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Primarie, Don Gallo: "Rinuncio, ma i movimenti devono essere ascoltati"

Publie le martedì 30 agosto 2005 par Open-Publishing

Dazibao Movimenti Elezioni-Eletti

di red

Alla fine Don Gallo ha detto no. Dopo la ridda di voci e il moltiplicarsi di commenti sulla sua candidatura alle primarie (sponsorizzata in primis dai disobbedienti Casarini e Caruso ma accolta con qualche «imbarazzo» da Rifondazione, come dice lo stesso Dan Gallo), il prete “no global” annuncia ufficialmente di rinunciare alla corsa. Non sarà lui il candidato senza volto dei movimenti.

I motivi del suo passo indietro, Don Gallo li spiega in una nota ufficiale: «Consapevole dei miei limiti ho riflettuto profondamente. Per continuare, dopo 46 anni di presbiterato, ad essere ’in comunione con la Chiesa’ ho chiesto indicazioni al mio Vescovo, Cardinale Bertone (non esistono Chiese acefale, cioè senza Pastore)». Risultato: «Con molta serenità rinuncio a qualunque candidatura».

Un veto della Curia dunque? Nella lettera di due pagine inviata a media e agenzie di stampa il prete genovese spiega: «Differentemente dall’ultimo Referendum in cui era la mia coscienza individuale ad essere interpellata per un dovere civico personale, in questa circostanza di pubblica competizione, a mio avviso, sarei entrato in tutte le comunità parrocchiali e religiose. Non desidero provocare “turbamenti”». Ma, continua il prete no global: «Auspico per tutti i Cattolici, alla luce del Concilio Vaticano II, un’approfondimento del rapporto irrinunciabile tra Fede e Politica, lontano da qualunque integralismo e fondamentalismo».

Che la decisione di Don Gallo sia dovuta a un dictat della Chiesa o meno quello che è certo è che, anche se non sarà Don Gallo a indossare il passamontagna arcobaleno per rappresentare al tavolo delle Primarie il cosiddetto “movimento dei movimenti”, i motivi che hanno portato alla sua candidatura rimangono tutti e Don Gallo non li sconfessa. Anzi li ribadisce con fermezza. «Quello che si cercava era un “nome” con nessuna velleità di essere in ’contrapposizione’, senza lanciare sfide, senza ambizioni di ’potere’» spiega il prete genovese che più sotto ribadisce: «La vicenda ha messo in luce l’esistenza di un problema irrisolto tra una certa area del Movimento e i partiti, non escluso il Prc. Il confronto, dopo il G 8 di Genova, è ancora molto complesso. I giovani attendono, sperano, lottano, soffrono troppo delle ingiustizie. Rimangono smarriti. Non accettano più l’assenza di futuro: temono ancora una volta l’inciucio».

Per questo Don Gallo annuncia di volere rimanere, anche più di prima, vicino ai movimenti e sottolinea come il vero obiettivo delle primarie debbano essere i contenuti: «Quali? Quelli espressi in questi anni dal Movimento dei movimenti», scrive Don Gallo. Ossia: l’amnistia per i reati legati alle sociali (Genova compreso) e tutte le problematiche legate al carcere, la chiusura totale dei Cpt come chiesto dai presidenti delle 14 regioni, la lotta per la “Pace preventiva” («Il ritiro dei nostri soldati è inderogabile.....)» scrive Gallo) e infine «il pianeta “Droga”» (parola d’ordine: «ducare, depenalizzare e non punire»).
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Insomma, insiste Don Gallo, «se si crede nei movimenti, bisogna essere capaci di entrare, senza egemonie, nella Democrazia partecipativa, dal basso» scrive il prete. Un messaggio a Rifondazione e alla cosiddetta “sinistra radicale”? per i Verdi risponde Cento: «Ci impegniamo a recepire le quattro priorità, indicate nei giorni scorsi da Don Gallo, nel programma di Pecoraio Scanio per le Primarie - dice il coordinatore dei Verdi - Non c’è dubbio che la provocazione del candidato senza volto rappresenta anche all’interno dell’Unione un elemento utile con cui tutte le forze del centro sinistra dovranno confrontarsi all’interno del dibattito di questa settimana».

La provocazione è servita. Anche perché se Don Gallo rinuncia altri “candidati senza nome” potrebbero farsi avanti. «Mi auguro, con tutto il cuore, che un altro dopo di me presti il suo nome al “senza volto” col passamontagna arcobaleno» scrive Gallo prima di salutare i suoi sostenitori.

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