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Accordo Montepaschi: la FISAC/CGIL non firma: “un no forte, coerente e motivato”
par bancariomat
Publie le giovedì 20 dicembre 2012 par bancariomat - Open-Publishing1 commento
ACCORDO QUADRO: LA FISAC/CGIL NON FIRMA
“UN NO FORTE, COERENTE E MOTIVATO”
La banca è rimasta rigida sulle proprie posizioni:
•esternalizzazione di “circa 1.110” lavoratori senza reali garanzie occupazionali né tutele sulla mobilità
•uscita di 1000 lavoratori entro il 31/12/2017 mediante l’utilizzo del fondo di sostegno al reddito, di fatto obbligatorio, interamente finanziato dai lavoratori
•drastico ridimensionamento delle partite economiche e normative del CIA. I risparmi serviranno a finanziare un sistema incentivante unilaterale e discrezionale
Una proposta inaccettabile per la Fisac/Cgil che ha coerentemente mantenuto le posizioni a suo tempo condivise con tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori e definite unitariamente con le altre OOSS
L’impraticabilità di quest’Accordo Quadro, e quindi l’impossibilità per la Fisac di firmarlo, derivano principalmente da:
•la pervicacia aziendale nel perseguire le esternalizzazioni pur in presenza di alternative economiche possibili offerte dal sindacato e rigettate dall’azienda
•il gravissimo attacco alla contrattazione integrativa aziendale che non solo viene svuotata dal punto di vista economico e normativo – operando così la distruzione di 40 anni di conquiste dei lavoratori e di pratiche sindacali tra le più avanzate nel paese – ma impone sacrifici per destinare tali somme non al taglio degli interventi sui costi del personale ma al pagamento del salario incentivante accrescendo la discrezionalità aziendale.
Abbiamo piena consapevolezza della gravità della situazione in cui versa il nostro Gruppo e per questo abbiamo proposto all’Azienda, sulla base di soluzioni solidaristiche, di percorrere la strada del confronto sul contenimento dei costi.
La dimensione delle difficoltà economiche del Gruppo non può certo essere imputata alle normative derivanti dal CIA e non può essere risolta con le esternalizzazioni
Nel dettaglio l’Accordo Quadro, firmato da Fiba/Cisl, Uilca/UIL, Fabi, Ugl, prevede:
•Esternalizzazione di 1.110 dipendenti con cessione del ramo d’azienda relativo alle attività amministrative, contabili ed ausiliarie del Gruppo. Il compratore, ad oggi non ancora identificato e quindi impossibilitato ad assumere impegni, applicherà il contratto del credito e dovrà armonizzare i trattamenti economici e normativi con quelli esistenti nella Banca al momento della cessione, così come d’altronde previsto dall’art. 1 del vigente CCNL e dalla normativa di legge. L’azienda dal canto suo “si impegna, nel caso di crisi aziendale sopravvenuta dell’acquirente, e anche nel caso di ulteriore cessione a terzi, a garantire le soluzioni più opportune, con l’obbligo del mantenimento dei livelli occupazionali”.
Nessuna disponibilità, quindi, a sottoscrivere una lettera individuale a tutti i singoli lavoratori in cui venga garantita la riassunzione al MPS in caso di crisi occupazionale – unica vera garanzia efficace oggi e tempo per tempo – e a garantire tutele per la mobilità
•Esodo obbligatorio per i dipendenti che al 31.12.2012 abbiano già maturato il diritto alla pensione, con il riconoscimento di 3 mensilità di indennità sostitutiva del preavviso.•Apertura del Fondo di Sostegno al Reddito per i lavoratori appartenenti alle Aree Professionali ed ai Quadri Direttivi, che matureranno il diritto alla pensione dal 1/1/2013 fino al 31/12/2017. In caso di non raggiungimento del numero di adesioni scatterà l’obbligatorietà del Fondo in base ai criteri di legge. Non sono previste garanzie in caso di modifiche legislative al sistema previdenziale•Alle Lavoratrici che abbiano maturato alla data del 31/12/2012 i requisiti anagrafici e contributivi, sarà data la facoltà di optare per il passaggio al metodo contributivo (art. 1 comma 9 Legge 243/04) ed andare, pertanto, in pensione, con una forma di incentivazione pari a 9 mensilità•Per finanziare le uscite dei Lavoratori di cui sopra sono previste:
– una sospensione dell’attività lavorativa di 6 giorni all’anno per 3 anni per tutti, con la possibilità di scalare dal totale fino a due giorni di ferie arretrate all’anno
– la riduzione della base di calcolo per l’accantonamento del TFR, che sarà calcolato nei prossimi 3 anni solo sulla paga base ridotta del 23% e non più anche su scatti di anzianità, ristrutturazione tabellare e 13° mensilità
– la sospensione del trattamento di diaria per le missioni, sempre per 3 anni, mantenendo soltanto il rimborso a piè di lista.
