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Cambiare si può, ancora. Proviamoci
par ripreso da E.B.
Publie le venerdì 21 dicembre 2012 par ripreso da E.B. - Open-PublishingUn’occasione da non perdere per costruire un’alternativa al
centrosinistra
Migliaia di donne e uomini in tutt’Italia hanno nei giorni scorsi
partecipato alle assemblee locali del progetto "Cambiare si può", dando
vita ad un’esperienza importante di discussione, di relazione e di
proposta politica.
Queste assemblee hanno rappresentato un dato molto positivo per la
partecipazione, per la discussione approfondita, per lo spirito
unitario che le ha animate e per l’interesse e il consenso che hanno
ricevuto (e sono stati recepiti) contenuti di radicale alternativa alle
politiche liberiste, al cappio del debito, alla distruzione del bene
pubblico. Contenuti di radicalità che si sono sempre accompagnati
all’affermazione di una collocazione a sinistra e alternativa al
centrosinistra. Un percorso che parte dal basso e vuole fare a meno di
leader, di schemi predefiniti, di una politica ormai vecchia e
assolutamente distante dai bisogni, dalle speranze e dalle passioni di
lavoratrici e lavoratori (precari e non), disoccupate/i, pensionate/i,
giovani.
Questo percorso rappresenta una grande occasione che rischia di non
essere sfruttata, anzi, di essere sacrificata sull’altare delle
alleanze politiche verticistiche. Il gioco su più tavoli di forze
politiche già del centrosinistra (Prc, Idv, Verdi) in cerca di uno
spazio certo per tornare in parlamento; l’auto proclamazione di un
magistrato come Ingroia che fa un suo "decalogo" politicamente non
certo di sinistra e con punti per noi inaccettabili (a partire
dall’assurda idea che oggi gli imprenditori abbiano ancora "lacci e
laccioli" burocratici o di tasse, oppure sulla scuola dove non si può
avallare l’ideologia del "merito" con cui sono stati troppo spesso
giustificati enormi tagli di risorse all’istruzione pubblica statale) e
farà una sua assemblea preventiva il 21 dicembre; contemporaneamente De
Magistris convoca una sua assemblea e ora parteciperà a quella di
Ingoia insieme a Leoluca Orlando - assemblea che ovviamente definirà i
confini dell’alleanza e si prefigge di tenere aperti i canali di
comunicazione con il centrosinistra: tutto questo rappresenta il
rientro dalla finestra delle manovre politiciste che si volevano far
uscire dalla porta e il riproporsi di logiche elitarie e di non
rispetto delle discussioni delle assemblee locali.
Allo stesso tempo ci pare contraddittorio che forze (come il Prc) che
partecipano a questo progetto che dovrebbe essere alternativo al
centrosinistra si alleino in Lombardia, Lazio, Friuli, con lo stesso
centrosinistra a guida PD - a volte sostenendo candidati che con il
progressismo e la sinistra proprio nulla hanno a che fare (come Umberto
Ambrosoli).
Così non si cambia, davvero!
Abbiamo partecipato alle assemblee portando le nostre idee, le nostre
proposte, i nostri legami sociali, il nostro modo di concepire la
politica, dal basso e a sinistra.
Parteciperemo all’assemblea nazionale del 22 dicembre ancora con questo
spirito costruttivo e l’interesse per un’occasione da non perdere per
costruire un’alternativa al centrosinistra, con il quale non si possono
e non si devono fare accordi politici, elettorali e di governo.
Un’alternativa con chiari e forti punti programmatici, che partono dai
"10 punti" di "Cambiare si può" e vadano oltre - come abbiamo espresso
nei nostri interventi di queste settimane (che si possono leggere sul
sito sinistracritica.org ).
Se il cammino finora percorso continuerà sullo stesso indirizzo, con le
stesse modalità, con la stessa radicalità e spirito alternativo,
sosterremo fino in fondo questa esperienza elettorale.
Ma non potremo farlo con i Di Pietro, i Diliberto, gli Orlando - che
sono parte del problema della sinistra, non la soluzione. E questo non
per volontà di esclusione aprioristica, ma per le loro politiche di
questi anni, per la loro mancata opposizione (o addirittura
accettazione) a provvedimenti pesanti per lavoratrici e lavoratori, per
la loro concezione di una "politica politicante"
Cambiare si può, ancora. Proviamoci
Comunicato dell’Esecutivo nazionale di Sinistra
Critica