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Posto fisso. L’importanza di chiamarsi Fornero
par Alessandro Robecchi
Publie le martedì 7 febbraio 2012 par Alessandro Robecchi - Open-Publishing1 commento
Siccome dei tanti posti (fissi e fississimi) del professor Monti abbiamo già detto (qui) e non vorremmo diventare monotoni, ecco un’altra edificante storia di ministri tecnici che ci ricorda l’importanza di avere una famiglia unita e (possibilmente) non precaria. La ministra Fornero, per esempio. ForneroNaturalmente ha un posto fisso, è docente ordinario di Economia Politica all’Università di Torino. Come suo marito Mario Deaglio, docente di Politica Economica all’Università di Torino. E come anche la figliola, professore associato di Medicina. Dove?
All’università di Torino (bravi, avete indovinato, ma non si vinceva niente, nemmeno un dottorato…), dove insegna da quando aveva trent’anni (oggi ne ha 37). Ora, naturalmente non c’è niente di male se tre persone della stessa famiglia lavorano nella stessa università, a parte il fatto che uno potrebbe anche pensar male… Naturalmente saranno tutti bravissimi, per carità, e come è noto qui si premia il merito… soprattutto il merito di chiamarsi Fornero/Deaglio. Già, perché la figliola di posti fissi ne ha addirittura due: uno all’università di mamma e papà (famiglia unita, dicevamo), e l’altro come responsabile della ricerca presso la HuGeF, che è un’importante Fondazione che si occupa di genetica.
Per arrivare a quel posto lì bisogna essere bravi davvero, non c’è dubbio, ma chissà, magari di bravi ce ne sono tanti! E allora, oltre a essere bravi, potrebbe aiutare il fatto che la Fondazione è stata creata dalla Compagnia di San Paolo, di cui mamma era vicepresidente (uff, coincidenze!), finanziata dall’Università di Torino dove lavorano papà e mamma (uff, coincidenze!) e nel cui consiglio direttivo sedeva il rettore dell’università di Torino, un tale Francesco Profumo che ora è diventato ministro nello stesso governo di mamma Fornero (uff, coincidenze!).
Naturalmente questa è solo cronaca, e non ci permetteremmo mai (mai!) di avanzare sospetti di nessun tipo. Del resto, molto spesso anche i figli degli operai fanno gli operai, o, al massimo, i precari o i disoccupati, e per di più si ostinano a stare aggrappati ai loro privilegi, tipo l’articolo 18…
Nella foto, mamma Fornero piange pensando ai numerosi sacrifici che l’università di Torino ha dovuto affrontare per la sua famiglia.
Messaggi
1. Posto fisso. L’importanza di chiamarsi Fornero, 7 febbraio 2012, 20:29
Ma lo stesso Monti chi è?Uno che stava nella corte di Spadolini prima poi quando è caduto il governo Spadolini è passato al sire Craxi e poi è passato armi e bagagli a don Berlusconi. Il merito non c’entra nulla, è stato nominato commissario europeo perchè all’Italia ( e al Presidente del Consiglio) spettava nominarne uno qualunque e quali fossero i criteri con cui Berlusconi fa le nomine che siano deputati o ministri li conosciamo tutti! michele