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Una ordinaria storia di fondi pensione - il caso della BNL
Publie le lunedì 27 giugno 2005 par Open-Publishing"ZAINETTO" : CONQUISTA O CHIMERA ?
Pensavamo che la trasformazione del Fondo Pensioni Bnl cancellasse come un colpo di spugna tutto quanto di negativo c’era stato in decenni di gestione, comprese denunce, rinvii a giudizio e cause per cattiva amministrazione.
Tutti i lavoratori hanno avuto il loro "zainetto" costruito sulla "riserva matematica" e questo doveva portare ad un reale utilizzo dello stesso per le necessita’ loro e delle loro famiglie oltre che per un "risparmio" da riservare alla fine del periodo lavorativo.
Anche gli investimenti dovevano essere finalizzati all’ acquisto di prodotti finanziari trasparenti ed eticamente corretti.
Ad esempio, la riforma dello Statuto, avvenuta qualche anno fa, sconsiglia l’ investimento azionario in azioni e obbligazioni in qualche modo legati ad industrie di armamenti ; tali investimenti tuttora presenti nel portafoglio del Fondo, dovranno essere smobilizzati da detto portafoglio.
Ma un problema oggettivamente c’e’.
Tra i lavoratori/soci comincia a serpeggiare il dubbio che vi siano problemi legati alla liquidita’ del Fondo Pensioni.
Perche’ questo dubbio ? La riforma dello Statuto prevede la possibilita’, da parte dei soci, di utilizzare una parte o tutto il capitale maturato per una serie di necessita’ : spese mediche, acquisto casa per se’ e per i figli e ristrutturazione degli appartamenti di proprieta’.
Inoltre l’ utilizzo dello "zainetto" e’ stato di fatto "allargato" per fare operazioni di "recupero crediti" rispetto a dipendenti debitori della stessa Banca.
Improvvisamente nel 2005, senza una motivazione plausibile e comunque dichiarata, prima si e’ verificato un blocco di alcuni mesi delle erogazioni richieste e poi, recentemente, una ripresa di queste con il contagocce e con pesanti restrizioni, come ad esempio un anticipo del solo 10% della cifra per ristrutturazioni e poi anche per i motivi di salute, rinviando l’ erogazione totale a presentazione fattura finale.
A questo si e’ aggiunta la latitanza del Comitato Direttivo che spesso non ha licenziato delibere per lungo tempo, evitando del tutto di riunire l’ apposita Commissione.
Il vero problema potrebbe essere quello di una possibile carenza di liquidita’ del Fondo Pensioni Bnl che verrebbe "nascosta", ipotesi che non puo’ non creare preoccupazione tra i lavoratori/soci.
Indipendentemente dal rischio, sempre possibile visti i precedenti citati all’ inizio, di "cattiva amministrazione", si comincia a pensare anche alla possibilita’ che la liquidita’ del Fondo o parte di essa possa essere stata utilizzata per sopperire alle annose difficolta’ della stessa Banca, che ha chiuso in rosso la gestione 2004, nonostante l’ aumento di capitale.
Non vorremmo che nella "notte dei lunghi coltelli" in corso gli attuali proprietari della Bnl ( Bilbao, Della Valle ecc. ecc.) su questi temi possano offrire il destro alla cordata opposta ( leggi Caltagirone, Coppola e Ricucci).
Per concludere, invitiamo a seguire accortamente le vicende in corso perche’ i giochi si stanno facendo anche coi nostri sudati risparmi.
Roma, 27/6/2005
F.A.L.C.R.I. BNL Organo di Coordinamento Nazionale





