Home > La Bandiera della pace

La Bandiera della pace

Publie le mercoledì 24 marzo 2004 par Open-Publishing

Il 20 marzo, per l’ennesima volta, abbiamo portato con noi la bandiera della pace del Social Forum di Cesena.

Una bandiera di 200 metri quadrati: 200 metri quadri di pace, dicevamo noi.
Costruita con sette teli di un metro e mezzo l’uno per diciotto metri e mezzo di lunghezza, cucita da un gruppo di ragazzi volontari, è stata poi rammendata dalle mamme di alcuni di noi.

Sì, la bandiera ha sfilato in tutte le piazze dal giorno della guerra ad oggi. L’abbiamo usata dai ponti, l’abbiamo fatta scendere dal balcone del municipio, l’abbiamo portata davanti alla base di Pisignano per protestare, all’iniziativa dei Girotondi a Rimini nel palazzetto. Ha rappresentato per noi un segno di pace, ma anche un segno di solidarietà, e di impegno. Ha significato chiedere ed ottenere aiuto a portarla da parte di tutti coloro che hanno sfilato con noi, da Assisi a Roma, con la fatica non facile di sessanta – settanta persone che collaborano assieme.

Ma la bandiera è stata da subito qualcosa di più,per tutti coloro che la vedevano e la avvicinavano: abbiamo potuto scoprire il piacere di centinaia di persone ad esserne avvolte, a ballare e saltare sotto il suo alone protettivo, a farlo diventare un grande momento di piacere collettivo. Sicuri sotto la bandiera della pace. Ridenti e soddisfatti. Con commenti su come è bello stare lì sotto, e sul piacere immenso di questa esperienza.

Il massimo si raggiunge quando vicino a noi passa un gruppo di musicisti, coi loro tamburi e le loro percussioni: il ritmo scatenato dei ragazzi si espande piano piano: prima all’interno della bandiera, poi tra i portatori, fino a far diventare la bandiera un mare mosso e in continua risorgenza. Ballare, muovere la bandiera, cercare l’onda: cercare il vento da sotto che la faccia diventare una vela che ci spinge verso la pace.

La bandiera della pace, grande, immensa, proporzionata nel rettangolo perfetto e ideale (non un lungo striscione senza proporzioni) ci ha portato a difendere fino in fondo la nostra autonomia: da Cesena si parte non divisi in gruppi, ognuno col suo simbolo, ma tutti insieme, in una grande carovana di pace unitaria. Le differenze, che esistono, si rispettano e si mescolano.

Trovarsi tra tanti manifestanti che sfilano attorno alla bandiera, sotto di essa, che chiedono chi siamo, che si mettono al servizio della bandiera e dei suoi ideali per un periodo più o meno breve, senza divisioni geografiche. Trovare un simbolo che costruisce l’unione di intenti.

Un simbolo di pace, che abbiamo portato con piacere.