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IL NAUFRAGIO DI BERLUSCONI

Publie le lunedì 4 aprile 2005 par Open-Publishing

Dazibao Elezioni-Eletti Governi

di Patrizia

Verso quali Paesi si dirigerà il povero naufrago Berlusconi?
Si nasconderà sotto il tunnel di Villa Certosa,che ha fatto proteggere da segreto di Stato?

Tutto il Paese gli ha mollato un formidabile ceffone.

Dalla piccola e orgogliosa Calabria,di cui ha cercato di strumentalizzare l’eroe,Nicola Calipari,alla Puglia,tradizionalmente conservatrice che sembra preferire il candidato di Rifondazione,dalla Liguria e,speriamo il Lazio.

Gli restano solo due regioni,al momento:Lombardia e Veneto.

Il piccolo Cesare aveva grandi ambizioni,alla Napoleone:voleva fare dell’Italia una sua azienda.E sull’Italia ha sciorinato una pioggia di bugie.

Chi crede più al venditore di fumo.Bondi,Cicchitto,Della Loggia?Credono poter continuare a prendere per i fondelli il popolo italiano,che ,secondo il piccolo Cesare va addomesticato a colpi di spot televisivi,perchè il pubblico a cui si rivolge sua Emittenza,dev’essere trattato come un ragazzino di tredici anni?Che formidabili ceffoni,sanno mollare questi ragazzini di tredici anni.Roba da farlo restare intontito per giorni.O forse l’ha già mandato in come,il pubblico di ragazzini di treci anni.
Non si può fare il capo del Governo,come uno squalo dei mari del Sud.

Una bellissima lezione per l’aspirante dittatore del XXI secolo.

Ecco l’Unità,sua preda preferita.


L’Unione vince ovunque. Berlusconi travolto
di red

Anche Lazio e Puglia vanno verso l’Unione. La sesta proiezione Nexus assegna un vantaggio crescente al centrosinistra in tutte le Regioni in bilico. Praticamente assegnate Liguria, Calabria, Campania, Abruzzo, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna. Altalena di emozioni in tre regioni. Nel Lazio dopo un recupero di Storace torna a crescere il vantaggio di Piero Marrazzo. Ora il candidato del centrosinistra è al 51,1 per cento, il presidente uscente al 47. In Piemonte Bresso al 50,8 Ghigo al 47,2. In Puglia Vendola vola. Per lui il 51 per cento. Fitto al 48,1.

Al centrodestra solo Lombardia e Veneto.

Secondo i Ds, che stanno elaborando proprie proiezioni sulla base dei dati invati dai seggi, Piemonte e Lazio si possono già assegnare al centrosinistra. In Puglia, invece, si va verso un testa a testa. A livello nazionale, afferma ancora la Quercia, l’Unione avrebbe raggiunto il 52,3% dei consensi contro il 44,1% per la Cdl.

Il dato finale dell’affluenza comunicato dal ministero dell’Interno è del 71,4 per cento, in calo dell’1,6 rispetto al 2000.

I primi commenti
«Gli italiani ci chiedono di prepararci a governare», commenta Romano Prodi osservando la vittoria dell’Unione. I dati parlano chiaro: «Quando siamo sereni, uniti e propositivi vinciamo. Abbiamo largamente vinto in numero di voti e Regioni». Anche per il segretario Ds Piero Fassino «l’Unione vince in modo incontestabile. La maggioranza di Berlusconi non è più riconosciuta dalla maggioranza degli italiani».

Massimo D’Alema è euforico: «Non so chi è stato a dire per primo che le vere primarie sarebbero state le regionali. Non mi ricordo - ironizza - un uomo politico di cui ho una certa conoscenza da parecchio tempo». Il riferimento ovviamente è a sé stesso. E subito una nuova previsione: «Quando faremo la proiezione sui collegi, ho l’impressione che per Berlusconi sarà scioccante».

Grande festa a Roma al comitato di Piero Marrazzo. Il candidato del centrosinistra, accolto dalle note della Canzone popolare, ammonisce: «Nessuno dica che il voto è stato condizionato dalla morte del Papa: lo dobbiamo per rispetto ai cattolici e per noi stessi». Grande gioia, ma senza dimenticare la recentissima scomparsa di Giovanni Paolo II: «Aspettiamo ancora una pò - ha detto Marrazzo- non usiamo parole di festeggiamento specialmente in segno di rispetto per la morte del Santo Padre. anche in questo ci contraddistinguiamo dagli altri».

Nel centrodestra tacciono i leader. Forza Italia mette le mani avanti: «Va fatta una valutazione complessiva del risultato - dice il coordinatore Fabrizio Cicchitto - Emerge comunque un dato per quanto riguarda Forza Italia e tutta la coalizione. Pesa la mancata presenza in campo di Berlusconi». Di tutt’altro avviso Bruno Tabacci dell’Udc. Gli italiani, dice, «hanno interpretato il voto come un referendum su Berlusconi». E lo hanno bocciato. Per Domenico Nania, An, «resta da capire se all’interno della Casa delle libertà, rispetto ad un mantenimento in termini di voti dei partiti della coalizione, dovesse essere soltanto Forza Italia a registrare una pesante sconfitta. È ovvio che porrebbe a tutti noi ma prima a Forza Italia dei motivi di riflessione

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