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Paolo Persichetti : "Il nemico inconfessabile"

Publie le samedi 27 décembre 2003 par Open-Publishing

Il "sans papier" dei fuorusciti

« Quando la Francia ha dato asilo politico a gente
che era stata condannata nel nostro paese, non abbiamo certo
assalito l’ambasciata, abbiamo rispettato quella decisione ».
Interrogato sul caso Ocalan, nel cortile dell’Eliseo, il
24 novembre D’Alema ha risposto così, accennando
ai fuoriusciti italiani che vivono a Parigi.

Era stato Mitterrand, dopo la sua elezione a presidente
della Repubblica nell’81, ad accogliere quei protagonisti
degli anni di piombo italiani che erano fuggiti in Francia
per evitare le pene severe previste dalla legislazione d’emergenza
contro il terrorismo.

C’è chi ha fatto l’operaio, chi si è trovato
un posto da giornalista o ha vinto un concorso da ricercatore
chi, infine, si e scoperto la vocazione dello scrittore.
Figli, famiglie e alcuni punti di incontro, come la libreria
italiana di Rue du roi de Sicile, certe trattorie o i locali
dove Scalzone organizza i suoi incontri teatrali e letterari.
Ma l’Europa e l’applicazione del trattato di Schengen, che
rende esecutivo in ogni paese il mandato d’arresto emesso
da un altro stato membro, ha sconvolto la vita di questa
mini comunità italiana. La polizia ha arrestato alcuni
fuoriusciti - altri ne avrebbe potuto arrestare in qualunque
momento - per avviare la procedura d’estradizione. Ma Jospin
è intervenuto rapidamente, dopo appena dieci giorni,
per ribadire che il governo della gauche plurielle avrebbe
tenuto fede agli impegni di Mitterrand. Così persino
Scalzone, che si voleva ultimo degli esuli, ha ottenuto
tre mesi fa i documenti. Non li ha, invece, Paolo Persichetti
che con Scalzone firma un libro, "Il nemico inconfessabile",
che sarà in libreria, sia in Italia che in Francia,
alla fine di gennaio. Persichetti, infatti, è stato
oggetto di un decreto di estradizione già quando
era primo ministro Balladur (e la destra usava fare i dispetti
all’allora presidente Mitterrand). Così ora quest’uomo,
rimasto implicato quando era poco più che un ragazzo
nell’ultimissima fase della lotta armata in Italia, viene
semplicemente ignorato : nessuno lo arresta ma è rimasto
l’unico "sans papier" tra i fuoriusciti italiani.
Scalzone sostiene che sarebbero state esercitate pressioni
da parte del ministero di Grazia e Giustizia per riavere
in Italia uno almeno dei fuggitivi. Perciò si appella
al ministro Diliberto e minaccia persino lo sciopero della
fame.

Caso Persichetti a parte, nel libro, fin dalla prefazione
di Erri de Luca, si sostiene che la lotta armata era conseguenza
inevitabile dello scontro sociale negli anni settanta. E
tuttavia, sostengono Scalzone e Persichetti, gli intellettuali
di sinistra, lo Stato, la democrazia italiana non vogliono
riconoscere, non intendono confessare, il carattere politico
di quella stagione : di qui il titolo "Il nemico inconfessabile".

Di queste storie, di questo modo particolare di vivere
da Parigi la storia recente d’Italia, si occupa un film,
presentato, alla cinemateque francaise, nel grande complesso
delle Halles. Il titolo è "Ciao Bella Ciao"
e l’autore Jorge Amat, figlio di un comunista spagnolo.
Si apre con il viaggio di ritorno in Italia di Toni Negri,
con la sua scelta di andare in carcere per strappare una
soluzione politica del problema dei fuoriusciti. Poi immagini
di repertorio (Valle Giulia, Parco Lambro, i funerali a
Milano dello studente Zibecchi) si alternano alle interviste
realizzate a Parigi con gli "esuli".

Marongiu - che ora è giornalista a "Liberation"
- racconta nel film gli incontri di calcio fra fuoriusciti
italiani e spagnoli, o greci, o marocchini, o iraniani.
Poi sono passati gli anni e a poco a poco le altre squadre
scomparivano : i giocatori potevano tornare al loro paese.
« Allora uno comincia a pensare alla storia - dice
Marongiu - la Comune di Parigi fece migliaia e migliaia
di morti, ma dieci anni dopo, nel 1881, nelle colonie penali
di oltreoceano non c’era più nessuno dei comunardi ».
Gli stati dopo crisi politiche, insurrezioni e repressioni,
scelgono in genere di voltare pagina. E in Italia ?

Adriana Bellini
Liberazione 27 dicembre 1998