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Berlusconi commosso per fiction

Publie le venerdì 28 gennaio 2005 par Open-Publishing

Dazibao

de Giancarlo Pacchioni

Auschwitz, il giorno della memoria.

E’ stato bello vedere tanta partecipazione e tanta commozione. Non un giorno qualunque, non un giorno come gli altri, la voglia di ricordare il periodo più buio della storia. Ricordare, per evitare che in futuro si ripetano simili atrocità.
Un errore imperdonabile però lo abbiamo commesso: ricordiamo il passato, pensiamo al futuro, ma il presente?

Il presente è le torture in Iraq da parte di eserciti che intendono esportare democrazia in un paese prima martoriato da un regime, poi dalle bombe che molto democraticamente non hanno risparmiato i civili, il tutto condito da torture e deportazioni a Guantanamo. Un presente scomodo del quale non si deve parlare, un presente che non vogliamo vedere. Ci scarichiamo la coscienza parlando di missione di pace, chiudiamo gli occhi di fronte ad atrocità che non costituiscono episodi isolati, bensì rappresentano il criterio con il quale intendiamo assoggettare culture diverse dalla nostra, appropriandoci anche delle loro risorse, quali il petrolio, necessarie al mantenimento della nostra società. La privazione del petrolio da parte delle truppe di occupazione impedisce di fatto ogni possibilità di sviluppo di tale paese, che ben presto sarà sommerso di debiti.....

Guantanamo, nessuno ne parla, tutti fanno finta di non sapere.

Guanti bambini perdono l’uso delle gambe a causa delle mine antiuomo prodotte dai paesi che esportano democrazia?

Il presente è anch povertà per l’80 % della popolazione mondiale.
Un presente scomodo, che non ci interessa, d’altronde abbiamo la coscienza pulita: abbiamo mandato tanti sms per le popolazioni colpite dello tsunami.
Cosa accade in Africa, o in Cecenia, o in Chapas od in ogni sud del mondo?
Non ci è dato di saperlo e alla maggioranza di noi popolazioni “civili” nemmeno interessa di saperlo.

E allora mi domando io, a cosa è servito il giorno della memoria?
Il presente chiede risposte, non parole vuote e silenzio.

E’ stato bello vedere Berlusconi commosso, ci tornerà con i figli, per non dimenticare.
Perché allora avete tagliato i soldi all’Anpi?
Chi si prende l’impegno di spiegare a Berlusconi che membri (parola appropriata) del suo governo, ancora oggi minimizzano sulle atrocità del fascismo?
Meglio dimenticare penserà l’attuale maggioranza, solo così si spiega il taglio dei finanziamenti all’Anpi.
Chi si prende l’impegno di spiegare a Berlusconi che è anche grazie al sacrificio dei comunisti che oggi viviamo in un paese libero?

Il giorno della memoria è passato, ora possiamo dimenticare, ora possiamo tornare a non guardare il presente, possiamo tornare alla nostra amata caccia all’islamico.

An presto festeggerà i suoi 10 anni di cerone, 10 anni di carnevale, spesi a mascherarsi da democratici, poi ogni tanto la maschera viene calata e si ritrova i vecchi fascisti di sempre: è dura per loro vivere ogni giorno nella casa della libertà di essere falsi e ipocriti, tutto per un pugno di voti in più. Fortuna che i Gramazio ed gli Alemanno di turno ci ricordano ogni tanto il vero volto della destra italiana: democratici fuori, ma fascisti dentro. Sembra quasi che si vergognino di dire di essere fascisti, o forse è solo una questione di convenienza elettorale?

Io invece sono comunista e sono fiero di esserlo, non mi rimane che sperare in una rossa primavera.