•Residui ferie, riduzioni di orario e banca ore, permessi ex festività soppresse dovranno essere usufruiti nell’arco dell’anno di riferimento, e la mancata fruizione non darà luogo ad erogazioni.
Nell’Accordo Quadro sono contemplate, inoltre, le linee guida del Contratto Integrativo, sostituito dal CCNL per quanto non esplicitamente trattato all’interno della predetta intesa.
Cosa scompare del vecchio CIA
•Integrazioni Economiche: maggiorazioni assegno di livello, parificazione economica al 3a4L per anzianità, scatto di anzianità aggiuntivo saranno aboliti dal 1/1/2013. Chi non ha ancora maturato le maggiorazioni economiche raggiungerà al massimo la prima di queste. Ad esempio il collega con 4 anni di anzianità riuscirà a percepire la prima integrazione economica (€ 80.32 mensili) ma non la successiva (€ 133.86 mensili) e perderà la parificazione economica al 3a4l (circa € 190 mensili).
Scompaiono lo scatto di anzianità aggiuntivo previsto dal CIA (€85 mensili per i QD 3 e 4 ed € 30 mensili per le aree professionali fino a QD2), il premio fedeltà ai 25 anni (mensilità aggiuntiva), l’erogazione straordinaria ai QD 4 (€1550), le polizze vita non ancora percepite
•Anzianità convenzionali: verranno riconosciute soltanto per le lauree conseguite entro il 31/12/2012.
•Indennità collegate ai trasferimenti (incluse quelle derivanti dalle armonizzazioni con i CIA di BAM e BAV) decadranno dal 1/1/2013 e saranno sostituite dalle nuove fasce chilometriche definite dall’Accordo Quadro
•Altre indennità definite ad integrazione delle previsioni del CCNL decadranno dal 1/1/2013: ad esempio maggiorazione indennità di cassa (7% e del 9% per adibizioni allo sportello tra 6.30 ore e 7), erogazione della stessa al livello massimo senza differenziazione di centro abitato (capoluoghi provincia € 126.62, altri centri € 94.95), indennità di preposizione e sostituzione, ecc
•Sicurezza: le tutele previste dal CIA e dagli accordi aziendali allegati non saranno più applicate, lasciando completamente scoperti lavoratori ed utenti di fronte alla recrudescenza del fenomeno criminoso. Una scelta assolutamente irresponsabile che consente alla Banca di disdire le misure in essere (es.vigilanza armata) senza dover contrattare con le Rsa ulteriori soluzioni. La Banca applicherà le previsioni di legge (D.Lgs 81) riservando la trattazione della materia ai soli RLS. Inoltre, essendo stato disdetto anche l’accordo sui Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, entro il 31/3/2013 l’azienda si impegna a definire un accordo con le OOSS per l’individuazione dei nuovi rappresentanti entro giugno 2013
•trasferimenti: scompare la ricerca del consenso nel caso dei trasferimenti di ufficio e vengono abolite le fasce per i trasferimenti a domanda, rendendo completamente discrezionale la gestione della mobilità
•inquadramenti: non esiste più il sistema inquadramentale così come fino ad ora conosciuto ed applicato, ma si farà riferimento alle sole previsioni del CCNL. Saltano anche le previsioni inquadramentali specifiche per il riconoscimento degli MTE.
•Incentivi: vengono abolite le previsioni normative esistenti (distribuzione differenziata ma generalizzata e secondo criteri oggettivi e conosciuti) allo scopo di un recupero integrale della discrezionalità aziendale. Il sistema illustrato nell’Accordo dichiara di basarsi sulla squadra ma valuta anche contributi individuali.
•Formazione: viene soppresso l’intero capitolo, inclusa la maggiorazione di 6 ore rispetto al CCNL. Al di là del pessimo segnale politico fornito, si tratta di un consistente risparmio che l’azienda continua, come per altri capitoli, a non computare nella riduzione complessiva del costo del lavoro prevista dal Piano Industriale
•Percorsi professionali / stage / valutazione del personale / assunzioni: su questi capitoli vengono meno tutte le norme che consentivano un’effettiva contrattazione a garanzia dei diritti dei Lavoratori. Viene invece prevista una regolamentazione aziendale i cui contenuti sono tutti da definire nel corso del triennio, ma è chiara l’ennesima affermazione della volontà discrezionale dell’azienda.
