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2 Febbraio 1977 - Paolo e Daddo

par Radisol

Publie le sabato 2 febbraio 2013 par Radisol - Open-Publishing
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2 febbraio 1977. Mentre alla Camera viene approvata una risoluzione che impegna il ministro dell’istruzione Malfatti, preoccupato dal precipitare degli eventi all’università, a sospendere a tempo indeterminato la circolare sui piani di studio, migliaia di giovani si ritrovano alla Sapienza, dove il giorno prima un gruppo di fascisti aveva sparato e ferito gravemente due studenti.

In 50.000 partono in corteo dirigendosi dapprima al Policlinico dove è ricoverato in gravi condizioni Guido Bellachioma e poi verso la sede del Fronte della Gioventù di via Sommacampagna che viene assaltata e data alle fiamme al coro di "Sommacampagna è bruciata, la nostra vendetta è appena cominciata".

A quel punto, in migliaia si dirigono verso la facoltà di Magistero che è stata occupata, quando improvvisamente in piazza Indipendenza una 127 bianca irrompe in coda al corteo. Ne escono due agenti in borghese che iniziano a sparare raffiche di colpi d’arma da fuoco. Sono le squadre speciali di Kossiga alla loro prima apparizione. Si tratta di poliziotti in borghese con mansioni speciali per le manifestazioni. Altri spari giungono dai diversi punti della piazza e dal corteo. Rimangono gravemente feriti uno degli agenti in borghese e due manifestanti, Paolo Tommasini, di 24 anni e Leonardo (Daddo) Fortuna, di 22 anni, giovani proletari di Primavalle e militanti dei Comitati Comunisti.

Sono da subito chiare per gli studenti le responsabilità della polizia nella sparatoria. Nel pomeriggio si tiene all’università un’assemblea indetta dal Comitato di lotta che denuncia la trappola poliziesca di piazza Indipendenza e chiede l’abrogazione della circolare Malfatti.

Intanto il Pci attraverso il suo giornale si schiera a difesa dell’operato delle forze dell’ordine e accusa gli studenti cosiddetti autonomi di essere sullo stesso piano dei fascisti. Questa presa di posizione del Partito comunista, totalmente proiettato verso il compromesso con la Dc, segnerà di fatto una spaccatura rinsanabile con il movimento che rivendicava invece la sua autonomia dalle organizzazioni partitiche.

Per i fatti di piazza Indipendenza nessun poliziotto è stato mai processato. Paolo e Daddo furono condannati per tentato omicidio e si fecero lunghissimi anni di galera portandosi dietro le ferite di quel giorno.

L’infernale macchina repressiva di Kossiga aveva appena iniziato a mietere le sue vittime.

"Daddo" Fortuna ci ha lasciato il 17 Febbraio 2011

Portfolio

Messaggi

  • "La pistola y il corazon"

    Parte 1/2 - Un unico video diviso in due per ragioni di caricamento ed è dedicato a Leonardo Fortuna detto Daddo (20 settembre 1955 - 17 febbraio 2011), alla moglie Francesca e alla figlia Nina. "La pistola y el corazon" racconta la storia di due scatti del fotografo Tano D’Amico che sono a nostro avviso la sintesi iconografica di un anno fondamentale per la storia contemporanea del nostro paese.

    Roma, 2 febbraio 1977, piazza Indipendenza

    "Il corteo si dirige verso piazza Indipendenza per raggiungere Magistero che, nel frattempo, è stato occupato. All’angolo di piazza Indipendenza sostano una decina di persone sulla cui identità non sarà mai fatta chiarezza. Sulla coda del corteo piomba una 127 bianca targata Roma S48856. E’ una civetta della Questura. La macchina viene fermata a colpi di sampietrini. Ne esce l’agente Domenico Arboletti, 24 anni. Incomincia una sparatoria che, secondo alcune testimonianze, coinvolge alcune delle persone ferme sull’angolo di Piazza Indipendenza. L’agente Arboletti si accascia colpito alla testa. E’ gravissimo e rimarrà fra la vita e la morte per più di un mese. Contemporaneamente l’autista della 127 impugna il mitra e fa fuoco contro le coda del corteo che si era disgregata dopo i primi colpi. Sono raggiunti da proiettili e feriti gravemente Leonardo Fortuna (Daddo), 22 anni, e Paolo Tomassini, 24 anni" (Piero Bernocchi, Dal ’77 in poi, Roma, Erre Emme, 1997; pag. 146).

    Da un’idea di "gli amici di Daddo": Lanfranco, Giancarlo, Claudio, Paolo, Turi, Giorgio, Sergio e Gibo,

    Scritto da:

    Claudio D’Aguanno

    Maurizio ’gibo’ Gibertini

    Operatori di ripresa:

    Manuela Costa

    Maurizio ’gibo’ Gibertini

    Realizzazione e montaggio:

    Maurizio ’gibo’ Gibertini

    Un doveroso ringraziamento a:

    Tano D’Amico

    Luca Cafagna

    Paolo Tomassini

    AAMOD -Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
    e a tutti coloro che anche con atteggiamento solidale hanno contribuito alla realizzazione di questo tributo

    VIDEO :

    http://www.youtube.com/watch?v=TGXpu0H6Cio

    http://www.youtube.com/watch?v=gKrR6wzR1Ao

    UN RICORDO PARTICOLARE ANCHE PER ALEXANDER LANGER, CHE COMPARE NEL FILMATO, ANCHE LUI CI HA LASCIATO DIVERSI ANNI FA ...