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Dopo il caso dell’impresa coreana King Yong, che ha licenziato centinaia di persone solo per il fatto che si era formato al suo interno un consiglio di fabbrica, i lavoratori dell’impresa nordamericana di Zona Franca "Mil Colores" hanno denunciato il licenziamento di almeno 55 lavoratori e lavoratrici senza un motivo preciso e, sembra, con l’avallo del Ministero del Lavoro.
Durante le ultime settimane i lavoratori hanno incominciato a protestare con i proprietari dell’impresa per la violazione del Contratto Collettivo firmato tempo fa con il sindacato. Le violazioni riguardano il non versamento delle quote alla Previdenza Sociale e quindi l’impossibilità per i lavoratori di avere la copertura sanitaria, la mancanza di un posto idoneo dove poter mangiare, lo stato disastroso dei bagni, il pagamento dello stipendio quindicinale che viene dato dopo le sette di sera, cosa che ha già occasionato rapine all’uscita dalla fabbrica.
Dopo tre settimane dal licenziamento, l’impresa non ha ancora versato la liquidazione, cosa che viola nuovamente il Contratto.
I lavoratori hanno già presentato una denuncia formale al Ministero del Lavoro, ma per adesso non hanno ricevuto nessun tipo di risposta. A partire da questa settimana realizzeranno un blocco dei lavori scaglionato per ottenere il reintegro dei lavoratori e lavoratrici licenziati.
2) Scontro USA-Venezuela
Nei giorni scorsi si é realizzato a Managua il Vertice Interamericano Contro la Corruzione (CICC) a cui ha partecipato anche il rappresentante degli Stati Uniti, John Maisto, vecchia conoscenza del Nicaragua ai tempi del governo sandinista.
Durante il suo intervento, Maisto ha proposto che nel documento finale del Vertice venisse inserita una clausola seconda la quale si creavano meccanismi di controllo verso i paesi partecipanti al CICC e, chi non l’avesse accettata, sarebbe stato immediatamente escluso dal accordo per la lotta alla corruzione.
La proposta ha creato reazioni negative da parte di molti paesi ed alla fine é stata rifiutata per evitare il fallimento del Vertice. Maisto ha inoltre accusato alcuni paesi latinoamericani di essere "regimi di taglio dittatoriale", riferendosi chiaramente al Venezuela. L’ambasciatore venezuelano in Nicaragua, Miguel Gòmez Nuñez, si é immediatamente ritirato dalla sessione e lo scontro ha toccato i suoi punti massimi quando John Maisto ha dato le spalle alla diplomatica venezuelana Renia Medina che si stava accomiatando dal vertice.
Rispetto ai risultati del Vertice, i paesi hanno definito accordi sul discorso dell’estradizione e sull’obbligo per i paesi firmatari di non concedere nessun tipo di asilo a funzionari, ex funzionari o privati accusati di corruzione nel proprio paese.
Le leggi nazionali di ogni paese dovranno essere modificate per permettere l’aggiramento dei sigilli bancari, il blocco dei beni all’estero di chi viene accusato di corruzione e l’accelerazione dei processi di rimpatriazione dei beni confiscati.
Inoltre si dovranno adeguare le legislazioni locali per permettere la cattura di persone fuggite in altri paesi che fanno parte dell’accordo e la loro veloce estradizione al paese d’origine.
3) Reazioni in Nicaragua
Durante un incontro pubblico con l’Associazione delle Madri degli Eroi e Martiri "Camilo Ortega Saavedra", il segretario del FSLN, Daniel Ortega Saavedra, ha ripreso quanto accaduto durante il Vertice contro la Corruzione ed ha inveito contro l’atteggiamento nordamericano.
"Il governo nordamericano vuole dare lezioni di onestà, ma non ha nessun diritto di farlo perché é formato da una banda di mafiosi, con un’amministrazione che é la più corrotta del mondo. Conosciamo la politica di ingerenza degli Stati Uniti.
Credono di essere i padroni del mondo, ma la stessa stampa nordamericana ha già denunciato che Bush e Dick Cheney sono invischiati in atti di corruzione. Con che autorità vengono qui a voler dettare le regole per la lotta alla corruzione? Chi controlla Bush negli Stati Uniti? Chi controlla Cheney? Chi controlla tutta questa mafia? Lo stesso governo nicaraguense si riempie ogni giorno la bocca di parole per dire che il Nicaragua ha sperimentato una crescita economica in questi due anni e mezzo. Sono menzogne perché l’unica crescita economica l’ha avuta la piccola e corrotta classe dell’oligarchia locale."
4) XXV Anniversario della Revoluciòn Popular Sandinista
A partire dai prossimi giorni una serie di reportage sulle storie e racconti di chi ha vissuto in prima persona i momenti che hanno portato alla caduta della dittatura somozista....