Home > Ieri sciopero congiunto dei lavoratori che chiedono meno flessibilità, più (…)
Ieri sciopero congiunto dei lavoratori che chiedono meno flessibilità, più garanzie e orari vivibili
Publie le domenica 4 luglio 2004 par Open-PublishingVodafone e call center, «è un lavoro impossibile»
Uno spazio pubblicitario comprato su Repubblica (9300 euro sborsati dai lavoratori), 8 ore di sciopero e un presidio davanti alla sede dell’azienda: sono queste le forme con cui ieri i dipendenti di Vodafone e dei call center Cos/Cosmed hanno fatto sentire tutto il loro malumore. Una protesta che ha unito simbolicamente e fisicamente i dipendenti della "casa madre" con quelli di società esternalizzate e che ha come bersaglio ancora una volta le condizioni di lavoro in quella categoria che il ministro delle comunicazioni in persona aveva definito «marginale».
Lo sciopero di ieri, diviso fra il turno di inizio lavoro e quello di fine, ha avuto «un esito positivo» secondo Alessio De Luca, delegato della Slc-Cgil per la vertenza dei call center, così come il presidio «al quale hanno partecipato circa 200 persone a rotazione più la delegazione dei lavoratori Vodafone». Un malcontento che prosegue da anni, aggravato dalle ultime scelte dell’azienda. In tutta Italia sono 7100 i lavoratori nei call-center ai quali dal prossimo gennaio se ne aggiungeranno altri 3mila dalla fusione con Atesia; di questi solo 3500 dipendenti hanno un contratto fisso, mentre tutti gli altri non restano che le varie forme previste dalla Legge 30. E quindi «stress, ritmi di lavoro insopportabili, pressione psicologica e impossibilità di organizzarsi liberamente la propria vita».
Da qua le richieste dei lavoratori: «Un’apertura alla contrattazione al terzo livello e un contratto di lavoro meno flessibile, nonché la protesta per 2 licenziamenti senza giusta causa. Anche perché - conclude De Luca - l’azienda è consolidata ed in attivo, quindi non ci sono ragioni per non dare garanzie ai dipendenti». Una lotta che ha visto affiancata quella dei dipendenti Vodafone, anch’essi protagonisti ieri di uno sciopero per ottenere «la stabilizzazione dell’orario di lavoro ed una turnistica vivibile».
«Alla Vodafone si lavora 5 o 6 ore al giorno e la visibilità dei turni che dà l’azienda è di 3 o 4 settimane - afferma Maurizio Feriò, del Slc-Cgil - così è impossibile vivere, noi vogliamo meno flessibilità». Alla lotta dei dipendenti Vodafone e Cos hanno aderito il Prc, con un manifesto di solidarietà e le Rsu di Cgil, Cisl e Uil della sede milanese di Vodafone.
AM
Liberazione