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La dolce rivoluzione di Nichi

Publie le giovedì 7 aprile 2005 par Open-Publishing
1 commento

Dazibao Elezioni-Eletti Partito della Rifondazione Comunista Parigi

di Titti De Simone

Il voto del 3 e 4 aprile è un vero e proprio terremoto politico che segnala
la crisi profonda del centrodestra e delle sue politiche liberiste sul solco
di un processo democratico e partecipato alla politica, aperto dalle lotte e
dai conflitti dei movimenti.

La vittoria di Nichi Vendola in Puglia è l’annuncio di un altro mondo possibile, di una primavera che dal sud ha contaminato e contaminerà gli scenari futuri del paese.

Una vittoria politica e culturale, che ricostruisce un nuovo immaginario collettivo in
cui radicalità e diversità sono paradigma di una alterità alla disumanità
del liberismo, al razzismo, all’omofobia, al primato della disuguaglianza di
cui è portatrice la globalizzazione.

Nichi interpreta anche l’alfabeto di una narrazione profonda, ancorata alla straordinaria ribellione del pensiero meridiano, che ha il volto radicale della domanda di libertà e legalità. La politica può rinascere, e affidare la propria missione trasformatrice nell’intreccio fra una leadership e la gente, rompendo distanze,
separazioni, esclusioni costruite seguendo logiche autoritarie.

La politica può rinascere nella costruzione di questa nuova cultura politica, di
orizzonti grandi di cittadinanza plurima. Viene da qui e non per caso, ma
per storia. E ce ne siamo accorti in migliaia già il giorno del Gay Pride di
due anni fa quando Bari e la sua gente accolsero con bellezza quella
straordinaria giornata di liberazione.

La vittoria di Nichi ci consegna alla rinascita di valori, ideali, relazioni, un nuovo umanesimo fondativo della politica. Al centro la persona, i suoi sogni, il suo diritto alla felicità.

Con Nichi vince una Puglia diversa a cui diciamo grazie.

E’ un sogno che si realizza e parla a tutti di una possibile differente civiltà, in Europa e nel mondo. Tanti auguri carissimo compagno.

Messaggi

  • Il probelma è solo uno.
    Come si concilieranno Niki Ventola e Bertinotti nell’ambito del centro-sinistra?
    A mio avviso ci sono pochissimi margini di tolleranza all’interno di una coalizione ove coesistono ex democristiani e la maggioranza della sinistra moderata. Le coalizioni elettorali sono necessarie per andare al governo...ma poi?
    Saranno capaci di rimanere uniti con le proposte quasi ricattatorie di Bertinotti?
    Staremo a vedere....intanto già c’è chi scalpita e vuole la sua controparte.
    Ciao da Daniele