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12.01.2012: IL PARLAMENTO SI E’ DEFUNTO
par Lucio Galluzzi
Publie le sabato 14 gennaio 2012 par Lucio Galluzzi - Open-PublishingGLI SQUALLIDI RAPPRESENTANTI DI SE’ STESSI
E’ un modello tipico nostro, italiano, quello della politica mestierata, umiliata e continuamente prostituita per uso e consumo privato dei Governi e Parlamenti che si succedono.
La politica nazionale non è mai stata al servizio del popolo votante.
E’ come se i cittadini non esistessero se non solo quando devono mettere le croci sulle schede elettorali.
Il potere e i suoi "addetti" vogliono solo il voto; la perpetuazione delle poltrone: di padre in figlio, da nonno a nipote, da cugino a zia e ultimamente anche da amante occasionale/utilizzatore finale a troia.
Poi si dimenticano che esiste il Paese.
Diventano loro la Nazione.
Poco più di due migliaia di persone si permettono di tutto e di più: arroganti, sicumerosi, convinti di non dover mai dare conto del loro operato ad alcuno.
Più sono scesi al basso impero e maggiore è stata, ed è, la follia reiterata dei politicanti.
Ormai incapaci persino di un minimo ragionamento elementare logico.
Ci hanno fatto scoprire che andare a puttane, meglio se minorenni, è cosa buona e giusta; ed è ancora più encomiabile se trombano in promiscuità.
Hanno detto all’Italia che vendere il proprio corpo a ricchi signori anziani, non è meretricio, ma affetto e sentimento; che nessuno può permettersi di contestare la seconda carica dello stato, attaccarlo, informare la gente, soprattutto se nei parchi delle sue ville e all’interno di Palazzi istituzionali si "diverte" in orge, infila crocefissi in mezzo ai seni di sue protette travestite da suore o assume al suo servizio mafiosi pluriomicidi.
Guai a chi lo fa, perché parte in guerra il Collegio dei Grand’avvocati, protettori di Regime, parlamentari a loro volta, rappresentanti e votanti per il partito dell’interessato: nessun conflitto d’interesse, ci mancherebbe pure.
Ridere al telefono durante una scossa di terremoto mortale e catastrofica, sfregandosi le mani per i soldi da guadagnare con la ricostruzione, è normale.
Il tizio che l’ha fatto non solo non è in galera, ma ride ancora, dietro le inferriate delle sue megatenute, talmente estese che per andare ai cancelli usa la macchinina elettrica da golf; porta la mamma al ristorante in elicottero, atterra su spiaggia di demanio pubblico e tutto va bene così.
Loro possono fare tutto.
Al gabbio non ci vanno.
Si sono fatte le leggi per non finirci.
Non sono il ragazzo rumeno di 25 anni che per aver rubato un po’ di cioccolata si è preso due anni di carcere.
Non sono neppure Stefano Cucchi.
Si sono fatti la norma per truccare le elezioni e poter vincere sempre loro.
A nulla serve che oltre un milione e duecento mila cittadini abbiano chiesto il Referendum per l’abrogazione della norma Porca Calderoli.
La Corte Suprema ha detto che va bene così; semmai ci pensino gli stessi parlamentari a fare un’altra legge più consona ai loro bisogni.
Una sola voce si è levata dalla cloaca per esprimere senza mezzi termini lo schifo di questa decisione, ed è stata subito alzata di scudi di tutti i prodi cavalieri, stallieri e servitori vari del marcio potere imperante.
Anche Napolitano si è molto arrabbiato, ha alzato la voce.
Come se qualcuno lo ascoltasse ancora.
E’ quantomeno singolare un Presidente della Repubblica che parteggia sempre e solo per i Governi illegali e le maggioranze in saldo.
La Costituzione stabilisce un altro ruolo per la sua figura: è il garante del rispetto della Carta e lo è per noi cittadini, non certo per gli amici mestieranti la politica privata.
Poi c’è il Papa e tutta la Santa Sede, un governo all’interno dei governi italiani, da sempre.
Dettano Legge, lo fanno su tutto.
Mai una sola volta hanno preso posizione netta contro i grandi peccatori governanti, da scomunicare; anzi, li ricevono, si fanno baciare le mani, elargiscono benedizioni e li comunicano pure.
Per i normali cittadini questo non avviene.
A un divorziato del popolo viene negata l’Ostia e anche la partecipazione all’assemblea dei fedeli; insomma: non è gradito a messa ed è escluso dai sacramenti.
Potere fortissimo dentro potere forte, solo per i forti.I deboli, cioè tutti noi, possono andare letteralmente all’inferno, che è qui su questa Terra, da tempo, adesso.
Gli strangolatori della politica vera, ora, ne hanno inventata un’altra, raccapricciante: il Codice Penale se applicato a loro è questione politica.
Il primo che lo ha detto è stato quel tizio di Arcore, gli ultimi, in ordine di tempo, la Mummia Bossi e il rappresentante della Lega Nord nella Commissione Parlamentare per le Autorizzazioni a Procedere.
Così adesso sappiamo che Nicola Cosentino, o’ merikano, è stato salvato dall’arresto perché "è una questione politica".
Tradotto vuol dire: noi Lega Nord e Radicali ti graziamo il presunto camorrista perché poi una mano lava l’altra.
Da vomito globale.
Non si sta a discutere qui della colpevolezza o meno di Cosentino.
Il problema è molto più peso: è Costituzionale definire politico il Codice Penale e l’azione della Magistratura o è Golpe pieno?
Il Capo dello Stato sicuramente questa cosa dovrebbe chiedersela.
Dovrebbero già esserci i vari Rodotà e Violante a stracciarsi le vesti e graffiarsi il viso.
Invece va tutto bene.
Lo chiamano "garantismo".
Io preferisco chiamarlo merdaio, dove neppure le feci vogliono più permanere.
Una latrina asettica, senza alcuna presenza biologica.
Una morte totale.
Con il voto su Cosentino il Parlamento si è auto defunto.
I politicanti hanno perso ogni barlume minimo di credibilità.
Ora appaiono in tutta la loro triste e ferale realtà: terminale.
Quello che non sono riusciti a fare gli italiani pecoroni in venti anni di fascismo ballusconiano,se lo sono fatti loro, da soli.
Come poteva essere diversamente, vista l’idiozia che hanno sempre dimostrato?
Non è stata la cacciata di Berlussonini il cambio di pagina, lui ha solo consegnato il testimone a nuovi e più preparati vampiri; è la giornata politica del 12 gennaio 2012 che segna l’inizio della fine di questi dementi.
Ora possiamo goderci lospettacolo degli scannamenti gli uni con gli altri.
Un po’ di divertimento per noi in mezzo a questo sfacelo
Amen