Home > A Parigi, inquilini venduti "a taglio"

A Parigi, inquilini venduti "a taglio"

Publie le venerdì 14 gennaio 2005 par Open-Publishing

Dazibao


Banche ed assicurazioni vendono i loro immobili, obbligando gli inquilini
ad acquistare il loro alloggio o ad andar via.


di Tonino Serafini

E’ un fenomeno dilagante. Neppure un arrondissement parigino sembra essere risparmiato
dalle vendite "a taglio". Immobili di appartamenti, che appartengono a banche,
assicurazioni o società fondiarie, sono venduti appartamento per appartamento.
Si prega gli inquilini che occupano gli appartamenti di comprarli o di fare le
valige al termine del contratto. Giuridicamente, o pudicamente, si chiama "disdetta
per vendita". Solo nella capitale si potrebbe riempire un’intera pagina di indirizzi
di edifici implicati in queste operazioni: 3, rue du Regard (VI), 70-80, rue
de Bercy (XII), 14, boulevard Exelmans (XVI), 2-4, avenue des Ternes (XVII)... Colpite
anche città della banlieue: Saint Germain en Laye, Boulogne-Billancourt, Levallois
Perret, Fontenay sous Bois... Un’operazione simile si riscontra a Lione e Marsiglia
(Libération del 30 settembre).

Margine di profitto.

A Parigi, l’ondata é tale che qualche volta tutti gli immobili di una strada sono oggetto di una vendita "a taglio". Come la rue Gounot nel XVII arrondissement (vedi pagina 5) o la rue du Commandant Rivière nell’VIII. "Nei nostri quartieri il fenomeno é impressionante. Abbiamo una valanga di disdette per vendita, afferma François Lebel, sindaco UMP dell’VIII. Questi immobili appartenevano a compagnie di assicurazione fin dalla loro costruzione alla fine del XiX o all’inizio del XX secolo. Questo capitale in pietra doveva garantire i rischi coperti dagli assicuratori. Adesso prediligono i valori borsistici e dunque si disfano dei loro immobili." Il fenomeno delle vendite a taglio é cominciato verso il 1996-97, con operazioni a Montparnasse o nel XIX arrondissement. Secondo Jean-Yves Mano (PS), assessore agli alloggi del comune di Parigi, gli investitori istituzionali "hanno venduto, da allora, più di 30 000 alloggi a taglio". D’altronde la città ne ha comprato più di 6 000 per aumentare il suo patrimonio di alloggi HLM (abitazione ad affitto moderato, NdT) nei quartieri residenziali del centro e dell’ovest di Parigi. Ma l’anno scorso é stato dato un colpo d’acceleratore con la cessione da parte di Gecina (una società fondiaria) di decine di immobili che rappresentano quasi 3 200 appartamenti a Westbrook, un fondo d’investimento americano, che ha in seguito venduto gli appartamenti uno per uno realizzando un bel profitto.

"Finalità finanziaria".

Ma Westbrook non é affatto il solo operatore. Costruttori come Cogedim o Meunier si sono lanciati nel business anche loro. Ed investitori istituzionali come Groupama, AGF o MGEN (la mutua del Ministero dell’Educazione nazionale). Tutti i sindaci di arrondissement sono sommersi da richieste di appuntamento di inquilini preoccupati. "Lo scopo di queste operazioni é puramente finanziario. Gli operatori non creano neppure un alloggio nuovo. Non fanno lavori importanti di ristrutturazione o di miglioramento degli immobili. Incassano profitti e poi se ne vanno, dopo aver destabilizzato centinaia di famiglie", afferma Pierre Aidenbaum, sindaco socialista del III arrondissement. Tre operazioni sono in corso nel suo quartiere, una delle quali riguarda 238 alloggi nella residenza degli Arquebusiers. "Gli abitanti di questi immobili sono commercianti, quadri, professionisti. Non hanno accumulato fortune. Agli Arquebusiers, appena il 20% degli occupanti acquistano", precisa il sindaco.

Perfino negli elegantissimi VII, VIII o XVII arrondissement si sono costituite associazioni di difesa degli inquilini. Dopo gli operai e gli impiegati, la classe media e media superiore teme di dover lasciare Parigi. Molte famiglie non hanno i mezzi per comprare a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi degli immobili, cresciuto di più del 90% dal 1998. E l’aumento degli affatti non garantisce loro neppure di trovare un appartamento a prezzo equivalente nel loro quartiere. La pressione é tanto forte che la faccenda é arrivata fino all’Assemblea nazionale. All’inizio di dicembre, in occasione della discussione della legge sulla coesione sociale, sinistra e destra avevano preparato degli emendamenti per arginare le vendite "a taglio". Guidavano l’iniziativa i deputati di Parigi Patrick Bloche (PS) e la relatrice Françoise de Panafieu (UMP), sindaca del XVII, arrondissement particolarmente colpito dal fenomeno.

Lobbies immobiliari. Fiutando il pericolo, tutte le lobbies (Federazione nazionale della proprietà immobiliare, Unione nazionale della proprietà immobiliare, Federazione delle società immobiliari e fondiarie...) si sono mobilitate. Hanno assediato l’Assemblea per chiedere ai parlamentari una tregua di qualche mese. Tregua accordata. Hanno promesso ai deputati di trovare delle soluzioni trattando con le associazioni di inquilini nel quadro della commissione nazionale di concertazione. Le proposte uscite da queste riunioni dovrebbero essere riprese nella futura legge "habitat per tutti", che il ministro delegato alla Casa, Marc-Philippe Daubresse, dovrebbe difendere in Parlamento entro la prossima estate.

Tradotto dal francese da Karl&Rosa di Bellaciao

http://www.liberation.fr/page.php?Article=267497