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25 aprile contro il terrorismo e le guerre preventive: una bandiera di Pace ad ogni corteo!
Publie le mercoledì 14 aprile 2004 par Open-PublishingL’appello nazionale dell’ANPI, dopo avere richiamato la necessità di ricordare il 25 aprile 1945, alba di libertà e di riscatto nazionale, come simbolo dei valori della Resistenza, della Costituzione e dell’unità nazionale, afferma:
"Sullo stesso piano va difeso e salvaguardato, con gli strumenti della libertà e della democrazia, il bene supremo della pace minacciato da un diffuso terrorismo internazionale nei cui confronti la condanna delle libere coscienze non può che essere senza dubbi e riserve.
Ma le coscienze libere non possono neppure riconoscersi in linee politiche che non si affidano alla Comunità internazionale e scelgono le guerre unilaterali e preventive per la presunta esportazione della democrazia con le armi. È indispensabile ed urgente che l’ONU riassuma pienamente il suo ruolo di garante della pace mondiale e della ricostruzione e transizione in Iraq. In questo processo una funzione fondamentale va svolta dall’Europa unita."
I promotori di "La mia spesa per la Pace - Campagna nonviolenta contro tutte le guerre preventive" invitano tutti ad organizzarsi perché
ci sia almeno una bandiera della Pace ad ogni iniziativa di commemorazione del 25 aprile!
Diventa referente per il tuo comune, comunicaci il tuo nome e, se possibile, mandaci una foto della bandiera al corteo.
L’elenco dei referenti dei comuni e le foto saranno pubblicati sul sito www.lamiaspesaperlapace.it
Riportiamo qua sotto il testo integrale dell’appello ufficiale dell’ANPI.
Rete contro la guerra dell’Ovest milanese
info@lamiaspesaperlapace.it
www.lamiaspesaperlapace.it
Tel. e fax 029024617
Cell. 3486502703
25 aprile 2004
Alba di libertà e di riscatto nazionale, il 25 aprile 1945 vide le formazioni partigiane protagoniste della liberazione del territorio italiano ancora occupato dalle truppe nazi-fasciste, a coronamento di venti mesi di lotta segnata da grandi sacrifici, infiniti lutti, massacri di inaudita barbarie di inermi popolazioni civili da parte di un nemico ormai sconfitto dalle forze alleate e dalla partecipazione corale del popolo italiano alla Resistenza. Come è ormai consuetudine, anche quest’anno si svolgeranno una manifestazione nazionale a Milano e centinaia di altre manifestazioni in centri grandi e piccoli del nostro Paese. Le organizzazioni firmatarie invitano alla più ampia partecipazione le istituzioni nazionali e locali e tutti i cittadini.
La giornata del 25 aprile deve essere occasione non soltanto per rinnovare il commosso ricordo dei Caduti e la nostra gratitudine ai combattenti della libertà ai quali tutti siamo in larga parte debitori per aver contribuito a darci istituzioni libere e democratiche, ma per difendere e consolidare quelle conquiste. In particolare oggi, quando si ripetono e si intensificano, oltre a campagne revisionistiche di delegittimazione della Resistenza e di rivalutazione del fascismo, attacchi alla Costituzione e all’unità nazionale. Valori che invece restano - come emerge dal magistero civile del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, al quale va tutta la nostra gratitudine e il nostro convinto apprezzamento - il punto di riferimento fondamentale per tutti i democratici.
Sullo stesso piano va difeso e salvaguardato, con gli strumenti della libertà e della democrazia, il bene supremo della pace minacciato da un diffuso terrorismo internazionale nei cui confronti la condanna delle libere coscienze non può che essere senza dubbi e riserve. Ma le coscienze libere non possono neppure riconoscersi in linee politiche che non si affidano alla Comunità internazionale e scelgono le guerre unilaterali e preventive per la presunta esportazione della democrazia con le armi. È indispensabile ed urgente che l’ONU riassuma pienamente il suo ruolo di garante della pace mondiale e della ricostruzione e transizione in Iraq. In questo processo una funzione fondamentale va svolta dall’Europa unita.
Il 25 aprile è giorno di festa e di mobilitazione, ricordo della conclusione non di una guerra civile tra fazioni in lotta per il potere, ma di una guerra di liberazione per la civiltà contro la barbarie, per l’indipendenza nazionale, il progresso nella pace e nella libertà, per un avvenire migliore ai giovani. Ai quali in particolare, insieme a tutti gli italiani di ogni età e condizione, è rivolto il più caldo invito alla partecipazione.
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