Nuove previsioni CIA:
•VAP e incentivi: l’azienda ha rigettato l’impostazione della piattaforma unitaria – e con essa anche quella del vigente CCNL – in relazione alla richiesta di erogazione di un unico premio variabile di risultato in sostituzione del premio aziendale e del sistema incentivante (art.46 bis del CCNL). L’Azienda stabilirà entro aprile 2013 un Premio Aziendale di Gruppo diversificato tra aree professionali e con scala parametrale da definire
•polizze: confermata la polizza sanitaria e quella infortuni, confermata la contribuzione previdenziale con incremento al 4% della quota aziendale per i neoassunti post 1/2/2012, così come disposto dal CCNL
•orari: confermati accordi sull’orario di lavoro, di intervallo ed orari per lavorazioni particolari (COG)
•ticket: confermato
•permessi: confermati permessi retribuiti per motivi di studio, nascita figli, morte familiari, i permessi non retribuiti per malattia figlio e motivi personali. L’azienda si riserva la facoltà di concedere ulteriori permessi retribuiti in caso di necessità personali. I permessi banca ore non saranno fruibili oltre l’anno solare di riferimento, lo straordinario sarà segnalabile solo se viene superata l’ora, viene soppressa l’erogazione per prestazioni particolarmente significative dei quadri (PPS)
•mobilità: dal 1/11/2012 vengono aboliti i precedenti meccanismi per i trasferimenti passivi, compreso il principio della ricerca del consenso, ed attivi (fasce comprese). I trasferimenti avverranno su iniziativa aziendale, secondo le previsioni del CCNL e ferme restando le eccezioni previste dalla legge. Saranno erogate delle indennità di pendolarismo, in alternativa al contributo/fornitura alloggio, per trasferimenti a partire dai 30 KM (60 a/r) fino ai 100 (200 a/r)
L’accordo siglato in data odierna è un accordo totalmente inaccettabile in quanto, consentendo all’azienda di aprire la strada alle esternalizzazioni, costituisce di fatto un pericoloso precedente per la categoria e per l’integrità dell’area contrattuale prevista dal CCNL.
Anche alla luce di quanto emerge dalle dichiarazioni ufficiali in sede Europea in relazione alla concessione dell’autorizzazione ai Monti Bond, condizionata ad un ulteriore intervento di ristrutturazione e risanamento del Gruppo MPS entro i prossimi 6 mesi, siamo assolutamente convinti che la scelta aziendale non possa che essere foriera di ulteriori tagli e ripercussioni negative sui lavoratori tutti.
Riteniamo che la scelta effettuata dall’Azienda sia irresponsabile in quanto introduce elementi di divisione fra i Lavoratori in un momento in cui sarebbe necessaria una più forte coesione.
Sicuramente una responsabilità da ascrivere al top management che in un momento in cui si chiedono altissimi sacrifici ai Lavoratori continua a non mettere in discussione i propri compensi nemmeno di fronte alle non brillanti performances registrate. Riteniamo sia importante, oggi come sempre, fare banca sul territorio, non vendere prodotti finanziari opachi, valorizzare i propri Lavoratori e non mortificarli, spaventarli o, peggio, cacciarli.
Ora la parola passa appunto ai Lavoratori che in assemblee capillari dovranno pronunciarsi nel merito dell’Accordo secondo le regole previste dal CCNL (voto certificato). Sarà questo l’ambito nel quale potremo esporre compiutamente le motivazioni che ci hanno portato a rifiutare la firma dell’Accordo Quadro e che ci consentiranno il massimo di informazione possibile per una valutazione consapevole.
