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Appello per i diritti di cittadinanza dei lavoratori precari
Publie le domenica 11 luglio 2004 par Open-PublishingDalla politica (campagna elettorale) alla politica (trasformazione sociale).
Appello per i diritti di cittadinanza dei lavoratori precari.
A Bologna un’ampia alleanza di forze di centro e di sinistra ha vinto le
elezioni comunali. Gli elettori hanno ritenuto che la coalizione di
Cofferati incarnasse tradizioni e valori contrapposti ai modelli culturali,
sociali e antropologici dell’Italia di Berlusconi. Ora molti cittadini
della nostra città, come gli autori di questo appello, dopo un ventennio di
ideologia e politiche neoliberiste, vogliono che non solo i valori ma anche
le priorità e le scelte politiche della nuova amministrazione siano
radicalmente diverse da quelle del governo e delle amministrazioni di
centrodestra. L’Italia di Berlusconi non è nata in pochi mesi, ha avuto una
lunga gestazione. Speriamo e vogliamo che Bologna possa divenire un
laboratorio politico e sociale per l’Italia di domani. Non vogliamo invece
che la vittoria di Cofferati alle elezioni sia solo un’affermazione di
identità, una gratificazione di breve durata, una delega in bianco. Non
vogliamo che l’entusiasmo di tanti cittadini si trasformi tra qualche anno
in disaffezione per la politica.
Non bisogna confondere i mezzi con i fini, i risultati delle elezioni con
il bene pubblico. La sinistra e il centrosinistra vincono se rispondono ai
bisogni dei cittadini, se accrescono le libertà e riducono le
disuguaglianze sociali. La politica, in una democrazia, come sa bene
Cofferati, non è solo esercizio elettorale ma anche partecipazione
quotidiana e consapevole. Se la politica è un progetto collettivo per
trasformare la società, per i cittadini di Bologna vi sarà una piena
vittoria quando Bologna sarà un luogo in cui si vive meglio, in cui si è
più felici di abitare.
Non abbiamo la presunzione di misurare la felicità dei cittadini. Saremo
appagati da risultati concreti e verificabili. Crediamo, come cittadini ed
elettori, che sia importante rendere espliciti gli obiettivi che la nuova
amministrazione non potrà mancare. Sarà su questi risultati, senza
rinunciare a lottare giorno dopo giorno, che giudicheremo Cofferati e
l’alleanza che lo sostiene. Come cittadini e cittadine che si riconoscono
in progetti politici e sociali che mettono al centro la libertà e
l’uguaglianza, il rispetto delle diversità e l’unità del genere umano, non
pretenderemo certo una rivoluzione in un solo comune, ma ci diremo
soddisfatti quando sarà chiuso il "Centro di permanenza temporanea" per gli
immigrati, quando sarà limitato il traffico nel centro della città, quando
aumenteranno le isole pedonali, le piste ciclabili e le aree di verde
pubblico, quando crescerà l’offerta delle scuole pubbliche per l’infanzia,
quando si arriverà a garantire un posto nella scuola pubblica per i bambini
e le bambine di tutti i cittadini che lo richiederanno.
Siamo lavoratori atipici e precari, in una città dove la precarietà è una
condizione sociale e professionale sempre più diffusa. Come cittadini e
cittadine che non possono contare su un lavoro garantito e un reddito
sicuro, chiediamo che l’amministrazione comunale si adoperi - e noi stessi
lotteremo - affinché sia garantita un’abitazione dignitosa a tutti i
cittadini, italiani e stranieri. Chiediamo che diminuisca, a parità di
occupazione, il numero di lavoratori precari che direttamente o
indirettamente sono impiegati nei servizi amministrativi, sociali, sanitari
e culturali del Comune di Bologna. Chiediamo che l’amministrazione vigili
affinché ai lavoratori atipici e ai lavoratori delle cooperative impiegati
nei musei, nelle biblioteche, in tutti i servizi pubblici del Comune, siano
garantiti diritti sociali (ferie, malattia, maternità…) e una dignitosa
retribuzione.
Bologna, luglio ’04
Circolo del lavoro precario (PRC)
Circolo universitario (PRC)
Circolo XXV Aprile - Quartiere Reno (PRC)