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IL CASO In Valbisagno: settecento firme per protestare contro il centro temporaneo

Publie le martedì 23 marzo 2004 par Open-Publishing

Cresce la mobilitazione in Valbisagno contro il Cpt, il centro di
permanenza temporanea degli immigrati clandestini in attesa di
espulsione. «In un’ora e mezza, abbiamo raccolto settecento firme», ha
annunciato ieri Francesco Bisso, diessino, coordinatore della
commissione patrimonio della circoscrizione: vanno ad aggiungersi alle
varie centinaia già raccolte, per puntare a quota 10-15 mila.

La
richiesta di convocare «con cortese sollecitudine» un incontro sul
Centro di permanenza temporanea con tutti i soggetti interessati
(Regione, Provincia e Comune) è stata indirizzata ieri al prefetto
Giuseppe Romano da tutti i capigruppo della circoscrizione, maggioranza
e opposizione, mentre il consiglio di presidenza si è espresso ieri in
modo contrario al centro, senza "se" e senza "ma".
«Un netto rifiuto - dice il presidente Giacono Musso, ds - non tanto per
lo scopo specifico, ma soprattutto per il fatto di non aver considerato
minimamente l’istituzione più vicina ai cittadini, cioè la
circoscrizione.

E poi il piano regolatore esclude la possibilità della
realizzazione». Anche sul merito, però, il Cpt è visto come il fumo
negli occhi. «In questa valle - sottolinea Ferruccio Raggi, coordinatore
della commmissione Territorio - non possiamo aggiungere ulteriori
servizi a beneficio di tutta la città, anzi in questo caso dell’intera
regione». «Dovremo fare un’azione forte, perché questo insediamento
modificherebbe la viabilità e il tessuto urbano», aggiunge Claudio
Villa, Margherita, ccoordinatore della commissione trasporti. «E’ grave
non essere stati interpellati», rincara il verde Bruno Viacava.

Ancora
Bisso: «Diciamo no alla Valbisagno sede di servizi per tutti gli altri».
L’elenco è lungo: stadio, cimitero, cementifera, canile... La comunista
Giusy Giani boccia la struttura concepita «nella logica dei lager» e
chiede al Comune e alla Provincia, oltre a un voto contrario al Cpt,
interventi di riequilibrio per giovani e anziani della valle: «Non
esiste un centro pubblico in cui incontrarsi».

Dopo aver buttato giù il
boccone amaro dei tagli del bilancio di Palazzo Tursi agli investimenti
sul territorio, la Valbisagno non vuole ingoiare quello del Cpt. «Saremo
l’avanguardia nel dire no», conferma Bisso. «Il centro per clandestini
poterà una nomea che non vogliamo», sottolinea Giampaolo Malatesta, ds
(Commissione servizi alla persona).

«Abbiamo già dato», sintetizza
Giuseppe Macrì, consigliere ds. Raffaelle Armillotta, consigliere di
Liguria Nuova all’opposizione, sottoscrive: «E’ ora di dire basta, ma
basta veramente».