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ARGENTINA: L’INCUBO DEGLI OGM

Publie le martedì 20 aprile 2004 par Open-Publishing

L’avventura sudamericana nel mondo delle colture transgeniche si sta
rapidamente trasformando in un vero e proprio incubo: il caso più eclatante
è l’Argentina, dove l’uso indiscriminato di erbicidi sta rapidamente
distruggendo le colture confinanti a quelle geneticamente modificate e
comincia a farsi sentire anche sulla salute della popolazione locale.

L’allarme è stato lanciato dal settimanale britannico New Scientist, che in
un lungo articolo nell’edizione in edicola ieri ha descritto uno scenario
che assomiglia sempre di più a una piaga provocata dalle colture
transgeniche. In Argentina, le prime colture geneticamente modificate
(quelle di soia resistente agli erbicidi) sono state piantate alla fine
degli anni Novanta, ma oggi - a distanza di circa 15 anni - i terreni
utilizzati rischiano di diventare inutilizzabili proprio a causa degli
erbicidi.

Nel 2002, scrive il New Scientist, quasi la metà dei terreni fertili del
Paese, cioè 11,6 milioni di ettari, è stata usata per la coltivazione della
soia, quasi tutta transgenica. Per gli agricoltori argentini, dedicare i
terreni ad un solo tipo di coltivazione significa eliminare le erbacce in un
colpo solo con un singolo prodotto.

La realtà, però, è più complessa, come hanno imparato gli agricoltori
sudamericani.
Per eliminare i semi della stagione precedente, infatti, bisogna utilizzare
un erbicida diverso e se lo stesso campo viene usato per una determinata
coltura nell’arco di varie stagioni le erbacce resistenti all’erbicida
principale invadono il terreno.

Per questo, sottolinea la rivista, gli agricoltori sono costretti a far
fronte a questo problema con crescenti quantità di erbicidi, che
«distruggono le coltivazioni confinanti» e provocano «problemi alla salute
della popolazione».

Gli abitanti di un villaggio rurale confinante con una coltivazione
transgenica hanno riportato gonfiore agli occhi, sulle braccia e sulle
gambe.

«Le coltivazioni di soia transgenica sono diventate un incubo per
l’Argentina - ha commentato ieri Ben Ayliffe, che si batte per la tutela
dell’ambiente sotto la bandiera di Greenpeace -. Nonostante le promesse, gli
agricoltori stanno usando crescenti quantità di erbicidi, avvelenando il
terreno e danneggiando la salute della popolazione».

Mentre gli agricoltori argentini cercano di correre ai ripari, nel Regno
Unito è precipitato il numero di società disposte ad investire in un settore
ritenuto ancora ad alto rischio.

Quest’anno, infatti, tutte le aziende di biotecnologia tranne una hanno
rinunciato a sperimentare le culture transgeniche.

Da un picco di 159 richieste di autorizzazione per realizzare queste prove
nella stagione 2000-2001, nel 2001-2002 si è passati a quota 140, nel
2002-2003 a 42 e nel 2003-2004 ad appena una.

tratto da "La Sicilia"