Home > ELEZIONI SPAGNOLE: DUE SPUNTI DI OSSERVAZIONE

ELEZIONI SPAGNOLE: DUE SPUNTI DI OSSERVAZIONE

par Franco Astengo

Publie le lunedì 25 maggio 2015 par Franco Astengo - Open-Publishing
1 commento

ELEZIONI SPAGNOLE: DUE SPUNTI DI OSSERVAZIONE di Franco Astengo
Al riguardo dell’esito delle elezioni amministrative spagnole possono essere esplicitati due punti di osservazione, forse non ancora analizzati in queste ore nell’immediato post-voto;
1) Il primo riguarda le modalità di presentazione di Podemos che, fedele all’impostazione già preannunciata “né di destra, né di sinistra” si è presentato, in particolare nelle grandi città metropolitane, ponendosi al centro di vaste coalizioni che a Barcellona e a Madrid hanno assunto proprio la veste di vere e proprie “liste civiche” e puntando all’elettorato moderato in particolare a quello in fuga del PPE . Si tenga conto che la partecipazione al voto ha sostanzialmente tenuto e quindi che queste liste hanno saputo intercettare la potenziale crescita dell’astensionismo ,a differenza di ciò che è accaduto in Italia recentemente da parte del M5S che pure presentava lo stesso obiettivo. Inoltre queste liste hanno già annunciato la prospettiva di alleanza con altri soggetti (il PSOE a Madrid) per formare i nuovi governi locali. Risalta così la differenza con altri soggetti presenti in diversi paesi europei: è presto accomunare il risultato spagnolo a una ripresa di una possibile sinistra antagonista a livello continentale. D’altro canto le caratteristiche degli Indignados spagnoli già facevano presagire una ipotesi di rappresentanza politica di questo tipo;
2) E’ altrettanto presto parlare, come ha sostenuto appena chiuse le urne Iglesias, di superamento del bipartitismo imperfetto che caratterizza da tempo il sistema politico spagnolo. Nel caso delle elezioni per le Cortes, infatti, il sistema elettorale (circoscrizioni con un numero molto ridotto di parlamentari, con i seggi attribuiti all’interno del collegio con il metodo d’Hondt e sbarramento senza recupero nazionale) richiederebbero, per spezzare definitivamente lo schema bipartitico, una ulteriore crescita elettorale di non facile realizzazione. A vantaggio di Podemos e delle sue coalizioni c’è da riflettere sul fatto che la forte concentrazione del voto per queste liste a Madrid e a Barcellona favorirebbe un processo di questo tipo, per la forte concentrazione di deputati da eleggere in quelle due circoscrizioni. Da tener conto, però, come sostenuto appena sopra che nel caso specifico la presentazione è avvenuta con liste di chiara connotazione “civica” e quindi rimane tutta da vedere la possibilità di ripetizione effettiva dell’exploit nel caso di consultazioni di tipo esclusivamente politico.
Insomma: ci sarà materia da studiare e da riflettere nei prossimi mesi.

Messaggi

  • Premesso che le stesse osservazioni da "sinistra" furono fatte a Syriza (non doveva piegarsi in pochi giorni?) sarebbe interessante sapere quand’è che Iglesias ha detto che Podemos non è né di destra né di sinistra.
    Glisso sull’accostamento col M5S, col quale Podemos non ha nulla a che fare, sia come teoria che come prassi, come non avevano nulla a che fare gli Indignatos, che pur non essendo dei duri e puri dell’antagonismo erano, come oggi Podemos, distanti anni luce dal M5S, rivelatosi, se mai ce ne fosse stato bisogno, un movimento reazionario qualunquista molto gradito al sistema... chissà perché.
    Poi sarebbe pure interessante conoscere quali alternative si propongono da "sinistra" per mettere mano ai governi dei paesi pigs, invece di stare a guardare e frignare.