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"Berlusconi si deve dimettere" Uscito Bossi, le opposizioni all’attacco
Publie le lunedì 19 luglio 2004 par Open-PublishingROMA - "Il presidente del Consiglio venga in Parlamento e poi si dimetta. Dopo le dimissioni di Bossi la parola deve tornare agli elettori". Le opposizioni non fanno sconti e, dopo le dimissioni di Bossi, in coro chiedono a Silvio Berlusconi di rimettere il mandato nelle mani del capo dello Stato.
Piero Fassino non ha dubbi: si tratta di dimissioni politiche. "Questo è un governo che in tre anni ha cambiato i ministri dell’Interno, dell’Economia e degli Esteri. Che da più di quattrocento giorni è in uno stato di verifica che non si chiude mai. E’ un governo nel marasma più assoluto", ha attaccato il segretario dei Ds. Della stessa idea sono i capigruppo in Senato di Ds e Margherita, Gavino Angius e Willer Bordon. Anche secondo loro c’è una sola soluzione: "il presidente del Consiglio venga in Parlamento, prenda atto della crisi irreversibile della sua maggioranza e si dimetta".
Anche Rifondazione spara a zero, per Fausto Bertinotti la situazione è fin troppo chiara: ’’Non manca più nulla alla crisi formale, il governo Berlusconi è ora anche formalmente finito". Con l’esecutivo al capolinea, per il segretario di Rifondazione, la sinistra deve pensare ad altro: "Se la crisi deve andare in Parlamento, le opposizioni debbono prospettarne l’uscita e l’alternativa. Se non ora quando?’’.
E alle stesse conclusioni giunge Oliviero Diliberto. "L’autoesclusione di Bossi - dice il segretario del Pdci - è l’ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, del logoramento definitivo del governo Berlusconi. E’ necessaria un’opera urgente di democrazia e di chiarezza: l’unica strada sono le elezioni anticipate".
Anche per Paolo Cento dei Verdi, con l’uscita di Bossi, il Titanic è definitivamente affondato e bisogna pensare seriamente al dopo-Berlusconi. "Non c’è più niente da perdere. E’ compito dell’Ulivo e di tutta l’opposizione indicare una proposta alternativa da presentare al più presto agli elettori per il futuro dell’Italia".
E nell’occasione fa sentire la sua voce anche il sindaco di Roma Walter Veltroni: "Più che un governo balneare, mi sembra un governo da spiaggia". Per Verltroni le dimissioni di Bossi rappresentano "una scelta politica, una scelta evidente di disimpegno della Lega, che corrisponde a un disimpegno generale".
"Temo - aggiunge il sindaco di Roma - che in autunno ci troveremo in una situazione molto difficile, anche perché è annunciata una manovra finanziaria da 30 miliardi di euro, che è una cifra da far tremare i polsi". Dello stesso parere Mastella dell’Udeur: il premier deve dimettersi subito: "le condizioni del Paese non consentono ulteriori balletti".
La Repubblica