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Proletari e tagliatori di cedole

par socrates

Publie le domenica 3 marzo 2013 par socrates - Open-Publishing
3 commenti

Non si tratta affatto di dietrologia, bensì di fatti, e fatti importanti. Avere l’appoggio di Goldman Sachs è un elemento rivelatore che trasmette coerenza a tutta una serie di fatti.

E’ il capitale finanziario che cerca di annettersi Grillo e il suo movimento. E’ doveroso riconoscere l’incomparabile duttilità della borghesia al potere. Grillo è un abile dirottatore delle tensioni sociali e delle istanze popolari, è un dato di fatto innegabile nella sua evidenza elementare ed oggettiva. Infatti, il suo movimento serve a proprio a distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale dai principali detentori del potere e della ricchezza per indirizzare lo sdegno popolare contro la “casta” dei politici.

Il fatto è che si è messo in moto un processo di cui lui è l’imbonitore. Ciò che né lui né altri hanno calcolato è quale sarebbe l’effetto di una delusione di massa; non è possibile far recedere il processo in atto perché dietro i suoi attori veri, le masse, c’è il baratro della crisi economica e sociale. Oggi, per giustificare manovre future, Grillo ricorre al terrorismo (tra 6 mesi non pagheranno più le pensioni e gli stipendi e via discorrendo).

Per lui potrebbe delinearsi addirittura il rischio di essere travolto dalla mobilitazione delle masse popolari sospinte dalla delusione, dalla rabbia e dalla miseria crescente.

Conviene osservare accuratamente anche quanto accade altrove, nel resto del mondo.

Se Obama deve tagliare 85 miliardi di dollari significa che gli USA sono stretti alle corde.

Se la Germania comincia ad oscillare sulla linea dell’austerity, vuol dire che la sua linea di recupero crediti non regge più. Se le proteste e gli scioperi crescenti (occultati e censurati dai mass-media) fanno vacillare i rapporti di classe imposti ai lavoratori cinesi con l’impiego della forza militare, dove potrà rompersi l’equilibrio mondiale? Un paese come l’Italia non è irrilevante, né lo è l’effetto di una denuncia del suo debito pubblico.

Il capitale finanziario, evidentemente spaventato dallo stato del pianeta, propone oggi una linea più cedevole per guadagnar tempo, ma la crisi cammina e non si può arrestare.

E’ questo il quadro globale in cui si preparano i prossimi eventi e gli scenari futuri.

Coloro per il quali i termini “proletariato”, “classe” e via discorrendo, sono diventati icone da archeologia sociale o miti messianici, adoperano il termine “populista” in quanto, al di là delle forme esteriori, non ne riconoscono i caratteri di classe: non sono più il vecchio proletariato industriale, anche se questo sembra associarsi saldamente alle loro istanze, non hanno modalità di espressione riconducili a quel vecchio quadro di Pellizza da Volpedo sul “Quarto Stato”, nutrono sentimenti di rabbia e repulsione dichiarata verso i sindacati, dei quali denunciano la complicità col sistema, sono nauseati dalla vecchia “politica”, interpretata come un meccanismo volto ad escludere e a reprimere i loro bisogni e i loro diritti ed asservita agli interessi dell’usura bancaria.

La loro esistenza si basa su un tipo di precariato cronico e permanente, degradato in forme addirittura pre-capitalistiche e pre-industriali ed è assai evidente che la loro condizione di lavoro e di vita nel corso dell’attuale crisi del capitalismo non potrà che deteriorarsi fino ad aggravare ulteriormente la loro indigenza. Sembra dunque realizzarsi in questa odierna massa proletarizzata la nota “profezia” di Friedrich Engels che descriveva un mondo sociale composto soltanto da “proletari e tagliatori di cedole”.

Messaggi

  • scusate, ma tutti i commenti precedenti, inclusi quello del sottoscritto, che fine hanno fatto? sinceramente, per quanto il grillismo e chi lo sostiene facendo il doppio gioco, mi infastidisca non poco, c’è qualcosa che mi irrita addirittura di più ed è la censura. specie se questa non è motivata, fondata o spiegata. insomma, mi auguro che i gestori del sito forniscano quantomeno un chiarimento, una motivazione rispetto alla scelta di rimuovere tutti i commenti finora postati...

    • Socrate la censura qui non esiste, non siamo un sito istituzionale finanziato dal governo, ma un sito privato con le nostre regole e con quattro soldi, ti ricordiamo se vuoi aiutarci puoi usare questo modulo di autofinanziamento militante: http://bellaciao.org/souscription/

      Abbiamo dunque delle regole e una in particolare é lottare contro i troll politici e di ogni specie qui utilizza il metodo di spammare gli articoli con false identità, o deviare dal soggetto, o provocare, o creare tensioni inutili, fare della propaganda di movimenti fascisti, o populisti, o qualunquisti, insomma tutto questo é stato concentrato da certe persone che sono su Bellaciao per altri motivi che il dibattito, l’informazione e l’organizzazione delle lotte e dei movimenti democratici e progressisti,.

      Non é una novità e non lo abbiamo mai nascosto, il nome del sito dovrebbe indicare senza ambiguità la nostra posizione politica, grazie della tua comprensione.


