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Altro che no-global, ecco i veri eversivi

Publie le giovedì 9 febbraio 2006 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao Movimenti Elezioni-Eletti Governi

Berlusconi attacca il movimento, ma ministri e deputati della Cdl ogni giorno picconano le istituzioni democratiche. Con le parole e con i fatti

Se Francesco Caruso, insieme ai sindaci anti-Tav sono “eversivi”, come dice Berlusconi, è difficile definire ministri e deputati della maggioranza che sostiene il suo governo. Almeno a giudicare da ciò che dicono e, soprattutto, da ciò che fanno. Mentre i no-global si limitano a protestare, con modalità che possono o meno essere opportune, (quasi) tutti gli uomini del presidente del consiglio hanno in mano le leve del potere per attentare davvero l’ordine costituito. Una eversione “dall’alto” che in questi anni ha trovato qualche ostacolo, soprattutto nella Corte costituzionale, ma che comunque ha sortito i suoi risultati.

A partire dalla prima riforma incostituzionale della Costituzione: la devolution. Una legge che, scrive il costituzionalista Antonio Cantaro, «mette da parte non solo il fondamentalissimo principio di eguaglianza (art. 3), ma anche il principio, altrettanto fondamentale, che impone a tutti l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale (art. 2)».
«Non è un caso che l’attuale premier tacci di sovietismo la Costituzione italiana - prosegue Cantaro - Non è un caso che l’altro asse portante della "grande riforma" berlusconiana sia quella controriforma fiscale che sancirebbe il declino del principio di progressività delle imposte (art. 54) e del finanziamento pubblico di servizi essenziali per il benessere collettivo».

Proseguendo, poi, per tutte le leggi rimandate indietro alle Camere dal presidente Ciampi o annullate dalla Consulta. Dal «lodo Schifani», alla «Bossi-Fini», passando per la prima stesura della Gasparri e dal decreto dello stesso ministro sulla telefonia, fino alla confisca dei motorini a chi guida senza casco.

Passando poi dallo scripta manent delle leggi al verba volant delle dichiarazioni, è anche peggio. Prima di tutto gli attacchi alla magistratura (che è un potere costituzionale) da parte del premier: dal «malati di mente» (nella famosa intervista alla «Voce di Rimini») fino al recente «c’è del marcio nella magistratura» in occasione della candidatura di Gerardo D’Ambrosio.

Berlusconi è però attorniato da uno stuolo di “moderati” che competono con il capo a chi la spara più grossa. Ad esempio l’ “eversivissimo” ministro della giustizia Castelli, secondo il quale «amministrare la giustizia in nome del popolo vuol dire emettere sentenze secondo un senso della giustizia che fa parte della sfera morale dell’uomo, secondo quei diritti naturali che vengono prima di quelli fissati nel codice». Non gli è noto che la Costituzione afferma che nessuno può essere arrestato se non in forza di una legge.

Borghezio è un altro di quelli che l’eversione ce l’ha nel sangue: «Ora siamo in trincea, dietro al filo spinato, col coltello in bocca e lo schioppo in mano». Se una frase del genere l’avesse detta Caruso...

Ma il pesce puzza dalla testa. «Scaldiamo la macchina - dice Bossi a Radio Padania a fine 2003 - perché ancora non è chiaro come andranno le cose. E se il tentativo, generoso, democratico per il federalismo non va bene allora andrà fatta una battaglia di liberazione». E di rimando Calderoli: «Leggo con piacere nei comunicati del ministro Bossi che se non verrà il federalismo sarà secessione dura. Io mi auguro che il federalismo passi, ma faccio mio il detto latino: “si vis pacem, para bellum”».

www.rossodisera.info

Messaggi

  • NO-GLOBAL, NO-TAV, NO-VAT
    Chi vuole aggiunge.
    Doriana

    • Voi accettereste un goal che viene dato dall’arbitro dopo che la partita e’ finita? Io credo di no.

      Oggi, 11 febbraio, si chiudono le Camere.
      L’ultimo atto vergognoso di questo Parlamento e’ stato dover votare la legge che assolve B dal processo SME, impedendo l’appello (l’infame legge Pecorella). Ma, per quanto siano state fatte 7 votazioni, e per quanto si siano usati tutti gli illeciti ‘pianisti’, e per quanto in Senato la Cdl abbia 175 voti su 158 che e’ il numero legale, il numero legale e’ mancato sette volte all’appello.
      (I senatori sono 315, i deputati 630, il numero legale in Senato e’ 158).
      Il prossimo martedi’, a camere disciolte, B le riunira’ di nuovo a forza e si fara’ votare la prescrizione che gli manca da senatori prescritti e minacciati.
      Bel comportamento da impuniti fra tutti!
      Male ha fatto Ciampi a spicciarsi a rimandare la legge Pecorella alle Camere, meglio faceva a rifletterci su per tutto il mese consentito, cosi’ B avrebbe sforato. Possiamo solo sperare che una volta che questa pagliacciata sia finita, saltino fuori altre violazioni di legge che B non ha fatto a tempo a condonarsi prescrivere o delegittimare. Ne ha fatto tante che qualcosa uscira’.
      Godranno i difensori di B, ormai protesi sulla strada dell’inferno! Con l’unica possibilita’ di difendere fino alla morte uno che non ha fatto che proteggere i propri interessi e rendere impunite le proprie trasgressioni di legge! Collusi ai crimini di costui fino all’ultimo e pertanto indegni di rispetto civile e di considerazione umana!

      Non sono certo i poveri no global, per giunta pacifisti, gli eversori di questo stato! Chi li accusa pensi per se’ che si porta addosso accuse ben piu’ grosse !!

      Errare est humanum, sed perseverare diabolicum.
      Viviana