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Quel francobollo dimenticato

Publie le martedì 26 aprile 2005 par Open-Publishing
3 commenti

Dazibao Discriminazione Democrazia Storia

di Giancarlo Pacchioni

Il programma filatelico 2005 delle Poste Italiane fece già discutere nell’occasione del francobollo commemorativo di Luigi Calabresi, oggi lascia fortemente perplessi la mancanza di un francobollo commemorativo del sessantesimo anniversario della Liberazione.

Tuffiamoci nel passato e ripercorriamo alcuni passi significativi della memoria storica della filatelia italiana.

I primi francobolli della Repubblica Italiana sono quelli della serie “Democratica”, la serie completa è costituita da ventitré valori, tra questi è eloquente il disegno di A. Lalia: un martello spezza una catena, il popolo italiano è finalmente libero.

Nel 1946 compare la serie “Avvento della Repubblica”, nel 1948 due valori vengono dedicati alla “Proclamazione della nuova Costituzione”: la parola “LEX” viene scolpita sul marmo.

Stupenda è l’emissione del 20 ottobre 1950 denominata “Italia al Lavoro”, emissione questa, nella quale vengono rappresentate attività operaie ed artigiane.

Il primo giugno 1954 un francobollo da 25 lire ricorda il “Decennale della Resistenza”, mentre dal 1955 al 1957 viene emessa una nuova serie “Italia al Lavoro” i cui soggetti sono identici ai corrispondenti valori dell’emissione del 1950.

Il 2 giugno 1956 quattro valori per il “Decimo anniversario della Repubblica”, il 9 maggio 1958 tre valori per il “decennale della Costituzione Italiana”, 12 agosto 1961 sei valori per il “Centenario dell’Unità d’Italia”.

24 aprile 1965 “Ventesimo anniversario della Resistenza”, 6 valori i cui soggetti sono gli internati militari, l’esercito di liberazione, i perseguitati politici e razziali, la resistenza in montagna, la resistenza nelle città, le città martiri.

1 giugno 1966 “Ventennale della Repubblica, 12 giugno 1971 “Venticinquesimo anniversario della Repubblica”.

23 aprile 1975 “Trentesimo anniversario della Resistenza”, 3 valori: monumento “Quattro Giornate” (Mazzacurati, Napoli), monumento “Fosse Ardeatine” (Coccia, Roma), monumento “Resistenza” (Mastroianni, Cuneo).

23 aprile 1975 “Il sacrificio di Salvo D’Acquisto”, 2 giugno 1978 “Trentesimo anniversario della Costituzione”.

Un francobollo a ricordare il primo maggio viene emesso il 29 aprile 1983, vengono rappresentati i festeggiamenti per il varo di una nave, il 29 aprile 1990 viene emesso “Centenario del primo maggio”.

25 settembre 1993 “Avvenimenti storici della seconda guerra mondiale”, 3 valori: 1943 deportazione degli ebrei romani, eccidio dei fratelli Cervi, le quattro giornate di Napoli.

1 giugno 1996 “Cinquantesimo anniversario della Repubblica Italiana”, 2 gennaio 1998 “Cinquantesimo anniversario della Costituzione Italiana”.

Interrompiamo il nostro tuffo nel passato e torniamo al 2005. Vediamo alcuni dei francobolli emessi nel 2005 o che ne è stata programmata la stampa entro la fine dell’anno in corso: “Centenario dell’Aci - Automobile Club d’Italia”, “Commemorativo di Luigi Calabresi”, “Ricordo dell’esodo dall’Istria, Fiume e Dalmazia”, “Centesimo anniversario del Rotary Internetional”, “XIV edizione dell’Esposizione Quadriennale di Roma”, “Inaugurazione del Nuovo Polo Fiera Milano”, “XX anniversario della ratifica dell’accordo di modificazione del Concordato tra la Santa Sede e l’Italia”, “Centenario delle Ferrovie dello Stato”, “Francobollo dedicato alla migliore produzione televisiva relativa all’immagine positiva della Famiglia”.

Il sessantesimo anniversario della Liberazione non merita un francobollo, dobbiamo dimenticare le nostre radici, la memoria storica del nostro Paese deve essere rimossa dalle nostre coscienze. Cosa dire invece del francobollo sulla migliore produzione televisiva? Il messaggio è chiaro, non dobbiamo sforzarci a ricordare, esiste ed è esistito solo quello che la nostra amica televisione ci aiuterà a memorizzare.

Messaggi

  • Mio caro Giancarlo
    per le Poste, il famigerato commissario Calabresi, quello che liberava gli anarchici gettandoli direttamente dalla finestra, sembra piu’ importante di chi libero’ la repubblica dai nazifascisti gettandoli fuori dai confini. Ma forse 60 anni di democrazia valevano qualche attenzione in piu’. In quanto al francobollo sulla famiglia in tv e’ chiaro perche’ le poste lo hanno preferito alla liberazione, vuoi mettere la liberazione con ‘Un medico in famiglia’ replicato cinque volte!?
    Visto quello che conta, se mi consente, allora, un francobollo a Berlusconi e a Vespa fa d’uopo.
    viviana

    • Cara Viviana,
      ti sei scordata del trio delle meraviglie: Fede, Bondi e Shifani!

      Giancarlo

    • Caro Giancarlo
      ma com’e’ che mi metti sempre allegria?
      ...ahh, il francobollo ’Fede, Bondi e Schifani’...! che idea!! E poi lo chiamiamo ’le tre grazie’ come il gruppo del Canova. Purche’ si vestano alla stessa maniera!
      Per vedere come, vai a http://www.francescomorante.it/pag_3/301bf.htm
      L’hai vista la foto ’Teneroni’ di Berlusca che bacia Tremonti? E uno che chiedeva "Ma chi e’ quello attivo e chi quello passivo?"
      E hai sentito che quel Landolfi al posto di Gasparri per le tv e le poste e’ lo stesso che approvo’ il blitz su Indymedia? Ottimo per le comunicazioni! Il tizio sbraitava: «Aver oscurato il sito di Indymedia è stata una cosa buona e giusta: non si trattava di controinformazione, ma di un sito che sputava fango e veleno, pieno di oscenità». Nel novembre del 2003 Landolfi era stato il primo firmatario di una interpellanza urgente presentata subito dopo la strage di Nassiriya. Nel testo si denunciava: «sul sito italy.indymedia.org vengono pubblicati giudizi vergognosi, offensivi, infamanti e penalmente rilevanti nei confronti dei militari italiani impegnati in Iraq nell’ambito della meritoria azione di pace». C’e’ da aspettarsi proprio una comunicazione migliore da uno cosi’!? Sulla televisione ci metteremo l’elmetto o il berretto da squadrista.
      ....ma buttateli tutti nel rusco, come si dice a Bologna...!
      viviana