005 dopo una petizione internazionale firmata da militanti e intellettuali in tutto il mondo, ella ha ottenuto il diritto di parlare con gli altri detenuti.
Abbiamo grandi difficoltà a coprire tutte le spese legali e a sostenere tutte le necessità di Tali in carcere. Dall’inizio della vicenda i familiari di Tali sono sotto costante pressione ed anche essi sono in forti difficoltà economiche. Vi saremo riconoscenti per ogni donazione che potrete inviare attraverso il sito internet.

Contatti

Vi ringraziamo per la diffusione di questo appello nei vostri Paesi e organizzazioni, e vi preghiamo di informarci delle iniziative che farete. Noi saremo lietissimi di informarvi su tutte le novità che riguardano il caso. Potete contattare: mikaic@alt-info.org.

Alternative Information Center

Comitato per l’immediata liberazione di Tali Fahima

Per contatti e informazioni, in Italia cinzianachira@alice.it (a nome della campagna di sostegno all’Alternative information Center) tel. 328 3333625

In Israele/Palestina Alternative Information Center 0097226241159, mikaic@alt-info.org