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THAILANDIA: AMNESTY CHIEDE DI INDAGARE SULLA MORTE DI ALMENO 84 DIMOSTRANTI

Publie le mercoledì 27 ottobre 2004 par Open-Publishing

Dazibao Manifestazioni-azioni



de Amnesty International

Amnesty International ha chiesto al governo thailandese di aprire un’indagine
imparziale sulla morte di almeno 84 dimostranti nel sud del paese. Secondo fonti
ufficiali, 78 persone sono morte soffocate dopo essere state tratte in arresto,
e almeno altre sei a causa delle ferite da arma da fuoco riportate durante la
manifestazione.

’Le denunce secondo cui le autorita’ avrebbero agito con un uso eccessivo della
forza devono essere oggetto di un’inchiesta immediata. Questa dovra’ riguardare
anche le circostanze in cui almeno 78 persone sono morte per soffocamento dopo
essere state tratte in arresto in modo inumano. I responsabili dovranno essere
sospesi dal servizio in attesa dei risultati dell’inchiesta e sottoposti a processo’
? ha dichiarato un portavoce di
Amnesty International.

Il 25 ottobre almeno 3000 manifestanti si erano radunati di fronte alla
stazione di polizia del distretto di Tak Bai, nella provincia di
Narathiwat, insieme a un gruppo di persone che reclamavano la
scarcerazione di loro parenti, impiegati nelle strutture volontarie di
difesa dei villaggi, detenuti per il sospetto di aver passato armi a
gruppi di insorti.

Pur riconoscendo il bisogno delle forze di sicurezza di difendersi in caso
di attacco, Amnesty International sollecita il governo della Thailandia a
garantire che esse usino la forza solo quando strettamente necessario, in
modo proporzionale alla gravita’ della minaccia e con l’obiettivo di
preservare la vita umana, come stabilito nel Codice di condotta dell’Onu
per le forze dell’ordine.

Amnesty International chiede inoltre di assicurare che le 1300 persone che
sarebbero state arrestate, sulla base della legge marziale, dopo gli
incidenti abbiano immediato accesso ad avvocati, familiari e assistenza
medica e che non siano sottoposte a trattamenti o pene crudeli, inumani e
degradanti.

L’organizzazione per i diritti umani, infine, rinnova la richiesta di
un’indagine indipendente su altri casi di possibile uso eccessivo della
forza nella repressione di rivolte violente nelle quattro province
meridionali del paese, tra cui l’episodio del 28 aprile di quest’anno,
quando oltre cento persone sospettate di aver attaccato postazioni della
polizia vennero uccise dalle forze di sicurezza.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 26 ottobre 2004

Amnesty International - Sezione Italiana ONLUS

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