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Riflessioni lillipuziane dopo la manifestazione per la pace di sabato scorso

Publie le mercoledì 24 marzo 2004 par Open-Publishing

Lilliput a Fassino & Co.: la nonviolenza è la strada

Il Gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza e conflitti della Rete di
Lilliput
prende una chiara distanza dai comportamenti violenti sia del servizio
d’ordine del
partito dei DS che della decina di attivisti appartenenti ai centri
sociali che si
sono svolti sabato 20 marzo 2004 durante la manifestazione di Roma. Questi
atteggiamenti aggressivi hanno spostato l’attenzione mediatica su una
"polemica
partitica e teatrale" che allontana dalle serie motivazioni di una
manifestazione
mondiale contro la guerra che che esprimeva solidarietà con i movimenti
pacifisti
americani, che chiedeva con assertività il ritiro delle truppe armate
dall’Iraq e il
riconfermare il potere soprannazionale dell’ONU; manifestazione che a Roma
ha visto
quasi 2 milioni di persone scendere in strada pacificamente, gioiosamente e
serenamente.

L’ampissima partecipazione alla manifestazione di Roma del 20 marzo, in
contemporanea a manifestazioni in tutti i continenti tra cui gli
americani, dimostra
ancora una volta la chiara contrarietà della maggioranza della popolazione
verso le
scelte di guerra e di occupazione che si stanno perpetrando in Iraq, come in
Afghanistan o in Cecenia o in Africa. La radicalità della scelta
nonviolenta è il
principio cardine del movimento che vuole mantenere una coerenza tra il
fine di un
mondo diverso e i mezzi con cui lo si vuole cambiare. Il GLT nonviolenza
della Rete
di Lilliput, premettendo la non condivisione con la linea tenuta da alcuni
esponenti
dei DS in parlamento sulla missione in Iraq ritiene l’aggressione alla
delegazione
dei DS un atto non condivisibile di metodo violento che fa il gioco di chi
vuole
apparire soltanto vittima dei facinorosi e intende togliere forza a un
movimento per
il cambiamento che dovrà rimanere sempre indipendente da tutti i partiti
di ogni
schieramento e posizione, sia strutturalmente che culturalmente.

La Rete di Lilliput sostiene con forza chi mettendo in gioco creatività e
innovazione, con striscioni e cartelli, con bande musicali e bandiere
arcobaleno, ha
contestato le scelte di sostegno a guerre di occupazione e di sfruttamento
ingiuste
che sostengono i bilanci di multinazionali, banche e borse. Sulla presenza
militare
italiana in Iraq ribadiamo l’assoluta contrarietà e crediamo che tra i
veri motivi
del rifinanziamento ci siano gli interessi dell’Eni, il colosso petrolifero
italiano, che proprio sull’area di Nassirya -sede dei militari italiani -
con il
regime dittatoriale di Saddam Hussein aveva stipulato contratti di
sfruttamento che
sarebbero divenuti esecutivi al cessare dell’embargo. A svelare gli
interessi per il
rinnovo del contratto dell’Eni non sono solo gli ex funzionari del colosso
petrolifero italiano, ma quasi due milioni di italiani che rifiutano un
politica
estera basata sull’ occuapazione miltiare per gli interessi di pochi gruppi
industriali che condizionano tutte le scelte economiche.

Crediamo nella forza della verità e della trasparenza e per questo sul
sito della
Rete di Lilliput (www.retelilliput.net) abbiamo pubblicato gli elenchi di
come hanno
votato i parlamentari sul rifinanziamento delle varie missioni militari a cui
l’Italia sta partecipandoe su cui non è una garanzia la sola presenza
delle Nazioni
Unite. I cruenti scontri che la scorsa settimana hanno riacceso il
conflitto etnico
in Kossovo sono la dimostrazione che proprio le "guerre umanitarie" e
l’appoggio ai
gruppi paramilitari di una delle parti, come l’Uck, sono controproducenti
a una
risoluzione pacifica del conflitto. Riteniamo come unica via da percorrere la
coraggiosa scelta della nonviolenza sia nella risoluzione dei conflitti
internazionali che nazionali, inoltre la strada del dialogo, dell’ascolto
reciproco
e della fiducia come presupposti di una politica seria ed al servizio dei
cittadini.
La nonviolenza non è inerzia e astensionismo, ma è forza positiva e
intensa, che
crea indipendenza dall’imitazione e riproduzione della violenza altrui, è
testimonianza che un modo giusto di vivere i rapporti umani, nelle piccole
e nelle
grandi dimensioni, èpossibile, anzi è necessario per sopravvivere.

Il GLT nonviolenza di Rete di Lilliput

Per maggiori dettagli è possibile contattare Gualtiero Via al 349/1758940