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Tentando di manifestare in Palestina

Publie le giovedì 25 marzo 2004 par Open-Publishing

In questi giorni, nei villaggi attorno a Ramallah, si sono svolte molte manifestazioni spontanee a cui la carovana italiana ha preso parte. I contadini dei villaggi manifestano contro la costruzione del muro da parte dello stato di Israele. Un muro che non solo li separa da Israele ma anche dal resto dei territori occupati (Cisgiordania), creando delle vere e proprie enclavi nelle quali interi villaggi saranno segregati.

Più volte si è tentato di sostenere la lotta contadina con la presenza degli internazionali, ma poco si è potuto fare concretamente contro un esercito che non ha mezze misure e spara proiettili di gomma che provocano danni permanenti alle persone colpite. A Biddu 15 giorni fa ci furono 4 morti, i proiettili erano veri, forse perchè non c’erano gli internazionali ne la stampa ufficiale.

La carovana è composta in gran parte da italiani ma ci sono anche due donne austriache e un greco, le persone che hanno partecipato provengono da diverse realtà ed organizzazioni italiane quali l’Arci, Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, Ya Basta – Global project e in occasione della manifestazione internazionale contro la guerra, si sono aggiunti anche alcuni mediattivisti di indymedia che stanno sostenendo la campagna contro il muro traducendo in italiano il sito http://italy.stopthewall.org e raccogliendo testimonianze video sui problemi che il muro causa alla popolazione civile.

Arci, Rifondazione Comunista e Giovani comunisti sono coinvolti in progetti di cooperazione in Palestina come anche Ya Basta che in più con global – project cerca di fare corrispondenze dalla Palestina.

La manifestazione della carovana in Palestina, in occasione della giornata internazionale contro la guerra, voleva denunciare il sostegno dei poteri forti ad Israele e alla politica militarista di Sharon, doveva anche però mostrare l’impegno civile dei gruppi israeliani che si oppongono a questa politica.

Si è scelto così di partecipare alla manifestazione organizzata dalla Coalition of woman for peace (coalizione delle donne per la pace), composta da diverse organizzazioni di donne israeliane e palestinesi.

La manifestazione doveva avvenire a Massha, un villaggio a nord di Ramallah dove un gruppo di donne palestinesi attendeva il nostro arrivo per fare una manifestazione lungo il percorso del muro.

Purtroppo i tre autobus su cui stavamo viaggiando sono stati fermati dalla polizia militare e non ci è stato concesso di raggiungere il villaggio. E anche dalla parte palestinese i soldati hanno impedito alle donne di svolgere la loro manifestazione.

La carovana e le donne israeliane hanno comunque manifestato davanti al check point di Tul Karm.

In questo modo i soldati e i loro superiori sono riusciti a impedire una manifestazione del tutto pacifica e a soffocare la voce di chi qui cerca di costruire lotte civili e un futuro democratico in questo paese che da troppo tempo soffre le conseguenze di una guerra che coinvolge quotidianamente la popolazione civile.