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ARRESTI NO TAV, PRC: "MONTI E BERLUSCONI UGUALI NELLA REPRESSIONE"

par Fabio Sebastiani

Publie le venerdì 27 gennaio 2012 par Fabio Sebastiani - Open-Publishing

“Gli arresti di stamane sono l’ennesimo tentativo di ridurre il movimento No tav ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e delegittimarlo. È l’ennesimo punto di continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che avvengono”- Così il segretario di Prc Paolo Ferrero subito dopo i 40 provvedimenti giudiziari, di cui 25 di custodia cautelare, emessi dalla procura di Torino. “Il 28 giugno e il 3 luglio ho partecipato anch’io alle manifestazioni in Val di Susa – aggiunge - sono stato abbondantemente gasato e voglio affermare ancora una volta che - al contrario di cosa si vuol far credere - il movimento No tav non è un problema di ordine pubblico ma una grande esperienza politica in cui una comunità vuole decidere democraticamente sul proprio futuro, così come democraticamente decide le forme e i contenuti delle mobilitazioni”.

Il Prc esprime solidarietà al movimento No Tav e sottolinea l’impegno “a proseguire la lotta affinchè quello sperpero di danaro pubblico, inutile e dannoso, venga fermato e la Val di Susa non sia più una terra militarizzata”. Solidarietà anche da Giorgio Cremaschi, presente in uno dei luoghi degli arresti, la casa del consigliere comunale Guido Fissore di Villarfocchiardo, un paese della Val di Susa, e dal sindacato di base Usb. “Nessuna voglia di dialogare – sottolinea Cremaschi – solo voglia di reprimere”. Proprio domani Usb terrà uno sciopero generale nazionale.

“Insieme agli striscioni dei lavoratori e delle aziende in lotta, alla manifestazione nazionale di Roma – si legge in un comunicato - porteremo anche questo: LIBERTA’ PER I NO TAV. LE LOTTE NON SI ARRESTANO”, “Questo Governo sta usando sempre più spesso la mano pesante nei confronti di chi lotta e di chi difende la propria vita e il proprio lavoro. Non possiamo accettarlo – evidenzia Paolo Leonardi, coordinatore nazionale dell’Usb - la USB sarà in piazza al fianco dei NO TAV in ogni iniziativa di risposta a questi incredibili provvedimenti repressivi che sarà decisa in Valle.

Non possiamo accettare che la volontà evidente di tutta una popolazione di difendere il proprio territorio dalla devastazione delle grandi e inutili opere come la TAV sia attaccata in maniera repressiva per cercare di fiaccare la resistenza che, comunque, sappiamo non si fermerà”, conclude il dirigente USB”.

Il blitz è scattato questa mattina all’alba ed ha coinvolto quindici province: 26 le persone tratte in arresto, più altre quindici a cui sono stati comminati provvedimenti giudiziari. A tutte viene contestato di aver partecipato agli scontri di questa estate nei pressi di Chiomonte. Oltre che nel capoluogo piemontese, l’operazione riguarda le province di Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova, Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergamo, Parma e Modena.

I reati contestati sono lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale per gli incidenti al cantiere della Tav di Chiomonte (Torino) nel quale rimasero feriti oltre 200 uomini delle forze dell’ordine e decine di manifestanti. Le ordinanze, emesse dal gip di Torino, Federica Bompieri, su richiesta del Procuratore aggiunto Andrea Beconi, non riguardano reati associativi. Oltre a Fissore, tra i primi arrestati ad essere accompagnati in questura c’è, Giorgio Rossetto uno dei leader del centro sociale torinese Askatasuna. Solo due provvedimenti sono stati eseguiti in Val di Susa. Tra gli altri anche Paolo Maurizio Ferrari, ex membro delle Brigate Rosse.