Home > Congresso Prc, subito scintille tra Vendola e Ferrero

Congresso Prc, subito scintille tra Vendola e Ferrero

Publie le venerdì 25 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Congresso Prc, subito scintille tra Vendola e Ferrero

SIENA (24 luglio) - Il settimo congresso di Rifondazione Comunista si apre con le note di "Bella Ciao" e il ricordo di Ivan Bonfanti, giornalista di Liberazione scomparso di recente, e di Giovanni Pesce, figura storica della resistenza italiana. Ma gli animi si surriscaldano subito, appena vengono letti i messaggi dei presidenti dei due rami del Parlamento, Schifani e Fini, entrambi coperti da fischi. La battaglia sulla conquista della maggioranza è chiara già nella scelta dei posti a sedere. I "vendoliani" seduti tutti insieme al centro della sala, rigorosamente divisi dai rappresentanti della mozione uno, quella rivale, che fa capo a Claudio Grassi e Paolo Ferrero. Una divisione di intenti ed obiettivi che si materializza quando arriva il momento della presentazione delle mozioni.

L’abbraccio prima del duello. Vendola e Ferrero si scambiano un abbraccio e un "in bocca al lupo" prima che la discussione inizi, ma, una volta avviato il congresso, la musica cambia. Il primo a parlare è il governatore della Puglia, in base ad una scaletta che va dal rappresentante della mozione che ha preso più voti fino a chi ne ha presi meno. In platea, ad ascoltare tutti gli interventi, c’è anche Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera, ma soprattutto ex segretario del partito. Bertinotti interverrà sabato, ma, come ripete più volte, il suo sarà il contributo di un semplice delegato. Una scelta che si rispecchia anche nella scelta del posto, una sedia nelle file centrali, nonostante l’invito a sedere in prima fila.

Vendola. Nella presentazione delle mozioni si capisce subito che tra Nichi Vendola e Paolo Ferrero la strada è segnata da un solco. Il governatore della Puglia in 20 muniti mette subito in chiaro il suo intento: «Siamo qui insieme, sfibrati, per ritrovare il bandolo di una matassa ingarbugliata, non occultando le diversità, ma esercitando la coerenza perché le diversità sono ricchezza». L’intervento del leader della mozione uno propone dunque una sorta di tregua nel caso non si riesca a trovare un accordo politico, e cioè un’intesa programmatica con l’obiettivo di «governare il partito ricostruendo la comunità politica».

Ferrero. Le parole di Vendola non convincono l’ex ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. Il ministro non parla dal palco: ad illustrare la mozione ci pensa Maurizio Acerbo, ex deputato del Prc e prima firma del documento uno. Rivolto alle prime file dove siede il governatore della Puglia, Acerbo è tranchant: «L’unica strada per ricominciare è la gestione unitaria». A latere ci pensa però Ferrero a rincarare la dose, bocciando l’ipotesi di costituente promossa da Grassi e invitando a mettere da parte la costruzione delle alleanze, per ripartire invece dal sociale, da chi «non arriva alla fine del mese».

L’ago della bilancia. La partita ora si sposta nella commissione politica, in cui si proverà a trovare un’intesa, perché se Ferrero chiude la porta al governatore della Puglia, nella mozione due non tutti la pensano allo stesso modo. Il discorso di Vendola, dai toni cauti, come fanno notare i suoi, non lascia indifferente Claudio Grassi, leader di "Essere Comunisti" e vero ago della bilancia nella partita per la maggioranza del partito. Il leader di Essere Comunisti chiede «più chiarezza» al governatore della Puglia: «Le cose dette sono in larga parte condivisibili - osserva - ma mi sarei aspettato di più sulle nostre proposte di questi giorni». La strada però appare meno in salita. Voci da tutto il partito dicono che da Essere Comunisti non c’è un veto sul nome di Nichi Vendola. Una ragionamento che parte dal fatto che la mozione di Claudio Grassi riconosce al documento due la facoltà di esprimere il nome del segretario. Il rebus sembra quindi più vicino alla conclusione, tanto che il documento due, in serata, si divide, con Grassi che riunisce tutti i delegati della sua corrente

ilmessaggero