Home > Assemblea del 1 aprile 2004
A un anno dall’inizio della guerra, il 20 marzo è stato rilevantissimo, più importante del 15
febbraio. Oggi c’è un dibattito politico complesso e articolato.
I fatti e le elezioni in Spagna hanno aiutato la mobilitazione. L’idea del ritiro delle truppe,
come obiettivo politico, è raggiungibile e la guerra viene rifiutata dalla coscienza.
Che fare dopo il 20 marzo:
Si può partire dall’analisi fatta dal Comitato fermiamo la guerra e dal resoconto pubblicato su
Carta. Da qui al 30 giugno, bisogna creare un percorso nei territori per costruire una mobilitazione
forte, al cui interno già si può prevedere l’iniziativa di un Seminario nazionale sul ruolo
dell’ONU. Cosa fare a Bologna x mantenere viva un’attenzione tale da aver riempito due treni e 25
pullman, oltre alla partecipazione dei Disobbedienti e di chi è arrivato a Roma con i propri mezzi.
Certamente è stata una delle città che ha risposto più significativamente alla proposta di lotta
lanciata dai pacifisti americani. "L’eccedenza", che in Italia c’è e si mobilita in risposta a scadenze
importanti, è quindi molto forte anche da noi. Persone che non partecipano al BSF ma che sono
comunque interessate all’azione e a delle pratiche.
Le contestazioni al Segretario dei DS sono state giuste e previste.
Con il caso Fassino, il
tentativo è stato quello di dividere il Movimento e di ricacciarlo nell’estremismo; così come fu tentato
sia con il Movimento del ’77, in occasione del comizio di Luciano Lama all’università e la
conseguente contestazione studentesca, sia con il Movimento bolognese per la Pace in occasione della
manifestazione del 18/01/03, con l’iniziativa contemporanea, in centro, di esponenti di Forza Nuova e
gli scontri con la polizia, ai quali fece seguito il successivo dibattito interno al Movimento
stesso. Il tentativo di creare divisioni non ha funzionato. Il Movimento non ha accettato di essere
diviso; il problema rimane aperto comunque.
Radicalizzare il confronto delle posizioni fra sì o no alla guerra; e, nel contempo, il Movimento
deve far attenzione a non venire identificato come terrorismo. Attenzione agli arresti di Perugia
e solidarietà a Moreno Pasquinelli e agli altri del Campo antimperialista.
Il Movimento deve avere assoluta chiarezza politica: no al terrorismo, no alla guerra.
Si sta facendo strada in molte Reti l’idea che il problema non è fare la guerra ma come. Tende a
scomparire il no alla guerra senza se e senza ma.
Ricordare le aggressioni intese non solo come azioni militari, ma anche e prima come politiche
economiche di sfruttamento. La "guerra di civiltà" è difesa degli interessi economici. Interessi
economici che in Italia riguardano anche il Centrosinistra.
D’accordo con le posizioni di Kofi Annan quando si dichiara contrario a un uso strumentale
dell’ONU, da attivare come mezzo per attuare la politica USA. Tenere unito il Fronte anti-guerra e
battersi per evitare un ruolo ridicolo dell’ONU.
Zapatero ritirerà i soldati dall’Iraq? Davvero? Nel frattempo c’è la notizia che ha raddoppiato il
contingente spagnolo in Afghanistan.
Il Triciclo ha la necessità che in Italia non ci sia conflitto. Perché Fassino non parla ad es.
delle armi chimiche che ci sono a Camp Derby? In Italia il Centrosinistra non è come in Spagna.
In Sardegna, il Centrodestra si è spaccato sulle decisioni da prendere in merito alla base della
Maddalena.
ELEZIONI
Quali dinamiche da qui all’elezioni fra due mesi? Le elezioni devono interessare tutti nel
Movimento. Il Movimento non si deve schierare a favore di Cofferati ma deve rimanere autonomo e capace di
incidere. Deve costringere Cofferati a prendere posizione sui temi che ci interessano es. le
occupazioni di case. C’è possibilità di creare mobilitazione?
Oggi, il tema della guerra è centrale sul piano elettorale e la posizione dei DS è inconsistente.
No, al tentativo di creare Liste arcobaleno del Movimento. No al poltronificio. Sì, a singole
candidature di chi ha sempre lavorato nel Movimento.
Problematiche in città:
C.P.T. - Quali dinamiche positive ha scatenato la lotta? E’ stato importante innanzitutto il passo
in avanti operato dal Movimento che ha saputo portare la città a chiedere la chiusura del CPT di
via Mattei.
Oltre che le posizioni politiche-sociali che, da più parti, sono state espresse a favore della
chiusura del CPT di Bologna va sottolineato il ruolo attivo svolto in prima persona dagli stessi
migranti. Ad es. sabato 27 marzo, davanti alla Prefettura, hanno manifestato migranti in
rappresentanza di quattro comunità.
I CPT, che erano stati pubblicizzati come "strumento contro la criminalità", sono diventati a
tutti gli effetti un mezzo necessario per risolvere i conflitti sociali colpendo sempre più i
lavoratori.
Dalla fine dell’anno scorso all’inizio di questo, il CPT di Bologna ha triplicato la sua attività.
Su questo incide la crisi economica che colpisce i migranti, senza lavoro o a tempo determinato. I
migranti, anche quelli che risiedono a Bologna, vivono sotto la minaccia del permesso di soggiorno
collegata a situazioni di sfruttamento.
Far votare gli emigranti. Tenere un minimo livello di coordinamento.
Il 14/4 è prevista un’assemblea di cittadini e lavoratori italiani e migranti contro la Bossi-Fini
e la Legge 30/03.
Per il 1 maggio a Milano (EuroMayDay), si sta preparando una scadenza nazionale-europea del
Movimento: Il precariato si ribella.
Il 9/5 è prevista un’assemblea di tutte le comunità di migranti.
Il tema CASE necessita di un lavoro politico continuativo e rappresenta il problema sociale più
forte a Bologna. La casa in media incide il 36% sul reddito dei cittadini.
No alla cementificazione. Attenzione all’economia che fa equazione con mattoni; portare avanti
agricoltura e orti anziché strade.
Porci l’obiettivo sociale e politico di far usufruire tutti, gratuitamente, dei servizi di
trasporto pubblico in città.
Dopo la campagna contro le Banche armate, sapere quanti c/c sono stati spostati.
Ruolo del BSF che non centralizza ma moltiplica. Iniziative specifiche da lasciare autonome.
Continuare la discussione in Rete.
Richiamandosi all’esperienza dell’anno scorso di Bologna Alegre, è possibile prevedere 2 o 3
incontri tematici ad es. Guerra, Migranti, Casa, Informazione?