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ChIapas, tornano "los zapatistas" !

par InformationGuerrilla

Publie le sabato 22 dicembre 2012 par InformationGuerrilla - Open-Publishing
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Dalle prime ore del mattino 40mila zapatisti dalle basi di appoggio dell’EZLN - il volto coperto da pasamontañas zapatista e paliacates al collo - hanno marciato in silenzio nelle città di San Cristóbal de las Casas, Ocosingo, Las Margaritas, Comitan e Altamirano, occupando le piazze centrali.

Ieri più di 40 mila indigeni zapatisti hanno marciato in silenzio occupando le piazze e le strade delle principali città del Chiapas, San Cristobal, Palenque, Las Margaritas, Ocosingo e Altamirano, per poi ritornare nel pomeriggio ai Caracoles.

In serata sulla pagina internet di Enlace Zapatista è comparso un breve comunicato che porta la firma del Subcomandante Marcos:

"L’avete sentito? E’ il rumore del vostro mondo che si sta distruggendo. E il nostro che sta risorgendo. Il giorno che è stato il giorno, era notte. E notte sarà il giorno che sarà giorno." Democrazia! Libertà! Giustizia!

22 Dicembre 2012

VIDEO :

http://www.youtube.com/watch?v=qH8nxafgKdM&feature=player_embedded

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Messaggi

  • Marcia del silenzio e della dignità

    Contributo di Gloria Muñoz Ramírez sulla mobilitazione zapatista del 21.12.12

    23 / 12 / 2012

    L’EZLN è tornato a parlare in silenzio. I fatti: gli zapatisti hanno realizzato la dimostrazione di forza più grande dei quasi 19 anni da quando si sono fatti conoscere. Si sono radunati in cinque capoluoghi municipali: San Cristóbal de Las Casas, Las Margaritas, Ocosingo, Palenque ed Altamirano, quattro di esse prese il 1º gennaio 1994. In tutte le piazze hanno sfilato in commovente silenzio. Non una parola è uscita dalle loro labbra. Di fronte alle presidenze municipali hanno collocato un palco sul quale hanno sfilato tutti col pugno alzato. Nello stesso pomeriggio sono tornati nei caracoles ai quali appartengono. E poi hanno reso nota la loro parola: È il suono del vostro mondo che crolla. È il nostro che risorge.

    I simboli sono molti, perché hano scelto l’ultimo giorno del ciclo maya, quello che doveva essere la fine del mondo per molti e per altri l’inizio di una nuova era, il cambiamento di pelle, il rinnovamento. Durante questi 19 anni il percorso della lotta zapatista è stato pieno di simbolismi e profezie, e questa occasione non fa eccezione.

    Dall’annuncio che il Comando Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) avrebbe fatto conoscere la sua parola, l’aspettativa per il contenuto del suo messaggio è andato crescendo. Questo venerdì, tuttavia, quello che si è sentito sono stati i loro passi, il loro camminare silenzioso in cinque piazze, il loro passo degno e ribelle per le strade, il loro pugno alzato, la loro moltitudinaria ed emblematica presenza col volto coperto che, benché non sia un’immagine nuova, continua ad essere impressionante.

    Forza, disciplina, ordine straordinario, dignità, interezza, coesione. Non è poco. Sono 19 anni nei quali un’infinità di volte sono stati dati per morti, per divisi ed isolati. Ed ancora una volta escono a dire “siamo qui”. La volta precedente è stato il 7 maggio 2011, in accompagnamento al Movimento per la Pace. In quell’occasione furono in più di 20 mila a manifestare. Oggi sono stati, come minimo, 40 mila. La più grande mobilitazione di tutta la loro storia.

    Hanno detto la loro parola, o l’inizio della stessa. L’iniziativa politica più recente è stato il Festival della Degna Rabbia, al quale invitarono lotte e movimenti del Messico e del mondo, nel dicembre del 2008.

    Questo venerdì non si sono presentati i membri del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno, come fecero nel maggio del 2011. Fu l’ultima volta che si videro Tacho, Zebedeo, Esther, Hortencia, David ed il resto del comando generale, ad eccezione del subcomandante Marcos, che fino ad ora si è tenuto lontano dalla scena pubblica.

    http://www.jornada.unam.mx/2012/12/22/opinion/017o1pol

    losylasdeabajo@yahoo.com.mx. – http://desinformemonos.org