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Centro clandestini, è bufera

Publie le mercoledì 24 marzo 2004 par Open-Publishing

VALBISAGNO In consiglio comunale dura contrapposizione tra maggioranza e
opposizione, mentre i Disobbedienti promettono una grande mobilitazione
I centri sociali minacciano azioni di boicottaggio contro il progetto
Disobbedienti e centri sociali annunciano una grande mobilitazione come
ai tempi del G8, la nascita di un altro Genoa social forum per impedire
in Valbisagno la costruzione del centro di permanenza temporanea dei
clandestini in attesa di espulsione. Tra le iniziative allo studio,
anche il boicotaggio delle imprese che prenderanno parte ai lavori, a
cominciare dall’impresa edile Garaventa, proprietaria dell’area, che ha
presentato alla Provincia il progetto, ottenendo il primo ok tecnico di
compatibilità con il Piano di bacino. La posizione espressa ieri dai
disobbedienti si aggiunge a quella del centro sociale Pinelli, che si
dichiara pronto alla lotta perché il centro non venga costruito né a
Molassana né altrove. Anche Salvatore Cosma, consigliere comunale
dell’Italia dei valori ha annunciato durante la seduta di ieri
dell’assemblea cittadina che sarà«alla testa della popolazione della
Valbisagno, se si solleverà».

L’argomento, portato in discussione da
Gianni Bernabò Brea, capogruppo di Alleanza nazionale, ha provocato una
netta contrapposizione tra maggioranza di centrosinistra e opposizione
di centrodestra. nettamente contraria la prima alla costruzione,
assolutamente favorevole la seconda. A sostegno dell’azione del prefetto
Giuseppe Romano e del questore Oscar Fioriolli e della costruzione del
centro di permanenza temporanea si sono espressi An, Forza Italia, Lega
Nord e Liguria Nuova, mentre da Rifondazione comunista, Pdci, Ds e
Margherita sono venute le posizioni contrarie più dure. A nome della
giunta è intervenuta l’assessore all’Edilizia, Roberta Morgano, che ha
ribadito il giudizio negativo da parte del sindaco e dell’esecutivo,
precisando che l’amministrazione comunale non ha ricevuto finora alcuna
richiesta di esprimere un parere su un progetto.

Peraltro, ha aggiunto
l’assessore, «il ministero non è obbligato a farlo, questa pratica ci
passa sopra la testa». In Provincia la discussione verrà affrontata
nella seduta del consiglio del 31 marzo. Ieri i consiglieri ds Oliveri,
Di Tullio e Bertolotto hanno presentato una mozione in cui si sostiene
che, nonostante la legge non preveda il parere degli enti locali, sia
opportuno esprimere un orientamento, che dovrà essere negativo. «La
reale necessità del centro a Genova e in Liguria, anche in
considerazione dei costi, è tutta da dimostrare - dice Oliveri - e in
ogni caso con la legge Bossi-Fini queste struuture sono diventati in
realtà luoghi di detenzione, che come tali vanno respinti».

il secolo xix