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LOCUSTE

par Lucio Galluzzi

Publie le mercoledì 1 febbraio 2012 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

HANNO SPARSO CARESTIE A LORO INSAPUTA

Il senatore PD Luigi Lusi, dal 2008 al 2011, per gli inquirenti, si è appropriato di soldi del partito, in qualità di tesoriere, distraendoli dai rimborsi elettorali e dirottandoli sui suoi conti personali.

Si parla di 13 milioni di euro.

Le cronache lo stanno raccontando in queste ore e noi, quelli che paghiamo di tasca nostra il mantenimento dei partiti, lo veniamo a sapere proprio dai giornali: soldi nostri, ancora, come sempre, finiscono per i bisogni personali di questi figuri.

Lo sconvolgente e ridicolo canovaccio da commedia buffonesca si ripete puntualmente: “a nostra insaputa”.

Sciaboletta Scajola ha fatto scuola anche a quelli del PD.

Perché la Margherita era la formazione partitica che poi ha dato vita alla grande ameba inerte di Don Abbondio Bersani, Capitan Findus Viceconte d’Alema & Co.

Palombella Rutelli non ne sapeva nulla dei soldi spariti dice: “Abbiamo appreso con sconcerto, alcuni giorni fa [alcuni giorni fa? NdA] che il senatore Lusi aveva confessato innanzi all’autorità giudiziaria, si essersi appropriato di ingenti somme di denaro di proprietà della Margherita-DL”.

Ergo: France’, il tuo tesoriere si sarebbe fottuto 13 milioni di euro per il suoi bisogni personali e di famiglia, va dai magistrati e racconta tutto… e tu lo vieni a sapere solo “alcuni giorni fa” e ti sconcerti?

E poi qualcuno ha pure il coraggio di dire che Cenerentola è una fiaba! Ma no, esiste veramente: vive sull’Appia Latina, ha sposato il cacciatore di Cappuccetto Rosso e Heidi è la loro amata figlia!

La recita dell’insaputa non finisce solo con il Rutelli, perché in una nota ufficiale, Enzo Bianco e Giampiero Bocci: “La notizia è incredibile per la personalità di Lusi, che ha goduto della massima stima e fiducia da parte degli organi del partito, anche concorrendo a fare della Margherita un raro caso di partito con bilanci sani e in attivo…

In pratica Bianco e Bocci fanno capire che nessuno controllava nessuno? Tutto andava bene?

Spariscono 13 milioni di euro e i bilanci sono sani e in attivo?

Se la logica non è un’opinione, qualcosa non convince.

Poi c’è Castagnetti che è stato impegnato fino al momento prima di essere chiamato al telefono dal giornalista del Fatto Quotidiano, non ne sapeva nulla neppure lui, solo in quel momento esatto prendeva visione delle carte: “Sono sconcertato per quanto sta avvenendo”, dice, “sono incredulo, si parla di appropriazione personale e per di più di queste dimensioni…”

Ma va?

Segue a ruota Don Abbondio Bersani, che quando parla lui hanno paura anche i pesci palla di Mindanao e perdono i pois dal terrore: “Ci sono accertamenti in corso, non ne sapevamo niente e ora aspettiamo chiarezza. Se emergeranno responsabilità individuali, il PD prenderà provvedimenti applicando le sue regole”.

Cioè, Giggi, andrete tutti in “missione” e vi darete malati per non essere presenti, come fate da anni?

Ricordi cosa avete fatto per lo Scudo Fiscale e tutte le porcate passate del governo Ballusconi alle quali avete fattivamente collaborato perché: “non ci avevano avvertiti che la votazione era importante, altrimenti ci saremmo stati in aula…”?

E’ davvero strano, cioè, in questa Italia di locuste voracissime, non è strano che proprio Lusi dica al Corsera: “Ho parlato con i giudici e mi sono assunto le responsabilità di tutto e di tutti”.

Tutti? Chi sarebbero questi tutti?

Su questo punto, i tutti, l’ex tesoriere della Margherita glissa: “le dirò quello che qualunque tesoriere di un partito deve dire se succede qualcosa, e cioè che mi assumo ogni responsabilità, la cosa che più mi sta a cuore in questo momenti è la mia famiglia…” [Corsera]

In pratica: il Lusi si sarebbe fottuto 13 milioni di euro, lo avrebbe fatto dal 2008 al 2011, producendosi 90 bonifici a dir poco sospetti, transazioni finanziare, acquisto di immobili in pieno centro a Roma… il tutto alla completa insaputa dei dirigenti, tutti, del suo partito.

Non solo, sempre il Lusi va dai giudici e racconta tutto, dice che vuole restituire il maltolto; anche in questo caso Rutelli, Bersani, Castagnetti, D’Alema, Bianco… non ne sapevano nulla.

Ridicoli!

Nello stesso giorno nel quale veniamo informati di quanto avrebbe fatto Lusi, ecco un’altra locusta.

E’ il senatore del PdL Riccardo Conti che acquista, il 31 gennaio 2011, la nuova sede dell’Enpap, l’Ente nazionale di Previdenza e assistenza per psicologi, e nello stesso giorno riesce a rivenderlo guadagnando in una botta sola ben 18 milioni di euro.

“Già, perché l’intero palazzo nel cuore di Roma, in via della Stamperia 64, che consta di oltre 3mila metri quadrati distribuiti su 5 piani più seminterrato a due passi dalla Fontana di Trevi, ha per così dire un “prezzo variabile”. Infatti, spiega la giornalista Flavia Filippi nel servizio, esattamente un anno fa il costo del palazzo è cresciuto di 18 milioni di euro in un solo giorno. “E’ il 31 gennaio 2011 quando l’immobiliare “Estate due srl” di Brescia con amministratore unico il senatore Pdl Riccardo Conti compra l’edificio dal fondo Omega, fondo immobiliare gestito dalla Fimit di Massimo Caputi per conto di Intesa San Paolo alla cifra di 26 milioni e mezzo di euro e lo rivende all’istante, nello stesso giorno, all’ente di previdenza degli psicologi presieduto da un paio d’anni dallo psicologo Angelo Arcicasa a 44 milioni e mezzo di euro”, viene documentato nel servizio. Si tratta di 14mila euro al metro quadrato, troppo se si considera che, per quanto la zona sia di alto pregio, si tratta di un acquisto in blocco. Una cifra che, con l’iva al 20 per cento arriva per l’Enpap a 54 milioni di euro.” [TG la 7]

Alla fine, un ultima nota: L’ex sindaco di Roma, Rutelli,prometteva "trasparenza" nella destinazione di circa 20 milioni di euro rimasti nelle casse del partito che non esiste più dal 2007 (ma continua a ricevere "rimborsi elettorali"). Ma da Parisi a Neri, chi ha chiesto di vedere i conti si è scontrato contro un muro.

E’ sempre più un’urgenza vitale per l’Italia e noi tutti cittadini, cambiare: mandare a casa tutti questi figuri da comiche che non fanno più ridere, che hanno portato la Nazione alla carestia economica, morale e sociale.

Cambiare il sistema, non solo i presidenti e gli esecutivi.


Lucio Galluzzi
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