      Cosa sono i TROLL:

      Nel gergo di Internet, e in particolare delle comunità virtuali come newsgroup, forum, mailing list, chatroom o nei commenti dei blog, per troll si intende un individuo che interagisce con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente stupidi, allo scopo di disturbare gli scambi normali e appropriati. Spesso l’obiettivo specifico di un troll è causare una catena di insulti (flame war); una tecnica comune consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione già lungamente (e molto più approfonditamente) dibattuta, specie laddove la questione sia già tale da suscitare facilmente tensioni sociali (come un’annosa religion war). In altri casi, il troll interviene in modo semplicemente stupido (per esempio volutamente ingenuo), con lo scopo di mettere in ridicolo quegli utenti che, non capendo la natura del messaggio del troll, si sforzano di rispondere a tono. Dal sostantivo troll si derivano, sia in inglese che in italiano, forme derivate come il verbo trollare ("comportarsi come un troll"), o essere trollato ("cadere nella trappola di un troll" rispondendo a tono alle sue provocazioni).

      Un troll particolarmente tenace e fastidioso può effettivamente scoraggiare gli altri utenti e causare la fine di una comunità virtuale. Se un troll viene invece ignorato (cosa che in genere rappresenta la contromisura più efficace), solitamente inizia a produrre messaggi sempre più irritanti ed offensivi cercando di provocare una reazione, per poi abbandonare il gruppo (fenomeno di autocombustione del troll).

      La figura del troll è per molti aspetti simile a quella del fake (che "disturba" una comunità fingendosi qualcun altro), sebbene i due concetti non siano del tutto sovrapposti: un "fake" potrebbe partecipare in modo disciplinato e costruttivo alla conversazione, e un "troll" non necessariamente nasconde o falsifica la propria identità.

      Alcuni tipi di messaggi e attività associati ai troll:

       messaggi fuori tema.
       messaggi offensivi.
       messaggi contenenti errori ovvi o gravi pecche.
       messaggi intenzionalmente sgarbati o litigiosi.
       accendere una flamewar (scambio acceso di opinioni), dichiarandosi poi innocenti.
       diffondere informazioni private (vere o false) su altri utenti, per alimentare malumori e dissapori.
       lagnanze fuori tema a proposito della propria vita privata (a volte questo è il troll "grido d’aiuto").
       sbagliare deliberatamente e ripetutamente a scrivere i nomi delle altre persone per turbarle e/o irritarle nella conversazione.
       risposte plurime o paranoiche a opinioni personali espresse da singole persone.
       insultare persone perché non conoscono la grammatica o ignorare volutamente delle regole grammaticali.
       ogni combinazione di quello che è scritto sopra. Per esempio un troll combinerà frasi ingiuriose scritte male.

      Motivazioni dei troll:

      Ricerca di attenzione: il troll cerca di dominare la discussione corrente incitando l’astio e dirottando efficacemente l’argomento in oggetto.
      Divertimento: per certe persone il pensiero che un altro possa arrabbiarsi per le parole di un totale sconosciuto è divertente.

      Grido d’aiuto: molti presunti troll, nei loro messaggi, espongono situazioni disperate o di grave disagio familiare, scolastico, finanziario o relazionale, sebbene sia impossibile sapere se siano vere o no.

      Generare un cambiamento nell’opinione degli utenti: un troll può ostentare opinioni estreme per fare in modo che le sue vere opinioni, poi, sembrino moderate. Spesso il troll si serve di altre false identità, inscenando un falso dialogo pubblico.

      Combattere il "conformismo": molti troll si difendono sostenendo che il gruppo in cui postano è diventato troppo chiuso e conformista, e cercano di rimediare con una "terapia d’urto" scioccando gli altri utenti.
      Satira: in questi casi gli utenti non si considerano dei troll ma piuttosto degli umoristi o dei commentatori politici incompresi.

      Attacchi personali contro un particolare utente o gruppo di utenti.: accade sovente quando il troll non ha la "giusta" considerazione da parte degli utenti (non essere stato salutato, non aver avuto risposte ai pvt, dopo annunci "eclatanti", ecc...).

      Alla lunga un troll è sempre individuabile, perché tende a reiterare il suo comportamento nel tempo. La soluzione più semplice è ignorare a priori tutte le discussioni proposte da quest’individuo, se possibile metterlo in "ignora", avvisando i nuovi utenti, in modo che non cadano nelle trappole che i troll tendono continuamente.

      La saggezza popolare suggerisce agli utenti di evitare di nutrire i troll e di resistere alla tentazione di rispondere. Rispondere a un troll porta inevitabilmente la discussione fuori tema, nello sbigottimento degli osservatori, e fornisce al troll l’attenzione di cui ha bisogno.

      Una possibile strategia anti-troll potrebbe essere la "congiura della faccina": questa consiste nell’ostentare, mediante l’uso di emoticons sorridenti, "distacco, pace interiore, superiorità, compatimento, indisponibilità ad abboccare all’amo".

      Questo genere di risposta non-verbale delude e irrita il troll, che perde il controllo della propria operazione provocatoria e si dà a reazioni scomposte, dismettendo ogni veste di "incompreso cercatore di dialogo" o "vittima di censura", mostrandosi senza infingimenti per quel che è. Il thread avviato dal troll diventa un monologo nel vuoto assoluto, senza interlocutori, che funzionerà come monito ed exemplum, testimonianza del fallimento di un’operazione di sabotaggio.

    • Ringrazio il Collettivo Bellaciao per la chiarezza e la completezza della risposta, che è stata più che esauriente. Non condivido esattamente tutto, ma mi adeguo al regolamento del sito...