SEGRETERIA COORDINAMENTO RSA BANCA MPS FISAC CGIL
Siena, 20 dicembre 2012
Non firmano nemmeno i due sindacati autonomi del personale direttivo, Dircredito e Sinfub
Mps: Dircredito, no a contratto, ignora dirigenti ed esternalizzati
Roma, 20 dic - "La mancata presenza di clausole di garanzia individuali sufficienti a garantire salario e sede di lavoro per gli esternalizzati; il fatto che il fondo esuberi sia obbligatorio fin dai primi mesi del 2013 anche per chi andra’ in pensione a fine 2017 e non preveda clausole di salvaguardia a fronte di modifiche legislative riguardanti la maturazione dei diritti a pensione Inps; l’esoso ricorso alla solidarieta’ con pesanti tagli anche alla base di calcolo per l’accantonamento del Tfr; la mancata corresponsione del preavviso agli esodati, i pesantissimi tagli sul contratto integrativo; l’ignoranza totale di tutte le problematiche inerenti i dirigenti: sono queste - afferma il segretario di Dircredito Mps, Luca Bianchi, in una nota - le ragioni che hanno reso impossibile la firma di Dircredito su questo accordo". Cel 20-12-12 15:07:52 (0385) 5
Messaggi
1. Accordo Montepaschi: la FISAC/CGIL non firma: “un no forte, coerente e motivato”, 30 dicembre 2012, 15:22
MPS: il no della Fisac è sul merito
In merito ai contenuti di alcuni articoli di stampa, che riprendono concetti che ritroviamo nella comunicazione dell’AD ai Dipendenti, vorremmo innanzitutto ribadire che la non apposizione della firma da parte della Fisac-Cgil del Gruppo MPS all’Accordo Quadro è legata unicamente a motivazioni relative ai contenuti ed al merito dell’Accordo. In particolare derivano da: la pervicacia aziendale nel perseguire le esternalizzazioni pur in presenza di alternative economiche possibili offerte dal Sindacato e rigettate dall’Azienda; il gravissimo attacco alla contrattazione integrativa aziendale che non solo viene svuotata dal punto di vista economico e normativo – operando così la distruzione di 40 anni di conquiste dei Lavoratori e di pratiche sindacali tra le più avanzate nel Paese - ma impone sacrifici per destinare tali somme non al taglio degli interventi sui costi del personale ma al pagamento del salario incentivante accrescendo la discrezionalità aziendale. Rispetto ad un punto molto importante e discusso e cioè quello delle garanzie occupazionali, ci limitiamo a riportare integralmente quanto sottoscritto: L’Azienda dal canto suo “si impegna, nel caso di crisi aziendale sopravvenuta dell’acquirente, e anche nel caso di ulteriore cessione a terzi, a garantire le soluzioni più opportune, con l’obbligo del mantenimento dei livelli occupazionali”. Ribadiamo, come già sottolineato nel nostro precedente comunicato, che l’Azienda non ha dato nessuna disponibilità a sottoscrivere una lettera individuale a tutti i singoli Lavoratori in cui venga garantita la riassunzione al MPS in caso di crisi occupazionale - unica vera garanzia efficace oggi e tempo per tempo - e a garantire tutele per la mobilità. In altri accordi nel settore, decisamente più garantisti e tutelanti, è sempre stata contemplata la clausola “della riassunzione del personale in caso di crisi occupazionale”. Nell’accordo, per la prima volta in questi casi, non è stata espressamente prevista dall’Azienda una simile clausola. A titolo di esempio riportiamo il testo dell’ultimo grosso accordo in merito siglato in UBIS/Unicredito: “In caso di tensioni occupazionali causate da recesso unilaterale di Ubis dal contratto di servizio stipulato con ES SSC dovuto alla decisione strategica di Ubis di internalizzare le attività, di esternalizzare le medesime ad altro soggetto fornitore, ovvero di non rinnovare il contratto alla prima scadenza, i Lavoratori/Lavoratrici non altrimenti ricollocabili da parte del Gruppo HP nell’ambito territoriale della sede di lavoro ancora in esubero successivamente all’applicazione di tutte le procedure contrattuali e di legge in materia di riduzione di personale - ivi compreso il ricorso agli strumenti di cui al già citato D.M. 158 del 2000 e successive integrazioni e modifiche, tra cui quelle derivanti dall’Accordo ABI dell’8 luglio 2011 -, in alternativa ad eventuali incentivi all’esodo erogati dal Gruppo HP, saranno assunti da Ubis o altra Azienda del Gruppo UniCredit”. E per ultimo una rapidissima risposta all’ AD Viola che, in un testo inviato ai Lavoratori, lamenta il fatto che la nostra Organizzazione non avrebbe compreso il senso dell’Accordo: la nostra non firma deriva dal fatto che abbiamo compreso fin troppo bene che l’unico intervento drastico per risanare il Gruppo, in assenza di serie politiche di rilancio commerciale, viene operato – in forme inaccettabili e non solidaristiche - nei confronti del salario e delle condizioni occupazionali e di vita dei Lavoratori. La pregiudiziale aziendale sull’esternalizzazione doveva e deve essere superata attraverso un confronto di merito che può portare, con pari risultati economici di risparmio, a non “cacciare” alcun Lavoratore dal Gruppo MPS.
Siena, 21 dicembre 2012 LA SEGRETERIA