Forza Brigate Verdi

Non c’è niente di chiaro in questa storia,
tranne che i "ragazzi" erano andati a collaborare
con un’occupazione militare ingiusta e crudele,
difendendo la vita e gli interessi
di chi intende trarre profitto da questa guerra di rapina,
col pretesto di esportare la libertà ( di mercato )
e la democrazia ( di facciata ).
Ci sono molti modi pei guadagnarsi da vivere,
e per mettere da parte i soldi per sposarsi...
alcuni sono onesti, altri no.
Anche i picciotti mafiosi lo sanno,
e non pretendono di essere considerati eroi.

Collaborare ad una rapina istituzionale,
oggi sta diventando, per alcuni, cosa buona e giusta.....
Questo è il segno di un deterioramento profondo
della società, è un fatto gravissimo,
uno dei tanti effetti devastanti della guerra
nella vita civile.

Un’altra cosa assurda è che continuiamo
a chiamarli ragazzi .......
In Irak la speranza di vita, per un maschio,
era di 61 anni, nel 2001 ( cioè prima della guerra...)
Questi personaggi hanno 35, 37 anni...
altro che ragazzi !

Se io fossi una madre irakena,
mi sentirei offesa, umiliata,
e piena di rabbia per questo.

Perchè mai un figlio italiano di 37 anni
è ancora un ragazzo,
ed uno irakeno invece
è già senza denti ?

A 37 anni l’uomo e la donna
sono nel pieno della propria vita,
e come tali responsabili delle proprie azioni.
Chiamarli ragazzi significa giustificarli,
anche se hanno accettato senza scrupoli
di essere funzionali ad un’oppressione armata.

Io non ci sto. Vorrei un mondo migliore,
e non solo per i "nostri ragazzi"