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Protesta delle reti ambientaliste. Marrazzo da che parte sta?

Publie le sabato 6 dicembre 2008 par Open-Publishing
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Protesta delle reti ambientaliste. Marrazzo da che parte sta?

ROMA - Questa mattina le reti ambientaliste si sono radunate davanti alla Regione Lazio per chiedere atti concreti alla Giunta di Piero Marrazzo sul fronte ambientale. Al sit-in hanno partecipato alcune centinaia di persone: l’Assemblea Permanente No Fly, il Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, la Rete No Turbogas di Aprilia e i movimenti contro il carbone di Civitavecchia.

"Siamo qui oggi - parla Marco Filippetti, portavoce della rete no turbogas -per continuare un percorso di condivisione nel metodo e nel merito contro la costruzione di grandi opere come queste nel Lazio. Ci sono delle responsabilità oggettive della giunta regionale sull’approvazione dei progetti. Il presidente della Regione aveva espresso la chiara intenzione di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, ma nonostante sia stato redatto un piano energetico regionale l’idea di costruire delle centrali è rimasto un punto imprescindibile per le attuali politiche. Ad esempio la turbogas di Aprilia sulla carta non rientra in questo disegno, eppure c’è tutta l’intenzione di realizzarla comunque. Vogliamo sapere da che parte sta Marrazzo, perchè se c’è coerenza con quanto promesso allora la prima cosa da fare rimane quella di ritirare subito il piano d’intesa."
Ma può anche accadere che una valutazione positiva d’impatto ambientale sia completamente ignorata. E’ il caso dell’area di Albano Laziale scelta per ospitare il nuovo inceneritore.

"Faremo subito ricorso al Tar - sentenzia Beppe - perchè di fatto i risultati incompatibili emersi dallo studio sul territorio sono stati ignorati volutamente . Ormai è chiaro che ci sia la volontà di eludere qualsiasi vertenza territoriale anche quando le ipotesi di danno ambientale siano più che fondate. A settembre avevamo presentato un esposto anche sulla discarica di Roncigliano, ma guarda caso il fascicolo è stranamente scomparso."

Anche a Civitavecchia la realizzazione della centrale a carbone dell’Enel ormai non convince più nessuno. L’azienda elettrica continua a parlare di carbone pulito, tuttavia agli agricoltori che producevano frutta e verdura nelle zone vicine sembra sia stato suggerito di convertire in floricoltura i loro campi.

A Ciampino, invece, nonostante le mobilitazioni popolari, il traffico avionico è rimasto pressocchè invariato. In pochi anni la massiccia presenza delle compagnie low cost ha drasticamente abbassato il livello qualitativo dell’aria e aumentato l’incidenza acustica. Sono state eseguite indagini epidemiologiche sul territorio che hanno confermato la presenza di sostanze altamente nocive al di sopra dei limiti previsti dalla Legge (PM10) prodotte dal traffico aereo, e l’aumento esponenziale di tumori all’apparato cardiorespiratorio. "Anche la scelta di realizzare un nuovo polo aeroportuale a Viterbo - dice Michela - servirebbe solo a trasferire un problema in un altro territorio, ma non a risolverlo alla sua base."

Gassificatori, inceneritori, nuovi aeroporti rappresentano solo la punta dell’iceberg dei tanti problemi ambientali che attraversano tutta la penisola e sui quali spesso le popolazioni locali non hanno nessuna voce in capitolo. Quest’oggi nemmeno una pioggia battente è riuscita a fermare i movimenti che hanno continuato per tutta la mattina a ribadire la pericolosità racchiusa nella realizzazione di opere ad altissimo rischio, e il conseguente stravolgimento dell’intero ecosistema. E di fronte a questo scenario nessuno, ma proprio nessuno, sembra volersi prendere la responsabilità. (Al. Amb.)

