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A BERLINO IL PARTITO DELLA SINISTRA EUROPEA BOCCIA LA COSTITUZIONE UE

Publie le domenica 11 luglio 2004 par Open-Publishing

Il Partito della Sinistra Europea si riunisce a Berlino e boccia la Costituzione Ue

di red.

Il Partito della sinistra europea (Pse), nato due mesi fa col congresso costitutivo di Roma, intende lavorare per l’affermazione di «un’altra Europa», più vicina ai problemi veri della gente e alternativa alle politiche neoliberiste, un’Europa rispettosa dei diritti dell’individuo e fondata sulla giustizia sociale e su una politica di pace. È questo il nucleo del discorso del leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti che ha illustrato a Berlino i risultati della prima riunione dell’esecutivo del Pse, svoltasi in due giorni nella capitale tedesca.

«Il problema principale che abbiamo affrontato è stato quello di far vivere ora questo partito dopo la sua fondazione», ha detto Bertinotti nella conferenza stampa tenuta insieme a Lothar Bisky, presidente della Pds, il partito dei post-comunisti tedeschi. «La vita di questo nuovo partito - ha aggiunto - è incoraggiata dal successo alle recenti elezioni europee di tutti i partiti di sinistra riuniti nel Pse».

Tuttavia, ha osservato il leader di Rifondazione, le prime indicazioni provenienti dall’Europa dopo il 13 giugno sono preoccupanti, e rischiano a suo avviso di «allargare ulteriormente il fossato» che sembra delinearsi «tra l’Europa dei popoli e l’Europa politica».

In primo luogo, ha detto, alla presidenza della commissione europea è stato designato con Durao Barroso un rappresentante della «politica neoliberista», politica che invece in tanti paesi viene sempre più criticata; in secondo luogo bisogna constatare che all’Europarlamento pur essendo i conservatori in maggioranza, esistono accordi tra i partiti principali che in definitiva privano l’assemblea del suo ruolo di istituzione democratica; infine la vicenda della nuova costituzione Ue ha mostrato che invece di riaprire il dibattito per un testo più vicino alla gente si è cercato di firmarla al più presto.

«In questo contesto - ha sottolineato Bertinotti - il compito del Partito della sinistra europea può essere molto importante perchè può indicare alla gente un’altra Europa fondata sulla giustizia sociale, sui diritti delle persone e alternativa alle politiche neoliberiste». Nel perseguimento di tali obiettivi - ha osservato Bertinotti - la riunione di Berlino ha indicato due linee di azione principali: la partecipazione ai nuovi movimenti e una campagna contro la guerra in Iraq e per il ritiro da quel paese di tutte le truppe dei paesi europei.

Fausto Bertinotti ha insistito sull’importanza della partecipazione all’attività dei movimenti, ritenendo che «la crescita dei movimenti in Europa sia la leva fondamentale per la costruzione di una nuova Europa». In tale prospettiva, ha detto, il Pse parteciperà al terzo Forum sociale europeo in programma a Londra dal 14 al 17 ottobre, nonchè a tutte le iniziative di movimenti di protesta che si terranno a margine della firma della nuova costituzione europea a Roma il 29 ottobre. Il Pse infatti è contrario a tale documento, ritenuto un passo indietro rispetto alle costituzioni democratiche nate in Europa dopo il fascismo e le dittature.

«Con tali partecipazioni sia a Londra che a Roma intendiamo avviare una campagna per la costruzione di una costituzione europea dal basso», ha detto Bertinotti. Accanto alla campagna contro la guerra in Iraq e per il ritiro delle truppe verrà poi messo l’accento anche sulla necessità di risolvere la questione palestinese e di opporsi decisamente alla costruzione del Muro nei Territori da parte di Israele.

«Ritorneremo poi su un terreno tradizionale della sinistra europea, e cioè quello della questione sociale, che in Europa sta diventando drammatica», ha ancora detto il leader di RC illustrando il programma d’azione del nuovo partito della sinistra. Obiettivo è quello di combattere le politiche liberiste che hanno tre caratteristiche negative: la drammatica perdita del potere d’acquisto dei salari, l’enorme aumento della precarietà nel lavoro sopratutto giovanile e la riduzione delle garanzie che aveva portato lo stato sociale.

«Vogliamo effettuare campagne in tutta Europa su queste questioni», ha detto Bertinotti, secondo il quale il buon risultato dei partiti di sinistra alle europee dimostra che «in Europa esiste una sinistra anticapitalista e non compromissoria, che si propone di costruire una vera alternativa sociale».