Home > Respingimenti dei migranti, Le Monde: "Vergogna all’Italia e (...)

Respingimenti dei migranti, Le Monde: "Vergogna all’Italia e all’Europa che tace

Publie le venerdì 15 maggio 2009 par Open-Publishing
4 commenti

Dedico questa traduzione a Piero Fassino, che, nelle ore in cui la Camera approvava un infame disegno di legge sulla “sicurezza”, si sperticava per legittimare e giustificare i respingimenti operati dal peggior governo che l’Italia repubblicana abbia mai conosciuto.

Articolo tradotto, qui

Messaggi

  • UNHCR smentisce Berlusconi: i respingimenti verso la Libia hanno colpito soggetti bisognosi di protezione

    Comunicato UNHCR da Roma dopo l’incontro "costruttivo", di oggi pomeriggio, con il ministro Maroni: si conferma che i recenti respingimenti del Governo italiano verso la Libia hanno colpito soggetti bisognosi di protezione e si invita il Governo a sospendere tali respingimenti.

    Viene così smentito clamorosamente Berlusconi che in una recente dichiarazione affermava che i soggetti sui barconi erano al 100 % soggetti non bisognosi di tutele.

    L’UNHCR nel suo comunicato ricorda che dei 36.000 migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2008 il 75% - due su tre- ha presentato domanda di asilo con un tasso di riconoscimento del 50%.

    L’UNHCR nel manifestare la propria preoccupazione per i recenti respingimenti ribadisce ancora una volta che non vi sono le condizioni necessarie per svolgere in Libia l’attività di vaglio delle domande d’asilo da parte dell’organismo internazionale dei rifugiati.

    15 maggio 2009

    STOP AI RESPINGIMENTI IN LIBIA

    ROMA, 15 maggio 2009 – Si è tenuto questo pomeriggio presso il Viminale l’incontro fra il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni ed il Rappresentante in Italia dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Laurens Jolles, per discutere delle implicazioni derivanti dalla politica dei respingimenti di migranti e richiedenti asilo verso la Libia attuata recentemente dal governo italiano.

    Nel corso dell’incontro, caratterizzato da uno spirito costruttivo, l’UNHCR ha ribadito che la nuova politica inaugurata dal governo si pone in contrasto con il principio del non respingimento sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, che trova applicazione anche in acque internazionali. Questo fondamentale principio, che non conosce limitazione geografica, è contenuto anche nella normativa europea e nell’ordinamento giuridico italiano.

    Confermando che fra coloro che sono stati rinviati in Libia vi sono persone bisognose di protezione, l’UNHCR ha reiterato la richiesta al governo affinché riammetta queste persone sul proprio territorio sottolineando che, dal punto di vista del diritto internazionale, l’Italia è responsabile per le conseguenze del respingimento.

    Il Rappresentante dell’UNHCR ha rivolto quindi un appello al governo affinché i respingimenti siano sospesi.

    (continua al link sottostante ...)

    http://www.unhcr.it/news/dir/26/view/558/stop-ai-respingimenti-in-libia-55800.html

  • Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
    Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
    Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
    Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.

    Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
    Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
    Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. (...)

    I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali. (...)

    (...) Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario
    Stiamo parlando di romeni? Stiamo parlando di albanesi? No stiamo parlando di italiani da una relazione dell’ispettorato dell’immigrazione al senato degli Stati Uniti di cui, devo dire la verità dà notizia il sito "aprileonline.info( che consiglio). Come diceva quello là? Meditate gente, meditate!!!!Michele

  • Visto che ora siamo alla fase" che ci frega dell’ONU" a quando la fase"oro alla patria"?Magari con Fede e Vespa che consegnano le fedi in diretta?