Messaggi

  • Approfitto di questa occasione per richiamare l’attenzione sulle posizioni ambigue di Rifondazione o almeno di alcuni suoi esponenti sulla questione inceneritori. Nell’ansia di partecipare allo scontro politico seguito allo scandalo Report/Di Carlo/inceneritori/coda alla vaccinara e sull’episodio dell’assalto al San Giacomo a colpi di sacchetti di monnezza, il segretario di Rifondazione Lazio, Torricelli, prima stigmatizza l’episodio.

    http://inceneritori-no-grazie.blogspot.com/2008/11/rifondazione-lazio-favorevole-agli.html

    Detto questo, mi sono sconvolto letteralmente a leggere il seguito del comunicato del Torricelli.

    "Questi signori (cioè i facinorosi che hanno assaltato l’ospedale San Giacomo) farebbero meglio a preoccuparsi di cosa stia facendo il loro sindaco Gianni Alemanno sul tema rifiuti, visto che il prossimo 31 dicembre chiuderà la discarica di Malagrotta e il Comune di Roma non ha pianificato alcunché".

    Fino a qui ci siamo: è vero, ma che sta facendo Alemanno per i rifiuti? Ha avuto già qualche mese di tempo a disposizione in cui avrebbe potuto SUBITO obbligare l’Ama, l’azienda municipale dei rifiuti di Roma, ad allargare velocemente la raccolta differenziata porta a porta, iniziata nel marzo 2007 in soli tre quartieri.

    «Al contrario - prosegue Giancarlo Torricelli - la Regione Lazio ha investito nell’ultima finanziaria ben 30 milioni di euro in 3 anni per la raccolta differenziata, cui si aggiungono gli oltre 175 milioni di euro di fondi Por sui rifiuti, di cui 40 milioni di euro destinati alla realizzazione di impianti di compostaggio. Queste sono risposte concrete a problemi concreti. Sarebbe auspicabile la stessa concretezza e serietà da parte del Comune di Roma sull’argomento».

    Qui veramente mi cadono le braccia e altre cose più in basso.

    Ma insomma, anche i rifondaroli sono per gli inceneritori? Ma di che soldi parla Torricelli? I casi sono due: o sbaglia lui o sbaglia Marrazzo, cioè il primo responsabile di tanta "concretezza e serietà".

    Ha detto Marrazzo nel suo blog su raccolta differenziata/inceneritori/diossina/nanopolveri/tumori/malformazioni (www.facciamoladifferenza.it):

    Io ho messo quaranta milioni di euro per gli impianti [e dillo che sono inceneritori, ndb] e trenta milioni per la raccolta differenziata ordinaria. Ora bisogna chiedersi che cosa fa Ama per la raccolta differenziata. Che cosa fa il comune di Roma per la differenziata? Io ci ho messo la faccia e i fondi. Ma non sono il commissario e la regione che possono amministrare la raccolta. Noi abbiamo presentato un piano regionale rifiuti che poggia le sua fondamenta sulla raccolta differenziata. Certo che se il comune di Roma non fa la differenziata, è evidente che gli impianti non bastano.

    Ma insomma ’sti soldi quanti sono? Questi giocano con i milioni di euro come fossero bruscolini... Secondo Marrazzo, i 40 milioni saranno spesi per gli impianti (l’eufemismo per chiamare gli inceneritori) mentre per Torricelli i 40 milioni sono per il compostaggio. Errore? Confusione? Oppure Torricelli non sa che cosa sia il compostaggio e che cosa sia un inceneritore? Francamente, visto che Marrazzo è stato commissario ai rifiuti e ora si è preso la delega ai rifiuti lasciata per decenza da Di Carlo, credo più (purtroppo) alla veridicità delle cose dette da Marrazzo.

    Per la cronaca: non so se Luigi Nieri, assessore al bilancio del Lazio nonchè uomo di Rifondazione, sia in contrapposizione con Torricelli e francamente non me ne frega molto. Fatto sta che Nieri ha detto di essere contro il quarto inceneritore (e non impianto di compostaggio) ad Albano. Torricelli è informato? Che ne pensa?

    P.S. scrivo qui queste cose perché nel sito di Rifondazione Lazio (peraltro accettabile rispetto alla media dei siti politici) non è possibile commentare gli articoli, partecipare a un forum o scrivere on line a qualcuno... Forse conviene che copiate un po’ Obama per quanto riguarda l’uso di Internet...