Home > Costruiamo un Comitato italiano Capanamur.
La pratica generalizzata dei respingimenti in frontiera, adesso anche ai
limiti delle acque internazionali, vanifica il diritto di asilo previsto
dalla Convenzione di Ginevra, dalla Carta di Nizza e dalla Costituzione
italiana.
La vicenda ancora in corso della nave tedesca Capanamur, carica di profughi
sudanesi salvati in mare, bloccata al largo delle coste siciliane ed alla
quale viene negato persino il diritto di attraccare in un porto italiano,
dimostra ancora una volta come le autorità italiane considerino i profughi,
potenziali richiedenti asilo, come immigrati clandestini da criminalizzare
o, peggio, come possibili terroristi.
Quanto avviene in questi giorni nel Canale di Sicilia, luogo di stragi
continue e di esercitazioni militari, è conseguenza diretta dei nuovi
accordi di cooperazione ( di polizia) e di riammissione, oggetto di
direttive all’interno della Unione Europea allargata ( anche a Malta e a
Cipro), e regolati da intese di vario tipo con i paesi di transito o di
provenienza, del Nord-Africa ( come l’Egitto, la Libia, la Tunisia,
l’Algeria, il Marocco) dell’Europa orientale, come l’Albania, la Moldavia e
l’Ucraina), dell’estremo oriente ( come lo Sri-Lanka, il Pakistan o
l’Arabia
Saudita). Tutti questi paesi non garantiscono il riconoscimento effettivo
del diritto di asilo previsto dalle Convenzioni internazionali e dalle
Costituzioni nazionali.
In base a questi accordi, che sono adesso invocati dal governo italiano per
negare l’ingresso della Capanamur nelle acque territoriali, e per negare il
diritto di asilo ai profughi che vi sono imbarcati, si limita drasticamente
l’accesso alla procedura d’asilo ( ed al territorio italiano), si
diffondono
procedure sommarie e luoghi di detenzione amministrativa anche per i
richiedenti asilo, si creano centri di trattenimento forzato per migranti
irregolari già nei paesi di transito.
E si inventano anche nuovi centri di detenzione temporanea "galleggianti"
in
acque internazionali, per richiedenti asilo ai quali non si riconosce
neppure l’accesso alla procedura, luoghi al di fuori del diritto
internazionale e del diritto umanitario, come è in questo momento la nave
tedesca Capanamur a seguito delle decisioni di chiusura assunte dal Governo
italiano.
Lo stesso Governo che non è stato ancora capace di fare approvare una
normativa organica sull’asilo e la protezione umanitaria, dando attuazione
all’art.10 della Costituzione italiana, lo stesso governo che non ha ancora
emanato i regolamenti di attuazione della legge Bossi-Fini, affidando
esclusivamente alla discrezionalità dell’autorità di polizia ( e dei suoi
vertici ministeriali) la gestione del contrasto dell’immigrazione
clandestina e la delicata questione dell’ammissione in procedura dei
potenziali richiedenti asilo, costretti all’immigrazione clandestina.
Chiediamo per tutte queste ragioni:
Che sia consentito immediatamente l’attracco della nave Capanamur in un
porto italiano. E questo per ragioni umanitarie e di diritto
internazionale.
Che, come previsto dal regolamento comunitario Dublino II, n.343 del 2003,
l’Italia conceda il diritto di asilo ai profughi che sono stati salvati da
questa nave.
Che si verifichino in tutti i paesi di transito ( anche nei paesi di nuova
ammissione nella Unione Europea, come Malta) le condizioni di accoglienza e
di effettivo accesso alla procedura di tutti i potenziali richiedenti
asilo,
in fuga da guerre e conflitti etnici
Che il Parlamento italiano approvi al più presto la nuova legge sul diritto
di asilo e sul regime di protezione umanitaria, abolendo la detenzione
amministrativa dei potenziali richiedenti asilo
Che il Governo italiano sblocchi i lavori della Commissione centrale i cui
ritardi ( ormai oltre 18 mesi), oltre alle ben note modalità operative,
costituiscono un ulteriore negazione sostanziale del diritto di asilo in
Italia.
Che -al fine di un più rapido riconoscimento del diritto di asilo, o per il
rilascio della "raccomandazione" per il rilascio di un permesso di
soggiorno
per motivi umanitari- la Commissione centrale conduca le audizioni dei
richiedenti asilo in sede decentrata, come previsto dall’ordinanza del
Presidente del Consiglio dei ministri del 6 settembre 2002
Fulvio Vassallo Paleologo ICS ( Consorzio italiano di solidarietà) Commissione migranti, Rifondazione comunista Bologna Viviana Verna, Walter Peruzzi ( Guerra & Pace), Associazione Giuristi
Democratici Bologna, Domenico Gallo ( magistrato Tribunale di Roma),
Valerio
Monteventi ( consigliere comunale Bologna) ,Paola Ferroni per
A.L.J.(Aiutiamo la Jugoslavia), Gian Andrea Ronchi ( socio della sezione
GGDD-Bologna)